Scioglimento del Consiglio comunale di Calvizzano: ecco le motivazioni. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di nomina della Commissione straordinaria per la gestione del Comune




IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

  Visto il proprio decreto, in data 30 agosto 2017, con il quale,  ai
sensi  dell'art.  141,  comma  1,  lettera  b),  n.  1  del   decreto
legislativo  18  agosto  2000,  n.  267,  il  consiglio  comunale  di
Calvizzano (Napoli) rinnovato nelle consultazioni amministrative  del
26 maggio 2013 e' stato sciolto a causa del decesso del sindaco;
  Considerato  che,  all'esito  di  approfonditi  accertamenti,  sono
emerse forme di ingerenza della criminalita'  organizzata  che  hanno
esposto l'ente locale a pressanti condizionamenti, compromettendo  il
buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
  Rilevato,   altresi',   che   la   permeabilita'    dell'ente    ai
condizionamenti esterni della criminalita'  organizzata  ha  arrecato
grave  pregiudizio  per  gli  interessi  della  collettivita'  e   ha
determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
  Ritenuto che, al fine di porre rimedio  alla  situazione  di  grave
inquinamento e deterioramento dell'ente locale, si  rende  necessario
l'intervento dello Stato mediante  un  commissariamento  di  adeguata
durata per rimuovere  gli  effetti  pregiudizievoli  per  l'interesse
pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
  Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
  Vista la proposta del Ministro dell'interno, la  cui  relazione  e'
allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
  Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri,  adottata  nella
riunione del 17 aprile 2018;

                              Decreta:

                               Art. 1

  La gestione del Comune di Calvizzano (Napoli) e' affidata,  per  la
durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
  dott. Luca Rotondi - viceprefetto;
  dott. Gerardo Quaranta - viceprefetto;
  dott. Francesco Prencipe - dirigente Area I.


Al Presidente della Repubblica

    Nel Comune di Calvizzano (Napoli) sono state riscontrate forme di
ingerenza  da  parte  della  criminalita'   organizzata   che   hanno
compromesso la libera determinazione e l'imparzialita'  degli  organi
eletti nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2013  nonche'
il  buon  andamento  dell'amministrazione  ed  il  funzionamento  dei
servizi.
    Il prefetto di Napoli, all'esito di un'attivita' di  monitoraggio
svolta  nei  confronti  dell'ente  che  aveva   evidenziato   assidue
frequentazioni tra amministratori comunali e persone riconducibili ad
ambienti criminali ed in relazione ai contenuti di  numerosi  esposti
con i quali erano stati segnalati profili di irregolarita' in diversi
procedimenti amministrativi ha disposto, con decreto del 18 settembre
2017, in seguito prorogato,  l'accesso  presso  il  Comune  ai  sensi
dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18  agosto  2000,  n.
267.
    Al termine dell'indagine  ispettiva,  la  commissione  incaricata
dell'accesso  ha  depositato  le  proprie  conclusioni,   sulle   cui
risultanze il  prefetto  di  Napoli,  sentito  nella  seduta  del  13
febbraio 2018 il Comitato provinciale per  l'ordine  e  la  sicurezza
pubblica, integrato  con  la  partecipazione  del  procuratore  della
Repubblica - procuratore  distrettuale  antimafia  di  Napoli  e  del
procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli  nord,  ha
trasmesso l'allegata  relazione,  che  costituisce  parte  integrante
della presente proposta, in cui si  da'  atto  della  sussistenza  di
concreti, univoci e rilevanti elementi  su  collegamenti  diretti  ed
indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata
di  tipo  mafioso  e  su  forme  di  condizionamento  degli   stessi,
riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure
di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
    Nel frattempo, a seguito del  decesso  del  primo  cittadino,  il
consiglio comunale era gia' stato sciolto con decreto del  Presidente
della Repubblica del 30  agosto  2017  ai  sensi  dell'art.  141  del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
    Il territorio del Comune di Calvizzano  e'  caratterizzato  dalla
pervasiva presenza di organizzazioni criminali di  tipo  camorristico
profondamente radicate nel territorio che estendono  la  loro  azione
anche oltre i confini nazionali con ingenti investimenti finanziari e
immobiliari  derivanti  dal  traffico  internazionale   di   sostanze
stupefacenti.
    L'attivita' dei citati sodalizi criminali operanti nel territorio
di Calvizzano e'  stata  peraltro  recentemente  documentata  da  due
ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti  di  36  persone
nei mesi di  aprile  e  luglio  2017  su  richiesta  della  Direzione
distrettuale antimafia di Napoli.
    I lavori svolti  dalla  commissione  d'indagine  hanno  preso  in
esame, oltre alla generale gestione dell'amministrazione comunale, la
cornice criminale ed il locale contesto ambientale,  con  particolare
riguardo  ai  rapporti   tra   gli   amministratori   e   le   locali
organizzazioni criminali, ed hanno evidenziato  come  l'uso  distorto
della cosa pubblica si sia concretizzato,  nel  tempo,  nel  favorire
soggetti  o  imprese  collegati  direttamente  od  indirettamente  ad
ambienti malavitosi, per l'esistenza di una fitta ed  intricata  rete
di  cointeressenze,  amicizie  e  frequentazioni  che   lega   alcuni
amministratori ad esponenti delle locali consorterie  criminali  o  a
soggetti ad esse contigui.
    Dall'indagine ispettiva e' emerso che l'ex sindaco,  indagato  in
numerosi procedimenti penali e  riconducibile  per  stretti  rapporti
familiari ed assidue frequentazioni ad  ambienti  controindicati,  ha
ricoperto dal 1993 al 2001, per due mandati consecutivi, la carica di
primo cittadino nonche', nelle  successive  consiliature,  quella  di
presidente e di componente dell'organo consiliare.
    E' stata peraltro riscontrata una continuita' amministrativa  tra
l'attuale compagine politica e la precedente atteso  che  nove  degli
attuali componenti del consiglio comunale  erano  gia'  stati  eletti
nella  consiliatura  del  2008  ed  alcuni  anche  in   consultazioni
precedenti.  Peraltro  nei   confronti   di   taluni   dei   predetti
amministratori sono emersi pregiudizi di polizia o penali, anche  per
reati associativi di stampo mafioso, nonche'  assidue  frequentazioni
con ambienti controindicati.
    E' emerso,  inoltre,  che  l'apparato  burocratico  -  nel  quale
operano numerosi dipendenti gravati da pregiudizi penali o di polizia
- e' caratterizzato da un grave e diffuso  disordine  amministrativo,
dall'assenza  di  qualsivoglia  cura  e  verifica  dei   profili   di
legittimita' degli atti e che gli organi politici non  hanno  avviato
alcuna iniziativa ispettiva o disciplinare.
    Relativamente  al  settore  dei  lavori  e  servizi  pubblici  la
commissione d'indagine ha rilevato che l'ente  locale,  pur  operando
nel delineato contesto ambientale, non ha aderito alla stazione unica
appaltante,  organismo  posto   a   garanzia   del   buon   andamento
dell'amministrazione facendo  invece  ricorso  ad  una  reiterata  ed
artificiosa serie di affidamenti in somma  urgenza,  per  importi  di
modesta entita', in violazione  sia  della  normativa  sui  contratti
pubblici che sulle informative antimafia.
    E'  emblematica  in  tal  senso  la  vicenda   concernente   nove
affidamenti disposti  in  via  diretta,  nel  periodo  2013  -  2016,
concretizzanti un sostanziale artificioso frazionamento di  un  unico
appalto  in  favore  di  una  societa'  destinataria  nel   2012   di
interdittiva antimafia.
    Dalle verifiche effettuate sugli affidamenti di lavori e  servizi
pubblici e' emerso - come ampiamente precisato nella relazione  della
commissione d'indagine -  che  diverse  societa',  aggiudicatarie  di
numerosi  appalti  con  ribassi  contenuti,  sono   riconducibili   a
imprenditori, amministratori o  dipendenti  strettamente  legati  per
rapporti parentali, di coniugio o  di  amicizia  all'ex  sindaco,  al
quale hanno assicurato sostegno elettorale  nel  corso  delle  ultime
consultazioni amministrative.
    La relazione  del  prefetto  pone  in  luce,  relativamente  alla
gestione  del  servizio  di'  igiene  urbana,  affidato  dal  1988  a
tutt'oggi sempre agli stessi imprenditori, significative  e  numerose
irregolarita' con particolare  riferimento  alla  gara  svoltasi  nei
primi mesi del 2013, per un importo di circa  4.5  milioni  di  euro,
alla quale ha partecipato una sola ditta,  con  offerta  dal  ribasso
irrisorio, per la quale il responsabile unico del procedimento non ha
effettuato  alcuna  formale  verifica  di   congruita'   dell'offerta
limitandosi ad una mera presa d'atto senza la preventiva acquisizione
di documentazione giustificativa.
    Le indagini effettuate  hanno  al  riguardo  evidenziato  che  il
titolare della ditta aggiudicataria del servizio, strettamente legato
all'ex sindaco, risulta coinvolto nella maxi inchiesta della  procura
della Repubblica di  Napoli  sulla  compravendita  di  cave  e  sulle
attivita' connesse al ciclo dei rifiuti e che alcuni dipendenti della
ditta sono inoltre gravati da pregiudizi di polizia o penali  e  sono
riconducibili ad ambienti criminali.
    Ulteriori  elementi  sintomatici  di  uno  sviamento   dell'agire
amministrativo a vantaggio  di  soggetti  controindicati  sono  stati
riscontrati anche in relazione al servizio di trasporto  di  disabili
assegnato, fin dall'anno 2004,  a  ditte  riconducibili  allo  stesso
nucleo  familiare,  dapprima  con  affidamenti  diretti  e  dal  2007
mediante due gare una delle quali peraltro aggiudicata con un ribasso
di poco superiore all'1%.
    Gli accertamenti disposti  hanno  peraltro  evidenziato  che  gli
imprenditori in questione  hanno  sostenuto  la  candidatura  dell'ex
sindaco nel corso dell'ultima  tornata  elettorale  e  sono  soggetti
gravati da precedenti penali e riconducibili  per  frequentazioni  ad
ambienti controindicati.
    La relazione del prefetto evidenzia altresi' che tra la ditta  in
argomento ed  altre  societa',  che  hanno  ottenuto  dal  Comune  di
Calvizzano  affidamenti  di  lavori  e  servizi,   sono   intervenute
reciproche  cessioni  di   quote   societarie   e   interscambio   di
amministratori e dipendenti.
    Elementi univoci che delineano il  quadro  di  un'amministrazione
pervicacemente  gestita  nel  mancato  rispetto  del   principio   di
legalita' sono poi emersi dall'analisi del  nuovo  piano  urbanistico
comunale redatto  da  un  professionista  esterno  e  deliberato  dal
consiglio comunale nel maggio 2017.
    Gli  accertamenti  disposti  dalle  forze  dell'ordine  e   dalla
commissione d'indagine hanno posto in rilievo che il citato piano  ha
reso edificabili alcuni terreni agricoli, con incremento di valore di
mercato  degli  stessi,  di  proprieta'  di  amministratori  comunali
strettamente legati all'ex  sindaco  ed  alle  locali  organizzazioni
criminali.
    Hanno inoltre beneficiato della variazione urbanistica  lotti  di
terreno sui quali insistono opere abusive di proprieta' di una locale
famiglia    ritenuta    essere    il    referente     imprenditoriale
dell'organizzazione criminale egemone.
    La relazione del prefetto rileva che i criteri e le modalita'  di
individuazione dei  lotti  di  terreno  originariamente  agricoli  ed
oggetto  di   significative   variazioni   urbanistiche   evidenziano
l'esistenza di  un  vero  e  proprio  «cartello»  tra  amministratori
locali, imprenditori e soggetti di spicco della  locale  criminalita'
organizzata.
    Ulteriori criticita', che contribuiscono a delineare il quadro di
un'amministrazione comunale incline ad operare nel  mancato  rispetto
dei principi  di  legalita'  e  buon  andamento,  sono  emerse  dalle
verifiche disposte nel settore economico, ove e' stato riscontrato il
mancato  pagamento  di  tributi  da  parte   di   numerosi   soggetti
riconducibili  alla   criminalita'   organizzata   e   l'assenza   di
qualsivoglia iniziativa amministrativa  volta  al  recupero  di  tali
crediti.
    In particolare, e'  emerso  che  nel  periodo  2013-2016  diversi
pregiudicati, alcuni dei quali condannati con sentenze definitive per
reati associativi, sono risultati  inadempienti  al  pagamento  delle
imposte beneficiando, nel contempo, di contributi socio-assistenziali
da parte dell'ente.
    Le vicende analiticamente esaminate e  dettagliatamente  riferite
nella relazione del prefetto di Napoli hanno evidenziato una serie di
condizionamenti nell'amministrazione comunale di Calvizzano, volti  a
perseguire  fini  diversi  da   quelli   istituzionali,   che   hanno
determinato   lo   svilimento   e   la   perdita   di    credibilita'
dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della
collettivita',  rendendo  necessario  l'intervento  dello  Stato  per
assicurare il risanamento dell'ente.
    Rilevato che, per  le  caratteristiche  che  lo  configurano,  il
provvedimento  dissolutorio  previsto  dall'art.  143   del   decreto
legislativo n. 267 del 2000, puo' intervenire anche quando sia  stato
gia' disposto lo scioglimento per altra causa, differenziandosene per
funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei
confronti  del  Comune  di  Calvizzano  (Napoli),   con   conseguente
affidamento  della  gestione  dell'ente  locale  ad  una  commissione
straordinaria cui, in virtu' degli articoli 144 e  145  dello  stesso
decreto, sono  attribuite  specifiche  competenze  e  metodologie  di
intervento  finalizzate  a  ricondurre  l'azione  amministrativa   ai
principi di legalita' e buon andamento.
    In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza
criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione
commissariale sia determinata in diciotto mesi.

