Le nostre inchieste. Soldi pubblici mal spesi per il tratto di strada Calvizzano-Villaricca che costeggia l’Alveo Camaldoli: non sono bastati oltre 2milioni e mezzo per realizzare anche una pista ciclabile, un raccordo e un ponte
Per realizzare il tratto di strada ricadente nel Comune di Villaricca sono
stati impegnati circa 2milioni240mila euro, tra fondi europei PIT e soldi del
bilancio comunale; per il tratto calvizzanese, invece, sono stati spesi circa 340mila,
una parte sborsati dal Comune, altri dalla Regione. Dai nostri calcoli,
presupponiamo siano rimasti poco più di 200mila euro ancora da spendere. Se dovesse
trovare conferma la nostra ipotesi, riteniamo che sarebbe giusto investire la
somma per la pista ciclabile. In ogni caso, i cittadini hanno il diritto di
sapere la verità
La storia dell’opera pubblica, da noi minuziosamente ricostruita (dedicata
a chi non si sofferma solo sui titoli). Circa 15
anni fa, la Regione, per spendere proficuamente i fondi europei Fesr per lo
sviluppo delle infrastrutture, s’inventò i Piani integrati territoriali, meglio
conosciuti con l’acronimo Pit. I Comuni decisero così di realizzare alcune
strade a scorrimento veloce, con lo scopo di collegare le future aree
industriali Pip dell’hinterland giuglianese sia tra loro, sia alla grande
viabilità. Il progetto integrato della strada Calvizzano-Villaricca che
costeggia l’Alveo Camaldoli fu approvato
nel 2004 con delibera regionale n.549, secondo la quale a Villaricca, da
Comune capofila, toccava progettare e realizzare sia il tratto di strada di
circa 900metri ricadente nel suo territorio, sia la parte integrata del Piano
riguardante i due Comuni. Del resto del programma, però, non c’è traccia. Erano
previsti infatti: una pista ciclabile (costo stimato 200mila euro) che doveva affiancare la via che costeggia l’Alveo
per l’intera tratta di circa un chilometro e 800metri e la realizzazione di una
parte di via Corigliano (la famosa strada dei roghi) con una carreggiata a
doppia corsia di marcia, marciapiedi, illuminazione pubblica, che avrebbe
dovuto raccordarsi con via Alveo Camaldoli, attraverso un ponte carrabile e una
rotonda per lo smistamento ordinato del nuovo incrocio.
Da progetto, la nuova strada sarebbe dovuta iniziare dall'incrocio tra via Corigliano e via Eduardo De Filippo, ex via Commone |
E terminare su Corso Italia a Villaricca |
Villaricca, inoltre, aveva promesso a
Calvizzano che, con una parte dei fondi, avrebbe realizzato un altro ponte
carrabile all’altezza di via Lavinaio (arteria di via Eduardo De Filippo, ex
via Commone), mai più costruito perché
di difficile realizzazione tecnica, come avrebbero scritto in una loro
relazione i progettisti (ing. Lucio Flaminio e l’architetto Dario Bracci) del
tratto di strada di competenza del Comune di Villaricca e delle altre
infrastrutture.
Ricordiamo ancora che a
Villaricca, per realizzare tutte queste opere, furono assegnati dalla Regione un milione792mila euro di risorse
pubbliche (fondi Pit) ai quali si aggiunsero 448mila euro di fondi comunali (cofinanziamento), per un totale di 2milioni 240mila euro. Di questi soldi, Villaricca avrebbe speso, stando all’ultimo
quadro economico, circa 1milione800mila
euro tra lavori (per i quali da 1milione68mila euro iniziali, in virtù di
un consistente ribasso d’asta del 34,464%, si è arrivati a poco meno di
1milione450mila euro, poiché si sono aggiunti lavori di variante per circa
200mila euro e maggiori lavori per circa 150mila euro, in quanto la strada è
stata più volte vandalizzata) spese per espropri (150.604,52 euro), di
progettazione e di direzione lavori (per un totale di 150mila euro), eccetera,
eccetera. Restavano, dunque, ancora disponibili circa 440mila euro, sufficienti per realizzare la pista ciclabile per la
quale occorrevano circa 200mila euro (come risulta dal contratto firmato tra il
Comune di Villaricca e la ditta Capretto, aggiudicataria dell’appalto) e
le altre opere previste.
