|
Il lato adibito a convento, risale al 1400 |
La parte più antica di Villa Vulpes risale al 1400: nelle stanze del piano superiore risiedevano i
monaci benedettini che, quando il tempo lo permetteva, scendevano per andare a pregare nell’aia,
dove don Ciro, parroco della chiesa di
Calvizzano, ha benedetto i ramoscelli d’ulivo,
in occasione della domenica delle palme. Un'altra parte dell'edificio, invece, risale al
1700, come ci ha spiegato il colono che vive all’interno della struttura,
sottoposta a vincolo della Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici. Poi c’è
un bel giardino: una parte delle mura laterali confinano su viale della Repubblica,
la strada che divide Mugnano da Calvizzano.
“Ogni qualvolta –
afferma il giardiniere – c’è da potare una pianta – dobbiamo interpellare la Soprintendenza”.
In un’altra parte dell’antica villa c’è anche una cappella
privata.
I Vulpes possedevano diversi ettari di terreni (su un fondo venne
costruito il cimitero consortile Mugnano-Calvizzano).
Una Vulpes, la signora Bianca Pia, sposò Ludovico Chianese, un benestante di
Villaricca. Ebbero sei figli: Annamaria, Elina, Franz, Luciano, Teresa, Rosa. Elina Chianese sposò Giovanni Peirce di Roma. Ebbero tre figli che divennero gli eredi di Villa
Vulpes. I Vulpes erano imparentati con i nobili Mirabelli di Calvizzano. Amalia
Vulpes, infatti, sposò Gennaro Mirabelli, mentre Concetta Mirabelli sposò Innocenzo Vulpes. Notizie più precise, riguardante l’albero
genealogico familiare potrebbe fornircele sicuramente Bruno Davide,
appassionato delle storie passate dell’hinterland partenopeo e discendente dei
nobili Mirabelli. Siamo sicuri che Davide ci leggerà e quanto prima ci informerà.
|
La parte meno antica risale al 1700
|
|
L'aia, in fondo è visibile una croce |
|
Il giardino
|
|
Amalia Vulpes |