      Roma, 12 aprile 2018

                                    Il Ministro dell'interno: Minniti

Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Napoli


                                            Napoli, 20 febbraio 2018 

                        Prefettura di Napoli
                       Segreteria di sicurezza
                 prot. 52/18/N.C. - Area I - O.S.P.


                                 Al sig. Ministro dell'interno - Roma

Oggetto: Comune  di  Calvizzano  (Na)  (12.357  abitanti).  Relazione
  sull'esito degli  accertamenti  ispettivi  volti  a  verificare  la
  sussistenza dei presupposti per l'adozione del provvedimento di cui
  all'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.

    L'amministrazione  comunale  di  Calvizzano  (Na)  (ab.   12.537)
insediatasi a  seguito  delle  consultazioni  amministrative  del  26
maggio 2013 e' stata guidata dal sindaco, omissis  sostenuto  da  una
coalizione di Liste civiche, fino al 26 luglio del 2017, data in  cui
lo stesso e' deceduto per cause naturali.
    Le relative funzioni sono state, pertanto, assunte dal omissis ai
sensi dell'art. 53, decreto legislativo n. 267/00.
    In via preliminare va evidenziato che il citato  omissis,  figlio
di omissis (pregiudicato deceduto a Giugliano in Campania nel  giugno
del 2003 e ritenuto affiliato al clan Nuvoletta),  ha  ricoperto  dal
1993 al 2001 la  carica  di  sindaco  per  due  mandati  consecutivi,
nonche' quella di componente del  consiglio  comunale  di  Calvizzano
ininterrottamente sin dal 1988.
    L'attivita'  di  osservazione   e   controllo   sulle   dinamiche
dell'Amministrazione comunale, si e' focalizzata nel  tempo  su  tale
condizione di «continuita' politica», caratterizzata  dalla  presenza
di omissis nella gestione del  Comune  di  Calvizzano  per  oltre  un
ventennio, con cariche diverse (Sindaco, Consigliere e Presidente del
Consiglio comunale), tenuto conto, altresi', dei rilevati rapporti di
parentela del Salatiello con persone gravitanti  negli  ambiti  della
locale criminalita' organizzata, come si dira' meglio in seguito.
    Il monitoraggio, e' stato poi intensificato in relazione anche  a
numerosi esposti rappresentativi di forme  di  condizionamento  nella
gestione dell'ente, che hanno evidenziato profili di irregolarita' in
diverse procedure dei settori amministrativi piu' sensibili.
    In relazione a tali elementi  di  continuita'  gestionale  ed  ai
riscontri  delle  verifiche  degli   organi   di   polizia,   nonche'
all'acclarata, storica presenza di consorterie camorristiche operanti
su quel territorio, previo conforme avviso del  Comitato  provinciale
per l'ordine e la sicurezza pubblica, e' stata chiesta alla on.  S.V.
la delega all'esercizio dei poteri d'accesso, ai sensi  dell'art.  1,
comma 4, del decreto-legge n. 629/1982, conferita  con  provvedimento
ministeriale n. 17102/128/51(48) dell'8 settembre 2017.
    In conseguenza, con decreto prefettizio n. 0176356/Area II EE.LL.
del 18 settembre  2017,  e'  stata  costituita  apposita  Commissione
d'indagine  incaricata  della  verifica  circa  la  sussistenza   dei
presupposti  per  l'applicazione  del   provvedimento   sanzionatorio
previsto dall'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. La stessa
e' composta omissis.

L'attivita' ispettiva.