Transazione con la ditta Capretto
Dai circa 440mila euro vanno però detratti poco più di 200mila euro, tra somma transatta con la ditta e spese per
il lodo arbitrale. Infatti, dopo l’esecuzione di una parte dei lavori, nel 2012
l’impresa si rivolge al collegio arbitrale ai fini dell’ottenimento del
risarcimento di tutti i danni subiti in virtù del mancato rispetto del
contratto (diverse interruzioni dei lavori). Il collegio arbitrale, in data 23
dicembre 2015, in parziale accoglimento della domanda proposta
dall’impresa, condanna il Comune di Villaricca al pagamento della somma
di 527mila448,49 euro oltre rivalutazione monetaria e
interessi legali. Il Comune di Villaricca impugna il lodo innanzi alla Corte
d’Appello di Napoli. Nel frattempo il Lodo arbitrale viene dichiarato esecutivo
dal Tribunale di Napoli in data 21 aprile 2016 e notificato al Comune nella
persona del sindaco il 10 giugno 2016. Intanto, la ditta Capretto procede a
proporre pignoramento per la somma di 960mila euro. Nelle
more del giudizio dinanzi alla Corte d’Appello e in considerazione dell’atto di
pignoramento, le parti giungono alla determinazione di un accordo
bonario. Transazione consigliata anche dal legale di fiducia del Comune,
l’esperto amministrativista Enzo Napolano, il quale, in apposita
relazione, evidenzia i profili di convenienza rispetto al giudizio in corso. Alla
fine si risolve liquidando la ditta con 170mila
euro ai quali vanno aggiunti poco più di 30mila euro tra spese tecniche e parcelle varie.
Insomma, alla fine resterebbero, se abbiamo fatto bene i conti, poco più 200mila euro, che, a nostro avviso, potrebbero essere utilizzati
per realizzare la pista ciclabile, cosa
necessarissima, visto che la strada, nonostante il divieto è super frequentata
dagli amanti del footing. Anche l’on.
Lello Topo, ex sindaco di Villaricca, da noi interpellato sulla questione, ci
ha confermato che esisterebbe ancora una fetta consistente di fondi Pit.
Il tratto calvizzanese venne realizzato ai tempi dell’ex amministrazione
Pirozzi e completato dall’ex amministrazione Salatiello. Furono spesi circa
340mila euro
Il giorno dell'inaugurazione |
Per realizzare il tratto calvizzanese
della strada che costeggia l’Alveo Camaldoli vennero spesi circa 300mila euro (tra fondi comunali e regionali) quale quota di
cofinanziamento spettante al Comune di Calvizzano interessato alla parte
integrata del progetto, finanziato con fondi Pit. Nonostante tutto la strada rimase chiusa al
traffico per diverso tempo in quanto la ditta realizzatrice del tratto
villaricchese sospese i lavori. Altri lavori aggiuntivi per un importo di circa
40mila euro furono realizzati
durante l’amministrazione Salatiello che, il 19 dicembre 2014, insieme al
sindaco di Villaricca dell’epoca, Francesco Gaudieri, tagliò il fatidico nastro
inaugurale. La ditta Corvino di Caserta, vincitrice dell’appalto, realizzò
la staccionata di legno ambo i lati, l’impianto semaforico all’incrocio con via
Martiri di Kindu, via Garibaldi e via Mazzini, la segnaletica verticale e
orizzontale, ripristinò i cavi dell’illuminazione pubblica che furono rubati ed
effettuò i lavori di pulizia, visto che i laterali della strada erano invasi da
arbusti ed erbacce. Insomma, fu fatto alla lettera tutto quello che aveva
prescritto il collaudatore, ing. Francesco Marino di Parete.
Le responsabilità politiche e amministrative (tutti hanno visto, nessuno è
mai intervenuto per il bene della collettività)
Premesso che
i cittadini hanno pagato per anni lo scotto sia dello sperpero di denaro
pubblico sia dei ritardi accumulati nella realizzazione dell’opera, a
causa della rilevante inefficienza
burocratico-amministrativa, va rimarcato che l’apertura ai veicoli di questa strada a scorrimento veloce, secondo i tempi previsti dal crono-programma, avrebbe rappresentato una grossa valvola di sfogo all'endemico traffico che esiste nelle nostre zone. Dove erano e cosa hanno fatto partiti e consiglieri comunali, sia della maggioranza che della minoranza, per evitare il mancato rispetto dei patti? Ci risulta che gli
amministratori calvizzanesi non avrebbero mai fatto la voce grossa o inviato una lettera di diffida ai colleghi
villaricchesi, mai organizzato qualche azione politica eclatante, finalizzata
al rispetto dei patti. Ecco perché, sempre a nostro modesto avviso, bisogna lavorare
sodo per costruire una nuova classe politico-dirigenziale che abbia voglia di curare seriamente gli interessi del nostro territorio. Per anni siamo stati rappresentati da assessori all'Ambiente che non hanno mai aperto bocca sia in Consiglio comunale che nei convegni su tematiche ambientali.
Adesso, due inviti:
all’ufficio tecnico calvizzanese, affinché provveda alla riparazione di un tombino ubicato nei pressi dello slargo che delimita i confini tra i due Comuni
agli amministratori del Comune di Villaricca, a fare qualcosa per evitare che nello slargo, al confine con Calvizzano, vengano
gettati e incendiati rifiuti per la maggior parte pericolosi
Sul tratto ricadente nel Comune di Villaricca si può comodamente passeggiare poiché è dotato di marciapiedi
Su quello calvizzanese, no