Sempre più spesso
leggiamo notizie di persone che hanno partecipato a sedute spiritiche per
rievocare morti e che sono finite male. Lo spiritismo e l’occultismo sono
pratiche antichissime e solo chi ne ha veramente consapevolezza può permettersi
di praticarli. Personalmente non ho mai partecipato a una. Salvo l’episodio di
quando ero bambino dove ne organizzai una io per spaventare i miei cugini e
amici. Richiamare uno spirito è una pratica molto delicata e ha delle
implicazioni notevoli. Nei secoli scorsi questo fenomeno era fortemente
osteggiato dalla chiesa e lo è ancora oggi. Attualmente, esistono in rete
moltissime testimonianze e altrettanti film ne parlano, con precisione e
serietà non sempre all’altezza dell’argomento. M’interesso di questo fenomeno da
sempre. Posso aggiungere che il mio punto di vista non è mistico o esoterico ma
scientifico. Infatti, la Scienza, attraverso la branca della Psicologia, la
Medicina, la Fisica sta tracciando un quadro un po’ più preciso della
situazione. Facciamo un po’ di ordine: la prima cosa è immaginare che uno
spirito di un morto è energia pura, la sostanza che a vari stati di consistenza
compone tutto il Cosmo. La materia, altro non è che energia. Qual è lo scopo
della morte? Liberarsi del corpo e quindi della dimensione terrena per
intraprendere un nuovo viaggio verso livelli più alti di esistenza. Lo scopo
ultimo dello spirito è quello di perfezionarsi sempre più fino a raggiungere lo
“Stato ideale”. Tutto questo però è possibile solo se questo spirito è in pace e
non ha “pesi” che lo trattengano ulteriormente a metà tra dimensione terrena e
quella cosmica. Gli antichi egizi credevano che un faraone appena morto,
dovesse affrontare un giudizio che consisteva nel peso del suo cuore, se aveva
fatto del bene, il suo cuore non avrebbe dovuto pesare più di una piuma,
altrimenti il peso di un cuore malvagio lo avrebbe trattenuto per sempre negli
inferi. Uno spirito, per una ragione sconosciuta, può trovarsi intrappolato in
un anello spaziotemporale e non saperne come uscire. Questo dipende dalle sue
colpe o dai torti subiti che gli impediscono di andare oltre. Queste “presenze”,
sono sempre legate ai luoghi o ai momenti significativi della loro vita o
morte. Per lo più sono esseri che vagano sospesi in preda a una rabbia e a un
furore che li porta a cercare vendetta o a liberarsi in modo anche violento di
questa condizione. Richiamare un caro morto, può determinare l’intromissione di
uno spirito in pena e in preda all’inquietudine. Se si disturba, questi, non
lascerà più in pace il posto e le persone che lo hanno provocato. Quanti sono i
morti assassinati? Quelli che hanno subito in vita torti gravi? Quelli che
hanno lasciato la vita con conti aperti? Milioni, si pensa che intorno a noi,
sospesi tra le due dimensioni, vaghino molteplici spiriti in pena. Per questa
ragione non bisogna mai rivolgersi ai morti, costoro, continuano a esistere in
altri stati. Non abbiamo il diritto di richiamare nessuno di questi per un
nostro bisogno egoistico. I cosiddetti fantasmi, vagano sempre sullo stesso
luogo, perché quello è il teatro della loro vita o morte. Personalmente, non
credo all’esistenza del demonio, si tratta solo di coscienze trapassate che
vagano in preda alla disperazione perché ancora legati a qualcosa che riguarda
la loro vita cessata. Fino a questo momento, non ho accettato incarichi di
guida turistica sul campo di concentramento di Dachau. Immaginate cosa possa
esserci là?! Io voglio che questi spiriti trovino pace. State attenti e
specialmente in presenza di bambini, che essendo più innocenti, possono
sviluppare delle psicosi. Migliaia i casi, un episodio simile successe in Bosnia-Erzegovina,
dove vollero richiamare lo spirito di un soldato della guerra civile terminata
nel 1995 alla presenza della figlioletta di cinque anni. Oggi la ragazza ha
trent’anni ed è ricoverata in una struttura psichiatrica con manie e tendenze
autolesionistiche e suicide. La seduta fu sconvolta da una serie di avvenimenti
che mise i presenti in una condizione terribile e pericolosa. Nei casi più
gravi la conseguenza è addirittura la possessione di uno dei presenti da parte
dello spirito risvegliato. Un consiglio. Non praticate mai per nessuna ragione
una seduta spiritica.
Enzo
Salatiello