Ma il plesso Borsellino e altre due scuole di Marano potevano essere ristrutturate già nel 2016 se il Comune non avesse perso un finanziamento ministeriale di 400mila euro



La corsa contro il tempo per non perdere il finanziamento ministeriale di oltre 400mila euro per la messa in sicurezza di tre scuole di Marano risultò infruttuosa. Al Comune non riuscirono a concludere l’iter delle rispettive aggiudicazioni provvisorie dei lavori, entro il 30 aprile 2016, termine ultimo previsto. In base a un accordo tra il Comune, M.I.U.R (Ministero dell’istruzione , università e ricerche) e Ministero delle Infrastrutture, risalente ad aprile 2014, furono concessi tre finanziamenti in conto capitale (a fondo perduto), ammontanti a 404mila250 euro, per la messa in sicurezza, prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi non strutturali (riparazione intonaco, finestre, impiantistica, pitturazione, eccetera).
Le scuole interessate erano la Vittorio Alfieri: finanziamento 124mila330 euro (venne pure erogato un acconto di 55mila948 euro che, ovviamente, venne restituito); Scuola elementare Ranucci di via Mallardo: 186mila830 euro (erogato un acconto di 84mila073 euro); Edificio Paolo Borsellino (dell’Istituto comprensivo Socrate) di via Guglielmo Pepe: 93mila090 euro (erogato acconto di 41mila890 euro). Per ben due anni, probabilmente, nessuno si ricordò di questi finanziamenti, fino a quando arrivò la comunicazione del Ministero che bisognava aggiudicare provvisoriamente i lavori entro il 30 aprile 2015.
La gara doveva essere espletata, stando ai nuovi accordi, da Giugliano, Comune capofila della Centrale unica di committenza, di cui facevano parte anche Marano e Qualiano, ma saltò. Ancora oggi resta un dubbio che pesa come un macigno sulla coscienza  di chi non ha mosso un dito per evitare la perdita di quei finanziamenti che sarebbero serviti tanto alla città, data la precarietà di diverse scuole  Perché all’ufficio tecnico non si mossero prima? Intanto, non arrivò neanche la proroga chiesta al Ministero delle Infrastrutture dall’assessore alla Pubblica Istruzione dell’epoca Liccardo, la super attiva Anna Sorrentino.



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