Marano verso le elezioni, attenti al Pd e Rodolfo Visconti: potrebbero essere una inaspettata sorpresa
Non è ancora completato il quadro degli aspiranti
candidati alla poltrona di Primo cittadino e c’è già chi si azzarda a fare pronostici su chi potrebbe essere il vincitore
delle prossime amministrative. In molti vedono al ballottaggio Pasquale Albano
e Rosario Pezzella con la vittoria finale di quest’ultimo, altri, invece, un ballottaggio tra Pasquale Albano e Mauro Bertini
con la vittoria finale dell’ex sindaco di Marano. E se la sorpresa inaspettata
fosse Rodolfo Visconti del Partito democratico? Tutto
può succedere, visto la voglia di rinnovamento portata avanti dal gruppo dirigente
locale e dal segretario cittadino Ettore Amore, ma anche per il fatto che
cresce l’entusiasmo intorno a Rodolfo Visconti. Il sogno di Visconti è sempre
stato quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini: lo dichiarò al
giornale “L’attesa”, quando venne eletto consigliere comunale nel 2011, ai
tempi di Mario Cavallo sindaco, con ben 432 voti (secondo del Pd dopo l’ex sindaco
Salvatore Perrotta). Il segreto del suo successo? Sempre disponibile, a detta
di molti che l’hanno conosciuto e a suo tempo votato, a tendere una mano a chi
ne ha bisogno. Visconti venne soprannominato il gentiluomo del Consiglio
comunale”, per i suoi modi sempre garbati e la sua maniera di vestire sempre
elegante. 47 anni, sposato, due figli, abita a Giugliano, ma ha trascorso tutta
la sua giovinezza a Marano, città dove è impegnato politicamente e che continua
a portare nel cuore. Dopo aver svolto, per tre anni, il lavoro di vigile urbano
a Napoli, è stato assunto all’Inps, dove copre il ruolo di funzionario nella
sede di Giugliano. Non ama improvvisare, gli piace studiare tutto ciò che gli
consente di svolgere al meglio il suo lavoro e di coltivare la sua vera
passione, cioè la politica. Si definisce uomo di sinistra: nel 1996 prese la
tessera di Rifondazione, dopo aver seguito tutte le evoluzioni del partito di
Bertinotti, poi si è ritrovato molto vicino alle idee del Pd. Alle
amministrative del 2013, in forte dissenso con il Partito democratico, sia a
livello nazionale sia a livello locale, tentò la candidatura a sindaco nel
Movimento 5 Stelle, ma non arrivò la certificazione da parte di Grillo e
Casaleggio. Sul suo profilo facebook arrivarono centinaia di messaggi di
solidarietà per la sua mancata candidatura. Il più emozionante fu quello della
figlia che all’epoca aveva appena 9 anni. “Papà
– scrisse – se non ti certificano
(il riferimento era a Grillo e Casaleggio) ti
certifico io”.
E’ ritornato a impegnarsi dentro al Pd e vuole contribuire a ricostruirlo, convinto che
possa rialzarsi solo partendo dalla base, dall’ascolto attivo dei territori,
quello che è mancato in questi ultimi anni.