    L'Organo ispettivo, insediatosi presso  l'Ente  il  27  settembre
2017, dopo un iniziale periodo  di  tre  mesi  ha,  poi,  chiesto  la
proroga dell'incarico, concessa, ai sensi del comma 2  dell'art.  143
del decreto legislativo n. 267/00, con provvedimento del 15  dicembre
2017, per ulteriori tre mesi, a decorrere dal 27  dicembre  2017,  in
relazione alla complessita' delle verifiche in corso.
    L'attivita' d'indagine,  partendo  dai  riscontrati  rapporti  di
parentele  e  frequentazioni  tra   componenti   dell'Amministrazione
comunale e soggetti vicini o appartenenti a  sodalizi  criminali,  ha
ricostruito il quadro  politico  degli  ultimi  anni  del  Comune  di
Calvizzano (Na), evidenziando una  penetrazione  nell'amministrazione
di  soggetti  collegati  alla  criminalita'  organizzata,  che  hanno
determinato le scelte e gli indirizzi dell'Ente locale.
    In relazione a cio'  l'Organo  ispettivo  ha  ritenuto  opportuno
analizzare a tutto campo le attivita' gestionali  e  le  azioni  gia'
avviate, facendo ricorso, al fine di  acquisire  le  informazioni  di
interesse,  anche  a  sessioni  di  audizioni  dei  responsabili  dei
servizi.
    In questo quadro e' maturata la convinzione della Commissione  di
un  attuale  e  concreto  rischio  di  penetrazione  degli  interessi
criminali suffragato peraltro dalla circostanza  che  diversi  civici
consessi di comuni limitrofi a Calvizzano sono stati  sciolti,  anche
reiteratamente (Marano di Napoli) per  forme  di  condizionamento  di
tipo mafioso.
    A tale riguardo  appare  prioritariamente  utile  focalizzare  il
contesto territoriale e le dinamiche criminali che interessano l'area
in cui si colloca il Comune di Calvizzano, prima di  analizzare,  nel
dettaglio gli esiti ispettivi, con riferimento alle  posizioni  degli
amministratori, dei dipendenti comunali e alle  principali  procedure
amministrative.

Inquadramento territoriale e contesto criminale.

    Il Comune di Calvizzano, con una superficie di oltre 4 chilometri
quadrati e una popolazione di 12.133 abitanti, e' situato a nord  del
capoluogo partenopeo ed e' confinante  con  i  comuni  di  Marano  di
Napoli, Villaricca,  Qualiano,  Mugnano  di  Napoli  e  Giugliano  in
Campania.
    L'economia locale e' sorretta soprattutto dal  settore  primario,
integrato da piccole imprese artigianali che, tuttavia, non  sono  in
grado di assorbire completamente la manodopera  locale,  costretta  a
cercare lavoro altrove. I settori trainanti  sono  principalmente  il
commercio e l'agricoltura,  mentre  il  settore  della  frutticoltura
alimenta invece un fiorente commercio che si espande oltre i  mercati
campani.
    Nell'area  ove  insiste  Comune  di  Calvizzano  e'  egemone   il
sodalizio  camorristico  «Nuvoletta-Polverino»,   caratterizzato   da
un'acclarata e massiccia estensione delle proprie attivita'  illecite
in  Spagna,  con  ingenti  investimenti  finanziari  e   immobiliari,
derivati dal traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
    Il clan «Nuvoletta» insediatosi negli anni '70 nell'area  a  nord
di Napoli, e' stato nel  tempo  soppiantato  dal  piu'  giovane  clan
«Polverino» il  cui  leader,  Giuseppe  Polverino,  detto  anche  «o'
Barone», ha manifestato una decisiva capacita' imprenditoriale
    Le indagini delle forze di polizia, che hanno  interessato  l'ala
imprenditoriale della citata  organizzazione  criminale  clan,  hanno
evidenziato che  il  clan  Polverino  ha  totalmente  soppiantato  il
sodalizio dei Nuvoletta, del quale puo' tranquillamente definirsi una
derivazione.
    In seno alla nuova cordata camorristica «Nuvoletta-Polverino»  e'
stata  recentemente  provata  l'esistenza  di  un  gruppo   criminale
autonomo, diretto da omissis  latitante  dal  2003,  con  particolare
egemonia sulla vicina citta' di Marano di Napoli.
    L'attuale potere e il  capillare  controllo  del  territorio:  da
parte di tali gruppi camorristici e' dimostrato dal fatto  che,  allo
stato, omissis, gestiscono gli affari del clan da piu' di dieci anni,
pur vivendo in latitanza.
    Il  sodalizio  criminale  «Nuvoletta  -  Polverino»  -  duramente
colpito il 4 giugno  2013  con  l'esecuzione,  da  parte  del  Nucleo
investigativo dei Carabinieri di Napoli, di due ordinanze di custodia
cautelare nei confronti  di  70  indagati  e'  radicato  nel  settore
economico-finanziario, fondamentale per il riciclaggio e rimpiego dei
proventi delle attivita' illecite.
    Nell'ordinanza di custodia cautelare emessa il 5 aprile 2017  dal
Giudice per le  indagini  preliminari  del  Tribunale  di  Napoli  su
richiesta della D.D.A. di Napoli, nei confronti di trentasei soggetti
ritenuti  elementi  apicali  del  clan  Orlando,  l'operativita'  del
sodalizio viene circoscritta essenzialmente ai territori di Marano di
Napoli, Quarto e Calvizzano.
    Inoltre, il 10 luglio 2017 il Gruppo Carabinieri di  Castello  di
Cisterna ha dato esecuzione ad una ordinanza  di  custodia  cautelare
emessa dal Giudice per  le  indagini  preliminari  del  Tribunale  di
Napoli, su richiesta della D.D.A. di Napoli, nei confronti  di  dieci
indagati contigui al clan Orlando, responsabili  di  associazione  di
tipo mafioso, estorsione in concorso ed altro.
    L'indagine ha, tra l'altro, consentito di documentare l'attivita'
del sodalizio nel Comune di Calvizzano tramite omissis, con  funzioni
di «capozona», e di  omissis,  quale  reggente  in  sostituzione  del
fratello omissis, latitante.
    L'area di Calvizzano, oltre  a  subire  storicamente  l'influenza
delle menzionate organizzazioni  criminali  maranesi  dei  Nuvoletta,
Polverino e Orlando, ha soggiaciuto anche al potere dei clan  Ferrara
e Cacciapuoti, operanti a Villaricca. Questi ultimi sono collegati al
Clan Mallardo di Giugliano in Campania, il cui esponente  omissis  ha
una posizione apicale anche nel tessuto criminale del capoluogo.

Gli Amministratori.

