Dal 17enne Marco Saliceti, appassionato di
storia locale, riceviamo e pubblichiamo
La fondatrice del
complesso monastico e del santuario di Mugnano, dedicato al Sacro Cuore di
Gesù, fu Suor Maria Pia Brando, sorella di Suor Maria Cristina, fondatrice della Congregazione delle Suore
Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato sita in Casoria, beatificata da
Giovanni Paolo II il 27 aprile del 2003. Suor Maria Pia, invece, arrivò a
Mugnano nel 1881 (fu mandata dal Vicario Generale, Monsignor Giuseppe
Carbonelli), dove conobbe don Vincenzo Orlando, il quale aveva già fondato il
primo nucleo del Ritiro dei Sacratissimi Cuori, in seguito all’acquisto di
alcuni locali, incluso un giardino, di proprietà del principe di Canosa
Fabrizio Capece Minutolo. Per il costruendo Ritiro, dopo diverse controversie,
l’Orlando, l’8 maggio del 1873, ottenne il permesso dal Cardinale Riario Sforza
per cui iniziarono i lavori. In seguito alla morte di don Orlando, la Brando,
investì tutta la sua eredità nell’ampliamento del complesso religioso. e i
sacrifici, per raggiungere il prefissato obbiettivo, furono tanti. A
conclusione dell’opera, Maria Pia, fece realizzare la bellissima statua dal
viso uguale a come lei diceva di averlo sognato. La sua fu un’umile esistenza:
per ovviare ai problemi di sussistenza delle orfanelle e dell’intero convento,
si recava per le strade di Mugnano e nei paesi circostanti a raccogliere le
offerte dei benefattori. Le fu regalato un cavallo con relativo calesse, con
cui poté, in qualche modo, alleviare la stanchezza ogni qual volta usciva per
la questua. Un giorno madre Maria Pia uscì a tarda sera, ma le capitò una
brutta disavventura: alcuni briganti si avvicinarono alla carrozza per
derubarla, ma nell’aprire la porta non la trovarono. Il cocchiere si spaventò,
ma quando scese per un controllo, trovò la suora seduta al suo posto alla quale
disse che i briganti se n’erano andati perché non l’avevano trovata. Suor Maria
Pia rispose che lei era sempre stata nella carrozza e che era stato Gesù a
farla diventare trasparente per non farla derubare. Così accadde il primo
miracolo del Sacro Cuore a Mugnano.
Il secondo miracolo di Gesù. Durante una
notte come le altre, suor Maria Pia sentì
un forte rumore proveniente dalla chiesa. Convinta che fossero i ladri, scese
con una mazza, ma trovò il vetro rotto della
teca che custodiva Gesù. In mattinata lo aggiustò e lo rimise al suo posto.
Dopo qualche giorno, si ripetette la stessa scena, ma questa volta la suora,
oltre al vetro rotto, trovò pure i sandali di Gesù a terra. Così suor Maria Pia
decise di non mettergli mai più il vetro davanti né i sandali ai piedi e da
quel giorno il Sacro Cuore di Gesù viene chiamato “Scauzone”.
Marco
Saliceti
L'ultimo periodo della vita di
suor Maria Pia fu interamente dedicato al suo amato “Scauzone”. Spirò
nella sua abitazione, situata nel Rione Sanità, la sera del 27 agosto del 1916.
Ricevuta la notizia della sua scomparsa, i mugnanesi, commossi, si strinsero
intorno alle suore del convento di Mugnano, mentre il consiglio comunale si
riunì in seduta straordinaria per comunicare alle autorità politiche e militari
cittadine la scomparsa di colei che aveva profuso tante opere di assistenza
sociale per i più deboli ed aver elevato la spiritualità dell’intera
comunità mugnanese.
Suor Maria Pia Brando |
Nei decenni che seguirono la
dipartita della nostra umile suora – come riportato da Piscinolablog - ci
fu un rifiorire nella piccola cittadina di Mugnano del
culto verso il Cuore di Gesù e in tanti incominciarono
a frequentare la casa del Santuario, mentre altre sedi
conventuali nacquero per i lasciti di benefattori, come il
convento situato nel centro di Frattamaggiore.. L'orfanotrofio,
retto dalle suore che appartengono all'ordine francescano, nei decenni seguenti
incominciò ad accogliere centinaia e centinaia di fanciulle orfane o
abbandonate.
I festeggiamenti per il Sacro
Cuore di Gesù furono fissati la terza domenica di ottobre, e, in tali
circostanze, per abbellire e esaltare l'evento, un po' come avviene
anche oggi in tanti altri centri di Napoli e della sua provincia, si
dà spazio dall'esibizione pirotecnica.