Marano, Gaetano Ranucci: 40 anni di onorato servizio nella Polizia municipale della città. Tante soddisfazioni ma anche tante delusioni…



Eccellente persona, umana e professionale: va in pensione alla fine di quest’anno. La sua storia, scritta di suo pugno, in una lettera inviata al nostro blog

40 anni non sono pochi, ma a volte ho l’impressione che siano volati troppo in fretta. Non sembra vero, eppure sono trascorsi oltre 4 decenni. Sono nato a Marano il 20 gennaio 1953, era di martedì il giorno in cui si festeggia San Sebastiano (protettore dei poliziotti municipali, quindi un predestinato). Sono stato assunto il 12 agosto 1978, a seguito di regolare concorso. In tutti questi anni, ho svolto un lavoro che mi è sempre piaciuto incredibilmente e, non a caso, l’ho sempre fatto con veemenza, con serietà e onestà, di questo ne sono certo: quando fai un lavoro che ti piace e se hai delle qualità, riesci ad essere propositivo e a dare il meglio che ciascuno di noi ha dentro di sé e a ottenere ottimi risultati. Penso di aver dato tanto sia alla Polizia Municipale che alla città di Marano. In tutti questi anni sono state tante le soddisfazioni sia umane che professionali e vari sono stati gli attestati di stima, gli encomi, le note di merito, le promozioni ricevute, fino ad arrivare a svolgere per alcuni anni le funzioni di comandante vicario del Corpo. Ma non posso nascondere che ho dovuto registrare anche delusioni, causa sia lo squallidume di certa politica amministrativa locale sia l’ostracismo di alcuni miei colleghi, mediocri e gelosi, i quali, non potendo aspirare a determinati ruoli, spalleggiati e supportati nella loro meschinità da alcuni loro parenti, presenti nelle amministrazioni comunali della città, ritennero vigliaccamente ostacolare e bloccare la mia carriera che, ormai, si stava delineando, visto che avevo raggiunto quasi l’apice con l’incarico di comandante vicario. La mia, comunque, tormentata carriera mi ha riservato anche altre fortunate circostanze, come l’aver prestato servizio con delle grandi e speciali persone che sono state, sono e saranno sempre parte integrante della mia vita: il maresciallo Donato Moio, il maresciallo Armando Di Maro, il maresciallo Antonio Cilla, il maresciallo Michele Principe, Roberto Ferrigno, Gennaro Marchesano, Marco Di Maro, Angelo Proto, Antonio Ruggiero, Ezio Pirozzi, Tommaso Di Somma, Gaetano Iacolare, Giuseppe Del Prete, Raffaele Crispino, con i quali c’è sempre stata stima, rispetto e bene fraterno.
Il 13 giugno 1984, con il sindaco dell’epoca Raffaele Credentino, e l’allora consigliere comunale e capogruppo del P.C.I, Tommaso Sarracino, ho fatto parte della Rappresentanza Istituzionale del Comune di Marano ai funerali di Enrico Berlinguer a Roma. Ho prestato servizio con grandi risultati professionali, nel periodo in cui Marano è stata governata da grandi sindaci, quali Antonio Cesaro, Raffaele Credentino, Mauro Bertini, che mai mi hanno fatto mancare la loro stima e il loro supporto. Esaltante in verità è stato il periodo in cui ha governato Mauro Bertini, io ero Comandante Vicario della Polizia Municipale, in quel periodo Marano attraversò un momento di grande splendore, di grande rinnovamento: grazie alla rivoluzione Bertiniana, Marano registrò un cambiamento radicale sotto tutti gli aspetti (sociale-politico-ammnistrativo-culturale). Un periodo veramente eccezionale.
In questi 40 anni, ho avuto il privilegio, in certi frangenti, di aver collaborato con il grande Maresciallo Comandante della Stazione dei Carabinieri di Marano, Ferdinando Vastano, che, precedentemente, (tra l’altro) aveva prestato servizio con mio suocero, Pasquale Passaro, nei Carabinieri a Roma. Di aver, in altre circostanze, collaborato con il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Giugliano, il famoso Capitano Luigi Cortellessa, un grande personaggio!!!! Di aver avuto il privilegio di rapporti di proficua collaborazione istituzionale con Francesco Malvano, Commissario straordinario del Comune di Marano e con vari Prefetti, l’ultimo dei quali Antonio Reppucci, con il quale è nata una forte amicizia tutt’ora in essere.
Ho prestato il mio servizio sempre con lo stesso zelo, anche in periodi bui, quando la nostra città è stata governata, si fa per dire da sindaci che, forse, non sono nemmeno degni di essere nominati.  Forse, ritornando alla mia carriera, sono stato troppo superficiale, io, persona così energica, ho trascurato la possibilità di ricorrere all’ Autorità Giudiziaria per riavere quello che mi era stato tolto. Forse è stato meglio così. Mi resta la consolazione di tanti Maranesi, i quali continuano a chiamarmi Maresciallo e a sussurrarmi simpaticamente “Ti possono anche dare i gradi di Colonnello, ma tu, per noi, sei e resterai sempre il Maresciallo per Antonomasia”.
E, poi, ci tengo a dirlo, nella vita di uomo sono altre le fortune e io le ho avute: ho sposato una donna Meravigliosa (Mariarosaria, docente) dalla quale ho avuto due Meravigliosi ed eccezionali figli (Gianfranco, avvocato e Angela, Psicologa).
Questo è tutto!!! O meglio, quasi tutto!!!

Gaetano Ranucci    

       

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