    L'amministrazione eletta nel 2013, guidata dal  sindaco  omissis,
e' stata oggetto di attenzione sin dall'insediamento in  relazione  a
diverse segnalazioni di  condotte  affaristico  -  clientelari  e  di
diffusi fenomeni di devianza amministrativa (in particolar  modo  nel
settore urbanistico e in quello degli appalti  pubblici)  nonche'  di
presunti collegamenti di taluni amministratori comunali con  ambienti
della criminalita' locale.
    Profili di «continuita' politica»  analoghi  a  quelli  collegati
alla presenza del  nella gestione del Comune di Calvizzano,
sono stati rilevati dalla Commissione di indagine anche  per  diversi
amministratori dell'attuale compagine che hanno partecipato, a  vario
titolo, alle precedenti consiliature.
    In particolare,  nell'attuale  consiliatura  (eletta  nel  maggio
2013) sono presenti nove amministratori della compagine 2008-2012, di
cui cinque rivestivano anche cariche di componenti della Giunta.  Dei
predetti  nove  amministratori,  sette  erano  presenti  anche  nella
pregressa compagine amministrativa del 2003-2008  e  sei  addirittura
anche in quella precedente del 2001-2003.
    Tale continuita' nella gestione politico-amministrativa dell'Ente
riguarda, in special modo, amministratori a carico  dei  quali,  come
piu' specificamente si dira' in seguito, sono  emerse  cointeressenze
e/o frequentazioni con soggetti appartenenti ad ambienti criminali.
    Pertanto, dallo scenario sopra delineato  emerge  che  il  quadro
politico della gestione dell'ente, negli  ultimi  quindici  anni,  e'
stato caratterizzato dall'avvicendarsi degli stessi esponenti, in una
logica  di  chiara  continuita'  fra  le  compagini   amministrative,
attraverso la  presenza  degli  stessi  soggetti  in  organi  diversi
(Giunta,  Consiglio  e  Commissioni  consiliari),  che  proietta  una
verosimile ipotesi di patto pre-elettorale.
    Gli accertamenti effettuati sui componenti  della  giunta  e  del
consiglio  comunale  -  insediatasi  a  seguito  delle  consultazioni
elettorali del 26 e 27 maggio 2013 - hanno  consentito,  inoltre,  di
verificare l'esistenza di  amministratori  attualmente  in  carica  o
sostituiti, gravati da pregiudizi. In particolare rilevano le  figure
sottoindicate che, oltre a suffragare una condizione di  continuita',
assumono  rilievo  anche  per  i  profili  di  natura  penale  ed   i
collegamenti con ambienti della criminalita' organizzata locale:
      omissis deceduto per cause naturali nel luglio  del  2017,  era
figlio del pregiudicato omissis piu' volte fermato e  controllato  in
compagnia di omissis, per conto del quale  svolgeva  le  mansioni  di
autista di fiducia. Inoltre, era cugino di omissis, ritenuto reggente
del clan «Contini».
    Nel novembre del 1991  omissis  fu  sorpreso  all'interno  di  un
ristorante a Castiglione del Lago (PG), unitamente  a  omissis,  capo
dell'omonimo clan, e a omissis  pregiudicato,  fratello  del  defunto
omissis, ritenuto referente per Calvizzano del clan Polverino.
    omissis, inoltre, risulta essere stato  indagato  nell'ambito  di
taluni procedimenti penali presso la Procura della Repubblica  presso
il Tribunale Napoli Nord, rispettivamente per  i  reati  di  falsita'
ideologica commessa dal  p.u.  in  atti  pubblici,  abuso  d'ufficio,
interruzione di un pubblico servizio  e  per  i  reati  di  falso  in
bilancio,  falso  ideologico   in   atti   pubblici   (su   denuncia,
quest'ultimo procedimento, presentata dal consigliere di  opposizione
omissis). Un'informativa  del  Comando  provinciale  dei  Carabinieri
dell'agosto 2015 testualmente  segnalava  «risultare  di  particolare
interesse i rapporti del Sindaco Salatiello con alcune ditte locali»,
[...] «sui quali sarebbero stati intensificati gli accertamenti volti
a  verificare  eventuali  condizionamenti  dell'attivita'  gestionale
dell'Ente comunale».
    Un altro esposto anonimo ha segnalato che le ultime consultazioni
amministrative comunali sono state vinte  poiche'  con  omissis  sono
scesi  in  campo  personaggi  di  spicco   della   malavita   locale,
appartenenti ai clan «Polverino» di Marano di Napoli e  ai  «Ferrara»
di Villaricca,  i  quali  avrebbero  procacciato  voti  con  soldi  e
minacce.  Tali  soggetti  avrebbero  avuto  interessi  inoltre  nella
realizzazione del  PUC,  per  rendere  edificabili'  i  loro  terreni
agricoli.
    omissis con delega anche  all'assessorato  al  piano  urbanistico
comunale, toponomastica, spazi sosta, edilizia residenziale pubblica.
    Nel febbraio 2015 e' stato controllato da personale della  locale
Stazione Carabinieri, all'interno del circolo ricreativo  omissis  di
Calvizzano, in  compagnia  di  omissis  (pregiudicato,  fratello  del
defunto omissis, quest'ultimo gia' ritenuto referente sul  territorio
di Calvizzano del clan Polverino) e omissis (assessore).  Nell'aprile
del 2010 ha preso in locazione a Calvizzano  alcuni  locali  per  uso
ufficio, di  proprieta'  di  omissis  anch'egli  orbitante  nell'area
delinquenziale del  clan  «Polverino».  Le  Forze  dell'ordine  hanno
accertato anche frequentazioni del omissis  il  quale,  unitamente  a
omissis  ed  altri,  e'  stato  arrestato  nel  settembre  2016   per
detenzione in concorso di hashish, al fine di cederlo a terzi.
    omissis Assessore alla programmazione finanziaria  dal  6  giugno
2013 fino al 23 giugno 2015 e poi consigliere di maggioranza.
    E' il padre di omissis il quale risulta essere stato l'autista  e
il guardaspalle di omissis e, in data 3 aprile 2007, e' stato  tratto
in arresto per tentato omicidio in concorso con lo stesso omissis. Il
medesimo  omissis  e'  stato  controllato  in  compagnia  di  persone
controindicate, fra le quali omissis con precedenti  di  polizia  per
omicidio, porto abusivo di armi e associazione di tipo mafioso.
    Il consigliere omissis, inoltre, in data  13  settembre  2009  e'
stato controllato all'interno del circolo  cacciatori  di  Calvizzano
con omissis, il primo con numerosi precedenti a proprio carico ed  il
secondo noto pregiudicato affiliato al clan «Nuvoletta».  Piu'  volte
negli anni omissis e' stato controllato con il gia'  citato  omissis,
pregiudicato ritenuto vicino al clan Polverino, nonche' con l'attuale
omissis (all'epoca  assessore).  A  suo  carico,  inoltre,  risultano
pregiudizi di polizia per truffa e peculato.
    omissis Assessore alla valorizzazione sportiva dal 23 giugno 2015
al 9 gennaio 2017, poi consigliere di maggioranza.
    E' stato controllato dai Carabinieri con persone  che  annoverano
precedenti per associazione  a  delinquere.  La  sorella  omissis  e'
coniugata  con  omissis,  amministratore  della   societa'   omissis,
individuata tra le ditte frequentemente  affidatarie  di  appalti  da
parte dell'Ente comunale.
    omissis:  Assessore  alla  tutela  dell'ambiente,  gestione   dei
rifiuti,  isola  ecologica,  raccolta  differenziata,  gestione  rete
idrica, verde pubblico, area palmentata e regolamentazione urbana dal
2013 sino al 23 giugno 2015, vice sindaco dal 10 aprile  2014  al  23
giugno 2015 e poi consigliere di maggioranza.
    Nel luglio 1986 e' stato tratto in  arresto  per  associazione  a
delinquere e violazione della legge sugli stupefacenti, e, in data 11
aprile 1990, e' stato iscritto nel  registro  notizie  di  reato  per
associazione a delinquere di  tipo  mafioso  ed  estorsione.  Inoltre
nell'agosto del 1992 e' stato destinatario di un provvedimento  della
Questura di omissis di divieto di ritorno nei comuni di omissis.
    Nel giugno 2002, la Corte d'appello di Napoli ha emesso nei  suoi
confronti una sentenza di condanna per tentata estorsione  aggravata.
Nello scorso luglio 2017 i  militari  del  Nucleo  investigativo  del
Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato  esecuzione  ad
un'ordinanza di custodia cautelare in  carcere  del  Giudice  per  le
indagini preliminari del Tribunale  di  Napoli,  su  richiesta  della
D.D.A. di Napoli, nei confronti di undici persone,  elementi  apicali
dei  clan  Orlando  e  Nuvoletta-Lubrano,  ritenuti  responsabili  di
associazioni di tipo  mafioso  ed  estorsione.  Nell'ambito  di  tale
mega-inchiesta, l'allora assessore omissis, e' stato raggiunto  dalla
notifica del c.d. modello 21, con invito, da parte  della  D.D.A.  di
Napoli, a presentarsi, in qualita' di persona sottoposta a  indagini,
per il reato di cui agli articoli 110 e 629 codice penale,  aggravato
dal metodo mafioso (art. 7, legge n. 203/91). Negli  atti  giudiziari
del provvedimento cautelare soprarichiamato la figura del omissis  e'
ampiamente  tratteggiata  quale  soggetto  di  riferimento  del  clan
«Orlando»  presso  l'Amministrazione  comunale,  con  interessi   nel
settore imprenditoriale dell'edilizia. Le  indagini  hanno,  inoltre,
accertato come il omissis, noto in pubblico  come  «o  vice  sindaco»
oppure «Zi Antonio», sia un assiduo frequentatore degli  «Orlando»  e
delle consorterie mafiose maranesi loro collegate. In relazione  alla
grave  vicenda  giudiziaria  suesposta,  il  omissis  ha  portato   a
conoscenza  delle  istituzioni  comunali  di  Calvizzano  la  propria
posizione di indagato, presentando le proprie dimissioni irrevocabili
dalla carica.
    omissis Assessore alla programmazione,  gestione  e  manutenzione
Impianti   sportivi,   Casa   comunale,    Pubblica    illuminazione,
Riqualificazione urbana e Area comune dal 2013 sino al 23 giugno 2015
e poi Consigliere di maggioranza.
    Risulta indagato, unitamente al fu sindaco ,
nell'ambito del procedimento penale pendente presso la Procura  della
Repubblica del Tribunale di Napoli per i reati di falsita' ideologica
commessa dal p.u. in atti pubblici, abuso d'ufficio, interruzione  di
servizio.
    omissis:  vice  sindaco  e  assessore   alla   valorizzazione   e
rigenerazione del territorio dal 23 giugno 2015  sino  al  9  gennaio
2017 e poi consigliere di maggioranza.
    E' stato controllato dai Carabinieri con pregiudicati  di  Marano
che annoverano precedenti  per  associazione  a  delinquere.  Risulta
essere socio con i fratelli omissis, del ristorante-pizzeria  omissis
noto ritrovo di soggetti con precedenti di polizia. Nel  maggio  2013
all'interno del  suddetto  ristorante  nel  corso  di  una  cerimonia
venivano attinti da colpi di arma da  fuoco,  gli  invitati  omissis,
entrambi  pluripregiudicati  residenti  a  Marano  di   Napoli,   che
decedevano nei giorni successivi. Il citato omissis era  fratello  di
omissis, dipendente della LRS Trasporti srl e  del  pluripregiudicato
omissis, arrestato dopo anni di latitanza per scontare  una  condanna
relativa ad una serie di reati, tra i quali il 416-bis, affiliato  al
clan Polverino, di cui era il cassiere e depositario di  ingentissimi
capitali. L'episodio non veniva denunciato da  alcuno  dei  soci  del
ristorante, i quali si presentavano presso la  Compagnia  Carabinieri
di  Giugliano  solo  il  giorno  successivo  e  previa  convocazione,
limitandosi  in  tale  sede  a  fornire  solo  notizie  superficiali,
successivamente integrate su ulteriore convocazione, durante la quale
dichiaravano  di  essersi  adoperati  a  ripulire  e  riordinare   il
ristorante, senza preoccuparsi di contattare le Forze  dell'ordine  e
compromettendo, tra l'altro, la scena del delitto.
    omissis Assessore a istruzione,  edilizia  scolastica,  trasporto
scolastico e mensa scolastica dal 2013 a tuttoggi.
    E' coniugata con  omissis  controllato  con  persone  gravate  da
precedenti di polizia.
    omissis: Assessore alla cultura e alle pari opportunita'  nonche'
alla  gestione  del  patrimonio  e  dell'arredo  urbano  dal  2013  a
tutt'oggi,
    E' la nipote di omissis, piu' volte controllato con  pregiudicati
e con persone affiliate al clan Nuvoletta - Polverino, tra  le  quali
omissis
    omissis e' nipote inoltre di omissis  dipendente  della  omissis,
ditta ripetutamente  segnalata  in  numerosi  esposti  nei  quali  e'
paventata  l'esistenza,  all'interno  dell'ente,  di  una  «lobby  di
potere», composta da rappresentanti della politica,  imprenditori  ed
elementi dediti al malaffare che avrebbe gestito  importanti  servizi
comunali. Tra le ditte  in  questione,  infatti,  e'  segnalata,  per
l'affidamento dell'igiene urbana, proprio l'impresa omissis.
    omissis Consigliere di  maggioranza  e'  coniugato  con  omissis,
sorella di omissis e omissis,  amministratori  della  Ditta  omissis,
affidataria da molti anni dell'appalto di trasporto  minori  disabili
da parte del Comune di Calvizzano. omissis e' stato  controllato  nel
2015 con omissis, con precedenti  per  truffa,  furto,  ricettazione,
minaccia e violenza privata, nonche' con il su nominato omissis.
    omissis Consigliere di maggioranza e' coniugata con  omissis  sul
cui conto vi e' una denuncia di polizia per gioco d'azzardo nel 2002,
nonche' controlli con persone gravate da precedenti di polizia.
    omissis Consigliere  di  opposizione.  Sul  suo  conto  risultano
rapporti  di  frequentazione  con  gli  impresari  funebri,   omissis
(contigui al clan «Polverino»). Piu' volte querelato per diffamazione
aggravata e', inoltre, indagato per delitto colposo contro la sanita'
pubblica e per reato  contro  la  pubblica  incolumita'  nonche'  per
violenza privata.
    omissis Consigliere di opposizione controllato con i gia'  citati
omissis e' nipote di omissis tratto in arresto il 19  marzo  2012  in
flagranza per i reati di cui all'art. 110 codice penale e decreto del
Presidente della Repubblica n.  309/90  (concorso  in  detenzione  di
sostanze stupefacenti poiche'  trovato  in  possesso  di  un  ingente
quantitativo di  hascish  -  389,8  kg.).  Il  padre,  omissis,  gia'
consigliere di maggioranza  nella  precedente  consiliatura  (2008  -
2010) risulta controllato piu' volte  con  il  summenzionato  omissis
nonche' con omissis gravitante nell'area del clan Polverino.
    omissis Consigliere  di  opposizione.  Sul  suo  conto  risultano
controlli con omissis, noto pregiudicato, affiliato al clan Nuvoletta
e con omissis affiliato al clan Polverino di cui  si  e'  gia'  detto
sopra.

