Per lo storico dirigente del Settore Affari Generali Luigi De Biase, il
2017 e parte del 2018 è stato un lungo periodo sicuramente da dimenticare. Troppe le vicissitudini negative che ha dovuto
sopportare: prima la sospensione dal lavoro, poi la morte, dopo un lunga sofferenza, della sua
adorata moglie. Ora si sta man mano riprendendo e intende recuperare il tempo
perduto.
“Ora ci sto – afferma – e intendo occupare tutti gli spazi che ci sono da occupare. Con
MaranoLab, l’associazione di cui sono onorato di far parte, stiamo mettendo in
campo una serie di iniziative per cercare di svegliare le coscienze assopite di
tantissimi cittadini”.
Insomma, un impegno attivo nel volontariato?
“Sì, a Marano ce n’è tanto bisogno,
poiché la forbice tra chi sta bene e chi
vive nel pieno disagio va sempre più
allargandosi, ma c’è bisogno anche di tanta cultura, a mio avviso l’arma
vincente per rivoltare come un guanto la città, in tutti i sensi.
Non starà mica pensando di scendere in campo alle prossime
amministrative?
“Assolutamente no”.
De Biase fu assunto al Comune di Marano il 3 febbraio 1988 con la
qualifica di ufficiale amministrativo. Grazie alle sue capacità professionali è
riuscito a far carriera fino a diventare dirigente a tempo indeterminato. Nel
‘91 vinse il concorso esterno a vice segretario, gestito dalla triade
commissariale (Malvano- Basilone- Canale), chiamata a governare la città in
seguito al primo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni
malavitose. Dal 2004 al 2010 ha ricoperto il ruolo di dirigente a tempo
determinato, poi quello di dirigente a tempo indeterminato. Alcuni anni fa ebbe
problemi con la Corte dei Conti per la questione dei fondi per la produttività
assegnati a pioggia ai dipendenti comunali, ma fu assolto in prima istanza per
inammissibilità di richiesta di rinvio a giudizio, in quanto inoltrata oltre i
termini previsti, mentre sono stati condannati in appello l’ex sindaco Salvatore Perrotta, l’ex segretario comunale Aldo Ferrara e alcuni ex assessori.
Ma De Biase, durante questa fase di commissariamento del Comune, forse ha vissuto il periodo più buio della sua vita sia per problemi familiari che lavorativi. E’ stato sospeso novanta giorni dal lavoro, sanzione comminatagli dalla commissione disciplinare, chiamata a giudicare sul caso di una dipendente dell’Ufficio Patrimonio, perché nel suo fascicolo curriculare, diversi anni fa, furono trovati due diplomi di cui uno sarebbe risultato falso. Il funzionario ha fatto ricorso al Tribunale del lavoro ed è in attesa della sentenza.
Ma De Biase, durante questa fase di commissariamento del Comune, forse ha vissuto il periodo più buio della sua vita sia per problemi familiari che lavorativi. E’ stato sospeso novanta giorni dal lavoro, sanzione comminatagli dalla commissione disciplinare, chiamata a giudicare sul caso di una dipendente dell’Ufficio Patrimonio, perché nel suo fascicolo curriculare, diversi anni fa, furono trovati due diplomi di cui uno sarebbe risultato falso. Il funzionario ha fatto ricorso al Tribunale del lavoro ed è in attesa della sentenza.