Foto scattata alcuni anni fa quando si chiamavano ancora Ser.T |
Al Ser.D (acronimo di servizio per le
dipendenze) di Giugliano, in poco più di trent’anni di attività, sono
stati presi in carico circa4mila tossicodipendenti residenti
nei 7 Comuni del comprensorio giuglianese: Calvizzano, Marano, Giugliano,
Melito, Mugnano, Qualiano e Villaricca. Per la maggior parte storie di droga,
di prostituzione, di problemi mai risolti. E’ un luogo dove ogni mattina si
svolge lo stesso rito: ormai i drogati si conoscono a memoria e il piazzale
davanti al SerD (fino a pochi anni fa si chiamava SerT) è diventato il posto
per scambiarsi esperienze, per raccontarsi le vicende più o meno tristi della
sera precedente. Ma questi uomini e donne bollati come drogati, sono anche
persone che hanno diritto alla speranza e la necessità di usufruire di un
servizio che vada oltre l’ordinaria somministrazione del metadone o del suboxone
(una sostanza a base di bruprenorfina e antagonista degli oppioidi, ndr). In
passato i giornali hanno sprecato fiumi d’inchiostro per denunciare ritardi
e disfunzioni della struttura giuglianese, tra cui la mancanza endemica
di personale e forse di volontà di aiutare chi si era perso tra sogni
impossibili e bruschi risvegli. Poi l’oblio, probabilmente perché certe storie
di ordinaria routine non fanno più testo? Ma da alcuni anni, da quello che
abbiamo potuto appurare, pare che le cose stiano cambiando in meglio anche al
SerD: il personale sembra essere più motivato ed è aumentata anche la fiducia
delle persone che si affidano alla struttura. Nello stabile di via Fortunato
del Forno 26 (una traversa di Corso Campano) diretta dal dottor Luigi
Franco, tossicologo, 53 anni, melitese, vi lavorano quattro medici, un
gastroenterologo che fornisce consulenza una volta a settimana, 2
infermieri, un amministrativo, 2 psicologhe, 1 sociologa, 2
assistenti sociali, un avvocato che segue coloro che hanno avuto problemi di
giustizia, poiché il SerD di Giugliano si trova in un territorio ad alto tasso
di criminalità. Nonostante siano aumentate le forme di dipendenza (dal gioco
d’azzardo, da internet, dall’uso eccessivo di televisione, eccetera) il numero
degli iscritti, però, è in lieve flessione, contrariamente al trend di crescita
degli anni ’90: come mai?
“Innanzitutto – afferma un dirigente
in servizio da diversi anni al Servizio tossicodipendenze, che preferisce
l’anonimato per evitare rogne con la Direzione sanitaria – c’è stato un netto
cambiamento delle forme di dipendenza e dei modi di drogarsi. In passato, su
130 iscritti all’anno, l’80% erano eroinomani e il 20% cocainomani. Oggi si è
scesi a 70-80 iscritti all’anno di cui l’80% sono cocainomani e il 20%
eroinomani. Il cocainomane, ad esempio, non si sente un tossico, per cui
rifiuta categoricamente di servirsi della nostra struttura. Inoltre, perché non
sono debitamente pubblicizzate le attività del SerD”.
Ma qual è la mission e quali sono gli
obiettivi del Ser.D di Giugliano? Nella Carta dei Servizi c’è scritto che si
pone come strumento per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di
situazioni di abuso o dipendenza di sostanze stupefacenti, alcool, o tabacco,
attraverso interventi personalizzati, integrati sia all’interno della struttura
(il trattamento è coordinato tra le diverse figure professionali: medici,
infermieri, psicologi, eccetera) sia con altri Servizi e altre strutture
(comunità terapeutiche, psichiatria, medicina interna, gastroenterologia,
inserimento lavorativo, ecc.). Il Servizio per le tossicodipendenze si fa
carico sia delle persone direttamente interessate, sia delle loro famiglie,
coinvolgendole, quando è possibile e opportuno nei programmi terapeutici.
Attraverso la valutazione medica, psicologica e sociale viene individuato il
percorso terapeutico più idoneo, con l’obiettivo di riconoscere e trattare i
problemi che stanno alla base dell’assunzione delle sostanze d’abuso e di
permettere alle persone interessate il reinserimento nella vita familiare e
sociale.
Le attività comprendono: accoglienza e
ascolto; consulenza individuale e/o familiare; diagnosi e cura
medico-psicologica; disintossicazione e trattamenti farmacologici; screening
tossicologici; screening e prevenzione delle malattie infettive; proposte di
ricovero in idonee strutture; psicoterapia individuale e di coppia; programmi
di sostegno alla famiglia; inserimento in comunità terapeutica e/o pronta
accoglienza; gruppi di autoaiuto per genitori di tossicodipendenti; inserimento
in gruppi di autoaiuto per alcoolisti e familiari; riabilitazione e
reinserimento socio lavorativo; interventi di promozione della salute a
integrazione e in collaborazione con l’Unità Operativa Dipartimentale
Dipendenze Patologiche. La sede del Dipartimento è a Quarto (Corso Italia, 129), l'Unità, fino a qualche mese fa, è stata diretta dal tossicologo Giorgio Di Lauro, andato in quiescenza. Coordina i 6 Ser.D dell’Asl
Napoi 2 Nord: Giugliano, Acerra, Pozzuoli, Casavatore, Ischia, Sant’Antimo.
Quello di Pozzuoli è l’unico ubicato in una struttura di proprietà dell’Asl,
per cui non viene pagato l’affitto.