La Struttura burocratica.

    L'analisi della struttura burocratico-amministrativa comunale  ha
evidenziato una condizione di grave e diffuso disordine organizzativo
che ha prodotto notevoli criticita'.
    L'assetto burocratico costituito da sette settori appare  segnato
da  forte  fragilita'  amministrativa,  in  relazione  alle  notevoli
carenze di organico (40 su 67), circostanza questa  che  ha  impedito
all'ente comunale di munirsi delle necessarie  risorse  lavorative  e
professionali e di un apparato adeguato in rapporto  all'entita'  dei
servizi richiesti dalla cittadinanza.
    Il  quadro  generale  di  una  gestione   politico-amministrativa
dell'ente e' apparso connotato dall'assenza di qualsivoglia autentica
cura e  verifica  dei  profili  di  legittimita',  finanche  formale,
dell'azione amministrativa e dall'elisione, da parte delle  compagine
politica,    del    fondamentale     principio     di     distinzione
politica/amministrazione, pregiudicando lo sviluppo di un modello  di
gestione volto a rafforzare i criteri di trasparenza, buon  andamento
e imparzialita'.
    A tale dato  ha  fatto  da  contraltare,  ad  avviso  dell'Organo
ispettivo, la sorprendente stasi di iniziative sul piano disciplinare
e/o la mancata attivazione di inchieste interne  o  di  richieste  di
chiarimenti da parte degli organi di indirizzo politico, pur a fronte
di gravi irregolarita', con l'intervento significativo,  nella  veste
di  soggetti  avvantaggiati  dall'inerzia  dell'amministrazione,   di
personaggi vicini alla criminalita' organizzata.
    Tali fattori appaiono ancor piu' significativi  sul  piano  della
prevenzione, in un territorio tradizionalmente  segnato  da  presenze
criminali di particolare caratura e si saldano, poi,  con  l'evidenza
di  molteplici  vicende  oggetto   del   sindacato   ispettivo,   che
raggiungono una significativita' tale da  far  ritenere  effettivo  e
continuativo il condizionamento  della  criminalita'  organizzata  su
quei settori amministrativi  di  forte  interesse  per  gli  illeciti
appetiti.
    L'immobilismo della macchina amministrativa,  la  difficolta'  ad
assumere iniziative incisive, soprattutto  laddove  occorreva  alzare
argini all'ingerenza del  malaffare,  la  mancanza  di  indirizzi  di
riassetto dell'organizzazione degli uffici in  uno  alla  complessiva
inadeguatezza dell'apparato burocratico, sono apparsi  funzionali  ad
una strumentale deprivazione di reale incisivita'  della  tutela  del
bene pubblico.
    Gli accertamenti svolti hanno dato  positivita'  significative  a
carico dei seguenti dipendenti:
      omissis risulta deferito a p.l. dalla Stazione CC di Calvizzano
il 2 aprile 2009, unitamente ad altre  5  persone,  per  concorso  in
truffa;
      omissis esecutore amministrativo, risulta deferito a p.l. dalla
Stazione CC di Calvizzano il 2 aprile 2009,  unitamente  ad  altre  5
persone, per concorso in truffa;
      omissis,  risulta  deferito  a  p.l.  dalla  Stazione   CC   di
Calvizzano il 14 gennaio 2009 per concorso in truffa;
      omissis  impiegata  omissis,  risulta  deferita  a  p.l.  dalla
Stazione CC di Calvizzano il 2 aprile 2009,  unitamente  ad  altre  5
persone, per concorso in truffa;
      omissis, risulta deferita dalla Stazione CC di Calvizzano il 10
giugno 2009, per abuso d'ufficio;
      omissis risulta, unitamente al sindaco omissis,  sottoposto  ad
indagini per falso in bilancio (proc. pen. n. 7874 /2014 /21 pendente
alla Procura della Repubblica);
      omissis impiegato 6° settore, Supporto ufficio tecnico, risulta
denunciato dal Commissariato di P.S. e di Giugliano in Campania il 18
aprile 2001 per porto abusivo e detenzioni di armi;
      omissis impiegato 6° settore, Supporto ufficio tecnico, risulta
denunciato dalla Stazione CC di Calvizzano  il  31  maggio  2009  per
truffa in concorso con altri dipendenti comunali (assenteismo);
      omissis impiegato 6° settore, Supporto ufficio tecnico,  il  31
maggio 2009 deferito dalla Stazione  Carabinieri  di  Calvizzano  per
truffa in concorso con altri dipendenti comunali (assenteismo).
    Tali dati, distribuiti in un arco temporale di  un  quindicennio,
appaiono significativi di uno stato di disinteresse degli  organi  di
governo e dei vertici burocratici a fronte di un diffuso fenomeno  di
assenteismo sintomo di elevata inefficienza.
    L'ultimo e piu' attuale episodio a testimonianza di condotte tese
ad occultare inadempienze e responsabilita', riguarda il responsabile
del settore tributario e finanziario, sottoposto a indagini per falso
in bilancio assieme all'ex omissis. Parimenti  significativa  risulta
la  qualificazione  dell'addebito  registrato  a  carico   dell'altro
responsabile  di  settore  interessato  dalla  medesima   fattispecie
(quello dei servizi sociali), coinvolto in abuso d'ufficio.
    Tali elementi registrati a carico  dei  dipendenti  concorrono  a
rappresentare   un   contesto   complessivamente   significativo    e
preoccupante ai fini del giudizio  di  permeabilita'  dell'ente  agli
interessi della criminalita'.
    A cio' si aggiunga quanto registrato, a seguito  di  accertamenti
svolti a seguito di esposti,  nei  confronti  del  omissis.  Risulta,
infatti, operativo nell'ambito del Comune  di  Calvizzano  lo  Studio
omissis, presso cui esercita la professione omissis. Allo  studio  si
rivolgono numerosi cittadini per il  perfezionamento  di  pratiche  e
istanze presentate all'UTC.  Pur  a  fronte  di  tale  dato  notorio,
l'amministrazione non ha mai posto in essere  alcuna  iniziativa  per
eliminare potenziali conflitti di interesse in capo  al  responsabile
dell'UTC ovvero possibili forme di condizionamento  nei  procedimenti
tecnico-amministrativi volte a favorire interessi privati.  Peraltro,
va ulteriormente segnalato che lo studio di omissis  risulta  ubicato
allo stesso indirizzo della sede della ditta omissis,  aggiudicataria
della gara d'appalto per il servizio di trasporto di minori e  adulti
presso le scuole e i centri di riabilitazione.

