Musica nel Dna per Luciano Capurro: ha vissuto per diversi anni a Marano lo chansonnier e musicista, nipote dell’autore di “O sole mio”



Non disdegna di essere chiamato chansonnier, ma lui si definisce uno showman; nei suoi spettacoli spazia a trecentosessanta gradi, passando con disinvoltura dalla macchietta alla musica classica, dal cabaret alla canzone napoletana d’autore, dal varietà alla musica leggera. Parliamo di Luciano Capurro, artista poliedrico, è stato maranese d’adozione per diversi anni, poi si è trasferito a Casalnuovo. Quando lo intervistammo nel 2007 per il giornale l’attesa, abitava da cinque anni in via Marano Pianura, aveva 40 anni (oggi ne ha 51) era sposato e aveva due figlie. E’ pronipote del grande Giovanni Capurro autore di “’O sole mio”, Totonno e Quagliarella e di tanti altri successi. Nei suoi spettacoli, che hanno un grosso seguito di pubblico, si avvale di un corpo di ballo composto da ragazze professioniste. Ma come nasce la vicenda Capurro?
La musica è nel mio dna – disse al cronista de L’attesa -, provengo da una generazione di poeti e musicisti. Avendo iniziato con gli studi di musica classica, non è stato difficile l’approccio sia con la musica leggera sia con la canzone napoletana d’autore. Nei miei spettacoli, oltre a cantare, porto avanti un discorso culturale, presentando le canzoni attraverso aneddoti storici, senza disdegnare la battuta di buon gusto o la barzelletta simpatica”.
He dei punti di riferimento?
Enrico Caruso, per quanto concerne la canzone classica; Maurizio Chevalier, il grande chansonnier francese, per il varietà; e, per rimanere un po’ più ai giorni nostri, Domenico Modugno per la canzone leggera”.  

Domenica 9 dicembre, ore 18.00, al salone Margherita verrà replicato lo spettacolo “Il Cafè Chantant” (da Posillipo…a Parì), con Luciano Capurro, Anna Caso, Elena Vittoria, Paolo Neroni, Balletto Bella Epoque.    



Nel video Luciano Capurro insieme ad altri due artisti maranesi: Gennaro Mellone e Alessia Moio 



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