Foto scattata prima della ristrutturazione |
“Piuttosto che
discutere sull’abbattimento – incalzò Palermo – sarebbe opportuno collocarvi una lapide che ricordi l’inquilino che vi
dimorò. Continueremo a sollecitare il recupero di questo palazzo con l’augurio
che si possa verificare un cambiamento di rotta, volto al restauro e alla sua
valorizzazione”.
Intanto, in Consiglio comunale qualcuno della
maggioranza fu disposto a rivedere le proprie posizioni in merito a quanto si stava per
disporre per Palazzo Battagliese. Il consigliere Alberto Amitrano, all’epoca
capogruppo della civica Pdm, a tal proposito dichiarò: “Si dovrà nominare una commissione di esperti per vagliare le modalità
di intervento e di costi necessari per il recupero della struttura e verificare
con la Soprintendenza, se sussistono gli elementi che ne giustifichino la
salvaguardia”.
Mantenne ferma la sua posizione, invece, il sindaco
Bertini, secondo il quale: “il Palazzo
non meritava di essere recuperato perché troppo fatiscente, pertanto al suo
posto l’amministrazione creerà un’isola di verde, avente come scopo il recupero
di quella zona da sempre negletta”.
Sulla vicenda il gruppo consiliare di Forza Italia, fece
sapere che avrebbe fatto un’interrogazione consiliare per sollecitare il
recupero dell’immobile, chiedendo all’amministrazione di attivarsi per ottenere
i fondi necessari dalla Comunità europea.
Ma a porre fine alla diatriba fu proprio la
Soprintendenza ai beni architettonici, che ritenne il palazzo di interesse
storico e quindi non abbattibile. L’amministrazione
presentò un ulteriore progetto alla Soprintendenza che prevedeva l’abbattimento
parziale e il recupero dei portici per farne un’area-mercato. Anche questo
progetto venne bocciato dalla Soprintendenza, disposta ad autorizzare solo il
ripristino statico che rispettasse in pieno la vecchia conformazione.
Intanto, gli abitanti della zona, costretti a vivere
da anni in precarie condizioni (muro di sostegno e le recinzioni intorno al
palazzo restrinsero la strada; i cassonetti dell’immondizia posizionati davanti
alla struttura facevano diventare il piano terra del palazzo un ricettacolo di
topi e di sporcizia), costituirono il comitato “Piazzetta Battagliese” allo
scopo di far valere le loro ragioni.
Alla fine, l’amministrazione Bertini optò per il
restauro completo e, contestualmente, inoltrò richiesta di fondi alla Regione.
Il finanziamento arrivò pochi mesi dopo l’insediamento dell’amministrazione
Perrotta. Furono stanziati circa un milione800mila euro: una parte (1 milione 400mila
euro) di fondi europei erogati attraverso la Regione, mentre la restante parte
fu stanziata dal Comune. La struttura venne ultimata dopo oltre 10 anni.