Appalti pubblici - Affidamento di servizi - Concessioni e lavori.

    Gravi e sistematiche  violazioni  sono  state  riscontrate  dalla
Commissione di accesso nelle procedure di appalti  pubblici  nel  cui
ambito l'Ente non ha mai aderito all'istituto  della  stazione  unica
appaltante posto a garanzia del buon andamento  dell'amministrazione.
Emblematico, sul punto e' il caso di ben nove affidamenti diretti dal
2013 al 2016, alla omissis),  facente  capo  alla  famiglia  omissis,
destinataria,  nel  2012,  di  un'interdittiva  antimafia  in  quanto
ritenuta contigua al clan «Fabbrocino» di Nola, per il quale  avrebbe
riciclato ingenti  capitali  illeciti.  omissis  srl  e'  attualmente
sottoposta ad amministrazione giudiziaria.
    Nel rinviare agli approfondimenti riportati nell'unita relazione,
si  ritiene  utile  soffermare  l'attenzione  su   talune   attivita'
dell'ente che appaiono significative e  strumentali  dell'intento  di
favorire la criminalita'.

Il Servizio RR.SS.UU.

    Dall'analisi degli affidamenti dei servizi e' emerso  che  quello
di igiene urbana e' stato gestito dal 1988 a tutt'oggi  sempre  dagli
stessi soggetti imprenditoriali. Nei primi mesi  del  2013  e'  stata
svolta la gara per l'appalto del servizio in esame per un  importo  a
base d'asta di circa 4,5 milioni di euro. All'appalto ha  partecipato
soltanto la omissis con un'offerta di ribasso pari a 1,36.  Non  c'e'
stata una formale verifica della congruita' dell'offerta da parte del
RUP  ma  soltanto  una  formale  presa  d'atto  della  relazione  «di
congruita'», priva di  ogni  documento  giustificativo,  della  ditta
aggiudicataria.
    Le suesposte anomalie hanno reso necessario  lo  svolgimento,  da
parte dell'Organo ispettivo, di approfondimenti sui legami tra  detti
soggetti imprenditoriali, gli amministratori, i componenti l'apparato
burocratico comunale e gli esponenti della criminalita'  organizzata.
Tali approfondimenti hanno  tratto  spunto  anche  dai  contenuti  di
diversi esposti anonimi con i quali sono state segnalate, nel  tempo,
numerose  anomalie  circa  gli  affidamenti   dei   servizi   e,   in
particolare, di quello della gestione dei rifiuti.
    In uno di tali esposti e' stato evidenziato che omissis,  sebbene
non risulti aver  mai  ricoperto  incarichi  professionali  e  svolto
alcuna attivita' lavorativa, avrebbe mantenuto un elevato  tenore  di
vita,  caratterizzato  anche  dal  possesso  di  una  sontuosa  villa
edificata dopo  il  proprio  matrimonio.  Nel  citato  scritto  viene
altresi' riferito che nei primi 10 anni di mandato come  omissis,  lo
stesso avrebbe dato vita ad alcune ditte  unitamente  a  suoi  fidati
amici, quali la omissis con  omissis,  la  omissis  con  omissis,  la
omissis con  i  fratelli  omissis  (ditte  di  cui  si  riferira'  in
seguito). Inoltre il omissis avrebbe assunto  il  omissis  e  omissis
attraverso un concorso pubblico «ad hoc», al fine di  costituire  una
lobby di potere,  sia  economico  sia  politico,  che  per  oltre  un
ventennio sarebbe imposta a Calvizzano.
    Sempre nell'esposto in esame e' stato denunciato  che  specifiche
ditte attraverso ribassi compresi tra lo 0% e l'1.063%, si  sarebbero
aggiudicate appalti di opere pubbliche particolarmente  onerose.  Tra
le ditte indicate vi e' la omissis, con amministratore  omissis  gia'
ragioniere della omissis e  come  socio  omissis  che  unitamente  al
omissis  avrebbero  diviso  lauti  compensi.  Ulteriori   affidamenti
diretti sarebbero stati  operati  ad  appannaggio  della  omissis  di
omissis il cui titolare, era in rapporti di amicizia con  il  defunto
sindaco Salatiello, tanto da condividere dei periodi di vacanza.
    Le ditte omissis,  omissis  e  la  omissis  risulterebbero  tutte
strumenti di un unico organismo i cui interessi sarebbero  quelli  di
dividersi i proventi degli appalti aggiudicati.
    Le verifiche svolte dall'Arma dei Carabinieri hanno consentito di
accertare che il omissis, effettivamente,  non  risulta  aver  svolto
attivita' lavorative.
    Inoltre omissis (titolare  della  omissis,  presso  la  quale  e'
dipendente, tra, l'altro, omissis di cui si e' gia'  detto  sopra)  e
omissis sono stati legati da un  rapporto  di  amicizia,  cosi'  come
anche  germani  omissis  (soci  della  ditta   omissis).   I   citati
imprenditori sono stati  in  stretto  legame  con  l'ex  sindaco  per
essersi adoperati in suo favore  anche  durante  le  ultime  elezioni
amministrative. Inoltre, la ditta omissis, risulta avere  legami  con
la societa' omissis nonche' con omissis,  in  quanto  la  omissis  e'
stata costituta nel 2005 dai soci omissis.
    Si  evidenzia,  inoltre,  che  omissis,  unitamente   a   omissis
(titolare   della   ditta   omissis),   risulta    coinvolto    nella
maxi-inchiesta  della  Procura  della  Repubblica  di  Napoli   sulla
compravendita di cave nella Provincia di  Napoli  e  sulle  attivita'
illecite connesse al ciclo dei rifiuti, implicante anche, come  noto,
l'azienda omissis.
    Tra i dipendenti della societa' figurano:
      omissis, con precedenti per ricettazione e detenzione  ai  fini
di spaccio di sostanze stupefacenti, per cui e' stato  arrestato  dai
Carabinieri di Mugnano nel 2004. Nel 2011  e'  stato  denunciato  dai
Carabinieri di Giugliano all'A.G. per ricettazione;
      omissis con precedenti per fraudolento danneggiamento  di  beni
assicurati, per cui, nel 2013, e' stato denunciato dai Carabinieri di
Trieste all'A.g.;
      omissis che risulta avere precedenti per violazione  del  regio
decreto n. 303/41 (reati commessi dai militari in tempo di pace), per
cui e' stato condannato dal Tribunale di Napoli nel 1994. Nel 2006 e'
stato denunciato dai Carabinieri di Monteruscello per sottrazione  di
cose sottoposte a sequestro e, da ultimo,  dalla  Polizia  locale  di
Pozzuoli per invasione di terreno e deturpamento di cose altrui;
      omissis sottoposto a  regime  della  liberta'  controllata  con
provvedimento del Questore di Avellino del 1985;  risulta  condannato
piu' volte per furto  e  nel  1997  e'  stato  arrestato  dal  Nucleo
regionale P.T. Campania, per  associazione  a  delinquere  di  stampo
mafioso e porto abusivo e detenzione di armi;
      omissis e' fratello  di  omissis  e  di  omissis,  quest'ultimo
arrestato nel settembre 2016, dopo una latitanza di cinque  anni,  in
virtu' di provvedimento del Tribunale di Napoli per il reato  di  cui
all'art. 416-bis codice penale, per aver preso parte all'associazione
mafiosa del clan Polverino, di cui sarebbe stato il cassiere;
      omissis fratello di omissis, controllato spesso in compagnia di
pregiudicati e affiliati al clan  Nuvoletta-Polverino,  tra  i  quali
omissis.
    Si soggiunge che omissis, omissis, omissis e omissis (tutti  soci
fondatori, nel 2005, della omissis, unitamente  omissis,  moglie  del
omissis), hanno lavorato, in epoche  e  periodi  differenti,  per  la
ditta omissis. Anche  omissis,  madre  di  omissis  (per  un  periodo
titolare di quote  societarie  della  omissis)  nonche'  sorella  del
omissis e omissis, sorella di omissis (per  un  periodo  titolare  di
quote societarie della omissis)  nonche'  cugina  del  omissis,  sono
state entrambe dipendenti della omissis.

