Marano e Calvizzano, due città che dimenticano facilmente i loro figli illustri: in ricordo di Peppe Barleri instancabile tessitore di memorie locali
Cogliamo l’occasione per proporre al prossimo sindaco di Marano di avviare
l’iter per dedicargli una strada
Peppe Barleri era sicuramente uno dei
più profondi conoscitori della storia di Marano e di Calvizzano. Era di Marano,
ma ha abitato con la sua famiglia a Calvizzano, fino al giorno della sua morte,
sopravvenuta per un tumore allo stomaco. Era di casa sia al Comune che
alla biblioteca calvizzanese, poiché andava alla ricerca della novità storica
per inserirla nei suoi numerosi libri che ci ha lasciato di cui tre su
Calvizzano e molti su Marano. Barleri era uno studioso onesto, meticoloso e
sorprendentemente rivoluzionario. Come storico, aveva le doti che prescriveva
Erodoto: il vero storico è quello che pubblica le proprie indagini, cioè
documenti e fonti. E “indagini” erano le pubblicazioni di Barleri, volutamente
non erano “conclusioni”.
“Mi
limito a far parlare i documenti – era
solito affermare anche in alcune sue prefazioni -, perciò nei miei libri ognuno
è libero di scegliersi il percorso storico che vuole, e approdare a verità
magari diverse da quelle alle quali approda chi sceglie un’altra via, un’altra
angolazione: la storia è un diamante con moltissime sfaccettature, tutte
ugualmente brillanti”.
Infine, Peppe era un rivoluzionario,
perché, nel pubblicare tanti libri ricorrendo a sponsor pubblici o privati, è
riuscito a regalarli a chi, di volta in volta, glieli ha chiesti: ricchi o
poveri, acculturati o semplici curiosi, professionisti o operai. Quindi ha
creato opere per tutti (la storia cittadina è di tutti) e, soprattutto,
fruibili veramente da tutti perché gratuite. E questa è una lezione della quale
dobbiamo tener conto. Sarebbe bello poter ricavare qualche sala all’interno dei
rispettivi Comuni che ha raccontato attraverso i suoi libri, dove poter
organizzare simposi culturali e poterla chiamare Sala Barleri, così come a
Marano hanno ricavato sotto gli ex porticati del comune Sala Cavallo e Sala
Chianese, in ricordo di due grandi artisti del posto. Oppure dedicargli una
strada. Intanto, dopo di lui a Marano e a Calvizzano si è creato una sorta di
vuoto culturale: nessuno più si è cimentato a raccontare la storia dei due
paesi.