Servizio di trasporto minori e adulti diversamente abili.

    Il servizio  di  trasporto  minori  ed  adulti  disabili  risulta
gestito dalla omissis, di proprieta'  di  omissis,  gia'  omissis  di
omissis fin dall'anno 2004/2005 con affidamenti diretti  e  dal  2007
circa al 31 ottobre 2017 mediante due gare, aggiudicate  alla  stessa
ditta. La societa' omissis si e' aggiudicata la gara di appalto,  con
un ribasso pari all'1,20%, per il  Servizio  di  trasporto  minori  e
adulti disabili stipulando il  29  settembre  2011  un  contratto  di
durata quinquennale.
    Durante lo svolgimento della gara di appalto il servizio e' stato
affidato alla stessa ditta  omissis  mediante  proroga  contrattuale.
Alla citata procedura di gara aperta  hanno  partecipato  solo  n.  2
ditte: la omissis di omissis e la ditta  omissis  Attualmente  e'  in
corso di espletamento una nuova procedura di gara  per  l'affidamento
del servizio di trasporto di minori ed adulti diversamente abili e le
societa' in gara sono la omissis e omissis  con  sede  a  Mugnano  di
Napoli.
    Dagli atti esaminati la Commissione di accesso  ha  rilevato  una
continuita' del rapporto con la societa' della famiglia  omissis  che
e' risultata, in circa 15 anni, affidataria di lavori e/o servizi, da
parte del Comune di Calvizzano, per un valore di circa un milione  di
euro.
    La societa' che ha avuto  la  propria  sede,  omissis  sempre  in
Calvizzano, allo stesso indirizzo in cui ha sede omissis,  presso  il
quale esercita la propria libera attivita' professionale il  fratello
omissis il socio accomandatario,  omissis,  risulta  arrestato  dalla
Guardia di finanza per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L'altro socio  accomandatario,  omissis,  e'  stato  controllato  con
omissis, con pregiudizi per sequestro di persona e  tentata  violenza
sessuale. E' utile evidenziare, inoltre, che la sorella di omissis  e
omissis, e' coniugata con omissis.

Il Piano urbanistico comunale.

    Il Piano urbanistico comunale e' stato redatto da  professionista
esterno ed adottato con deliberazione di G.C. n.  50  del  31  maggio
2017 con le misure di salvaguardia entrate in  vigore  dal  5  giugno
2017. Lo stesso piano e' stato pubblicato sul BURC n. 45 il 5  giugno
2017, all'Albo pretorio comunale dal 5 giugno 2017 al 3 agosto  2017,
sito web del Comune di Calvizzano dal  5  giugno  2017  e  depositato
presso  l'ufficio  competente   ed   anche   presso   la   segreteria
dell'amministrazione  procedente.  La  procedura  e'  attualmente  in
itinere.
    Un esposto pervenuto alla Prefettura di Napoli nell'ottobre 2014,
in relazione all'adozione del  PUC,  ha  evidenziato  l'esistenza  di
interessi nella sua realizzazione, da  parte  di  persone  legate  al
Sindaco  Salatiello,  finalizzati  a  rendere  edificabili  i  propri
terreni agricoli. Queste  persone  venivano  indicate  nell'assessore
omissis),  l'assessore  omissis,  l'assessore  omissis,   l'assessore
omissis. Gli  accertamenti  svolti  dall'Arma  dei  Carabinieri,  sul
punto, nel novembre 2014 hanno  confermato  le  parentele  denunciate
nell'esposto e  frequentazioni,  personali  e/o  dei  congiunti,  con
soggetti legati alla criminalita' organizzata locale.
    Nonostante  tali  segnalazioni  l'amministrazione   comunale   ha
perseverato nel sopra delineato iter.
    A conferma di cio', nel mese di ottobre 2017 e' stato  presentato
al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di  Napoli  Nord,
nonche' alla Prefettura di Napoli e alla Commissione  di  accesso  un
ulteriore esposto, con il quale e' stato segnalato che, con il  nuovo
documento di programmazione  urbanistica,  sarebbe  stata,  in  primo
luogo,  «premiata»   quella   parte   dell'elettorato   fedele   alla
maggioranza consiliare. In secondo luogo, e' stato denunciato che  il
PUC avrebbe riservato alla successiva  fase  delle  osservazioni  una
certa percentuale di zona di intensificazione e completamento,  quale
merce di scambio con quei cittadini disposti a  versare  una  tariffa
ben determinata, a tutto vantaggio dei  consiglieri  di  maggioranza,
per la qualificazione edificatoria dei propri terreni.
    Significativa  la  vicenda  collegata  al  Cimitero,  attualmente
consortile ed ubicato nel  territorio  di  Mugnano.  Nelle  vicinanze
dell'area destinata a nuovo cimitero dal PUC,  sussistono  particelle
di terreno di proprieta' della societa' omissis su cui  oggi  insiste
un  manufatto  abusivo  destinato  a  capannone.   Il   progetto   di
spostamento della struttura cimiteriale ha  ulteriormente  avvicinato
il cimitero alla proprieta' di Cesarno. In proposito,  si  evidenzia
che in un  primo  momento  era  stata  presentata  una  proposta  per
l'affidamento in regime di concessione  nell'ambito  delle  forme  di
partenariato  pubblico-privato  (art.  183,  comma  5   del   decreto
legislativo n. 50/2016) dei lavori  di  «realizzazione  del  cimitero
comunale e di un tempio di cremazione» e della connessa gestione  nel
Comune di Calvizzano.
    Il omissis ascoltato, tra gli altri, dalla Commissione di accesso
in relazione alle procedure concernenti il PUC, ha informato di avere
depositato, nel dicembre 2014, presso la  Procura  della  Repubblica,
del Tribunale di  Napoli  Nord,  un'informativa  in  cui  evidenziava
l'inclusione  nel  PUC  di  lotti  di  terreno  con  abuso   edilizio
(Capannone) di proprieta' della societa' omissis, ampiamente nota sul
territorio sia per l'attivita'  imprenditoriale  omissis  che  per  i
stretti rapporti con  il  sodalizio  criminale  Polverino  insistente
nell'agro Maranese e Calvizzanese.
    Da quanto  sopra  la  Commissione  di  indagine  ha  rilevato  la
volonta'  dell'amministrazione  di  favorire,  con  lo  strumento  di
pianificazione urbanistica comunale, la famiglia  degli  imprenditori
omissis, titolari della omonima agenzia funebre, noti come il braccio
imprenditoriale anche del clan Orlando attualmente operante a  Marano
ed a Calvizzano. Inoltre,  ad  avviso  dell'Organo  ispettivo  appare
evidente che raccoglimento delle osservazioni  presentate  nel  corso
dell'estate 2017, approvate con il parere favorevole del  Rup,  quale
responsabile  dell'UTC,  ha  provocato  un  sensibile  aumento  delle
superfici edificabili, oltre che l'evidente ulteriore favoreggiamento
della  famiglia  omissis  avvicinando  il  cimitero  ancor  piu'   al
capannone abusivo di proprieta' degli stessi.
    Inoltre la  Commissione  di  accesso  ha  evidenziato,  altresi',
nell'ambito della programmazione urbanistica in  itinere,  che  molte
particelle  di  terreno,  originariamente   agricole,   contigue   ed
adiacenti,   sono   state   oggetto   di   significative   variazioni
urbanistiche, nell'ambito del  nuovo  P.U.C.,  risultando  costituire
un'unica vasta area di sviluppo industriale  con  evidenti  e  palesi
effetti sul futuro incremento del valore di mercato dei  terreni.  Da
cio' ad avviso della Commissione appare evidente che l'attuale  Piano
urbanistico, abbia assunto connotazioni diverse da quello originario,
e, conseguentemente, ha evidenziato la necessita'  di  rinnovare  gli
obblighi di pubblicita' dello  stesso  strumento  di  programmazione.
Sotto altro aspetto, l'Organo ispettivo ha rilevato la  creazione  di
un vero e proprio «cartello», dove i promotori sono gli esponenti del
sodalizio tra amministratori locali imprenditori e soggetti di spicco
della criminalita' organizzata locale.

Edilizia privata.

    La commissione di accesso ha evidenziato l'assenza presso  l'ente
di alcun atto di indirizzo in materia  di  controllo  dell'abusivismo
edilizio.
    Nel  periodo  2013  -  2017  e  successivamente  all'insediamento
dell'amministrazione Salatiello, sono state emesse solo 21  ordinanze
di abbattimento, a cui sono conseguiti 14 verbali di accertamento  di
inottemperanza, cui non  ha  fatto  seguito  alcun  abbattimento.  Il
comune  si  e'  limitato  ad  inoltrare   tre   sole   richieste   di
finanziamento,  avanzate  alla  Cassa  Depositi   e   Prestiti,   per
l'abbattimento di altrettanti manufatti abusivi (abusi  riferiti  tra
gli altri ai omissis). Tali istanze sono  state  avanzate  a  seguito
dell'insediamento della commissione di indagine,  sebbene  gli  abusi
fossero stati verificati diversi anni prima. Per quanto  riguarda  la
pratica omissis (della quale si e' gia'  accennato  in  relazione  al
paragrafo concernente il PUC), il relativo abuso e'  stato  accertato
nel corso dell'anno 2014.
    All'atto  dell'accertamento  dell'illecito   menzionato   omissis
proprietaria  del  capannone   abusivo,   veniva   nominata   custode
giudiziaria.
    A seguito del sequestro veniva data comunicazione da parte  della
Polizia municipale di Calvizzano alla Procura della Repubblica presso
il Tribunale Napoli Nord.
    Successivamente  il  omissis,   risulta   aver   indirizzato   al
Procuratore della Repubblica di Napoli Nord una missiva con la  quale
rilevava che il mero reato edilizio, accertato  nel  verbale  del  26
novembre 2014, si inseriva in un  contesto  di  illiceita'  ben  piu'
gravi. In sostanza, viene  paventata,  all'A.G.,  sin  dal  2014,  la
realizzazione di fatto, di lottizzazioni  abusive  in  zona  agricola
vincolata,  con  l'intento  di  sanarle  in  sede  di  redazione   ed
approvazione del P.U.C. a strumentale vantaggio  di  soggetti  legati
alla criminalita' organizzata locale.
    Nell'aprile 2016, la Polizia municipale di  Calvizzano  accertava
anche la violazione dei sigilli, avendo riscontrato  all'interno  del
capannone un autocarro verosimilmente adibito  a  trasporto  cavalli,
nonche' alcuni carri funebri. Per la vicenda di  cui  sopra,  omissis
sono indagati nell'ambito del procedimento penale  instaurato  presso
Procura della Repubblica presso il Tribunale Napoli Nord  di  Aversa.
Cio' nonostante, il capannone non e' mai stato demolito ma l'ente  si
e' limitato a presentare una richiesta di  finanziamento  alla  Cassa
Depositi e Prestiti per giunta incompleta,  soltanto  tre  anni  dopo
l'accertamento    dell'illecita    costruzione    ed    a     seguito
dell'insediamento della commissione di indagine.
    Si rileva, inoltre, che omissis e' figlia di omissis e nipote  di
omissis, proprietari della suddetta  azienda  ed  affiliati  al  clan
«Polverino» di Marano di Napoli di cui  rappresenta  uno  dei  bracci
imprenditoriali.

Autorizzazioni commerciali - La Vicenda del Bar «omissis»

    Con provvedimento sindacale del 15  gennaio  2001  il  Comune  di
Calvizzano ha concesso alla omissis  di  occupare  un'area  di  suolo
pubblico di  115  mq  sita  alla  via  Sandro  Pertini,  autorizzando
contestualmente  l'installazione  di  un  manufatto   con   struttura
prefabbricata da adibire a bar e attivita' di  ristoro,  con  annessi
servizi ed edicola per la vendita di libri e giornali.
    La concessione in  parola,  negli  anni  successivi,  ha  formato
oggetto di ulteriori ampliamenti, con annessione di un manufatto  con
struttura prefabbricata a servizio  di  quella  gia'  esistente,  con
integrazioni autorizzative del 18 marzo 2003 e del 1° dicembre 2004.
    Nel marzo 2017, la Tenenza Carabinieri di  Marano  ha  effettuato
una perquisizione nel corso della quale ha accertato che  all'interno
del bar  erano  installate  alcune  apparecchiature  da  gioco  (slot
machine illecite) risultate prive dei titoli autorizzativi, targhette
di identificazione nonche' non  collegate  alla  rete  telematica  di
controllo gestita dall'ADM. Per tali motivi  l'Arma  ha  proceduto  a
sottoporre  a  sequestro   penale   ed   amministrativo   le   citate
apparecchiature. Per tali  circostanze  Salvatore  Simeone  e'  stato
deferito alla competente A.G. di Napoli Nord per i reati di cui  agli
articoli 648-bis codice penale  (riciclaggio)  -  718  e  719  codice
penale (gioco d'azzardo) nonche' 110/ l del TULPS  (mancanza  tabella
giochi proibiti).
    Soltanto il 26 ottobre 2017, durante l'attivita'  di  accesso  il
segretario  generale  dell'Ente  ha   richiamato   l'attenzione   del
Responsabile dell'Ufficio commercio e del Sindaco f.f. in  ordine  ai
provvedimenti del caso da doversi adottare. In data 3  novembre  2017
la Questura di Napoli ha  comunicato  l'avvio  del  procedimento  per
l'adozione  del  provvedimento  di  sospensione  della   licenza   di
esercizio  di  somministrazione  di  alimenti  e  bevande,  ai  sensi
dell'art. 100 del T.U.L.P.S. 2017.
    Dai  controlli  operati  dall'Arma  dei  Carabinieri   e'   stata
constatata «l'assidua frequentazione del  Bar  omissis  da  parte  di
pregiudicati, circostanza che, come gia' riferito,  ha  portato  alla
temporanea sospensione della licenza di esercizio ai sensi  dell'art.
100 del TULPS adottata dal Questore di Napoli  in  data    febbraio
2018.
    Nel corso dell'attivita' operativa e' stato, altresi',  accertato
che all'epoca dell'emissione della delibera  di  concessione,  faceva
parte della Giunta comunale  omissis  -  cugina  di  omissis  -  gia'
Consigliere  comunale  di  maggioranza,  eletta  nelle  consultazioni
amministrative del 2003, la cui sorella,  omissis  (anch'essa  cugina
del omissis) e' coniugata con omissis affiliato al clan  camorristico
«Nuvoletta».

Servizio tributi.

    Gli accertamenti concernenti il settore delle imposte hanno, poi,
fatto emergere il mancato pagamento di tributi da parte  di  numerosi
soggetti riconducibili alla criminalita' organizzata, unitamente alla
mancata adozione di provvedimenti tendenti al  recupero  dei  crediti
nei riguardi degli stessi.
    In particolare, l'analisi dei relativi archivi comunali, per  gli
anni dal 2013 al  2016,  ha  evidenziato  che  diversi  pregiudicati,
alcuni con sentenze definitive per reati associativi  e  contigui  ai
clan  camorristici  «Polverino»  e  «Orlando»  di  Marano,  risultano
inadempienti al pagamento delle imposte.
    Particolarmente  significativa  e'  la  circostanza  che  diversi
soggetti inadempienti al  pagamento  dei  tributi  locali,  oltre  ad
essere  contigui  alle  consorterie   criminali   locali,   risultano
beneficiari anche di contributi erogati dal settore  Servizi  sociali
del Comune di Calvizzano.
    Alla carente e inerte azione di impulso  e  di  intervento  degli
amministratori per il pubblico interesse ha fatto da  contraltare  un
sospetto attivismo ed un'unione d'intenti per  il  raggiungimento  di
obiettivi personali, familiari e criminali.
    La pericolosita' dei clan egemoni sul territorio  di  Calvizzano,
responsabili  di  essersi  infiltrati  negli  enti  locali  di   quel
comprensorio (Villaricca - Marano - Giugliano), ed in  parallelo,  la
complementare disponibilita' dello stesso ente a lasciarsi  fuorviare
dalle   finalita'   istituzionali   con   concludenti   atteggiamenti
collusivi, ravvisano in modo inequivocabile le medesime condizioni di
chiaro ed univoco condizionamento dell'amministrazione.
    Il complesso delle  situazioni  su  evidenziate,  con  tutti  gli
elementi  acquisiti  dalla  relazione  ispettiva,  corroborati  dagli
accertamenti delle Forze di Polizia,  e'  stato  oggetto  di  attenta
analisi in sede di Comitato provinciale per l'ordine e  la  sicurezza
pubblica riunitosi il 13 febbraio 2018 allargato, nella  circostanza,
alla partecipazione del Procuratore della  Repubblica  -  Procuratore
distrettuale antimafia  di  Napoli,  omissis  del  Procuratore  della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, omissis  ed  al  quale
sono intervenuti anche i componenti della Commissione di accesso.
    Il  Comitato,  sulla   base   delle   risultanze   emerse   dagli
approfondimenti ispettivi evidenziati, negli aspetti  piu'  salienti,
dal  Coordinatore  della  Commissione  di  accesso,  ha  unanimemente
ritenuto  sussistente  il  condizionamento  degli   organi   elettivi
dell'ente locale da parte della criminalita' organizzata,  ravvisando
un quadro complessivo di elementi, attuali,  concreti  e  univoci  in
tale direzione.
    Pertanto, si sottopone quanto su esposto alle  valutazioni  della
on.le S.V. e si propone l'adozione del provvedimento di  scioglimento
degli organi elettivi ai sensi dell'art. 143 del decreto  legislativo
n. 267/00.

                                                  Il Prefetto: Pagano



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