Scioglimento del Consiglio comunale di Calvizzano: ecco le motivazioni. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di nomina della Commissione straordinaria per la gestione del Comune
IL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA
Visto il proprio decreto, in data 30 agosto
2017, con il quale, ai
sensi dell'art.
141, comma 1,
lettera b), n.
1 del decreto
legislativo 18
agosto 2000, n.
267, il consiglio
comunale di
Calvizzano (Napoli)
rinnovato nelle consultazioni amministrative
del
26 maggio 2013 e'
stato sciolto a causa del decesso del sindaco;
Considerato
che, all'esito di
approfonditi accertamenti, sono
emerse forme di
ingerenza della criminalita'
organizzata che hanno
esposto l'ente locale
a pressanti condizionamenti, compromettendo
il
buon andamento e
l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato,
altresi', che la
permeabilita' dell'ente ai
condizionamenti
esterni della criminalita'
organizzata ha arrecato
grave pregiudizio
per gli interessi
della collettivita' e ha
determinato la perdita
di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla
situazione di grave
inquinamento e
deterioramento dell'ente locale, si
rende necessario
l'intervento dello
Stato mediante un commissariamento di
adeguata
durata per
rimuovere gli effetti
pregiudizievoli per l'interesse
pubblico ed assicurare
il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno,
la cui
relazione e'
allegata al presente
decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei
ministri, adottata nella
riunione del 17 aprile
2018;
Decreta:
Art. 1
La gestione del Comune di Calvizzano (Napoli)
e' affidata, per la
durata di diciotto
mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Luca Rotondi - viceprefetto;
dott. Gerardo Quaranta - viceprefetto;
dott. Francesco Prencipe - dirigente Area I.
Al Presidente della
Repubblica
Nel Comune di Calvizzano (Napoli) sono
state riscontrate forme di
ingerenza da
parte della criminalita'
organizzata che hanno
compromesso la libera
determinazione e l'imparzialita'
degli organi
eletti nelle
consultazioni amministrative del 26 maggio 2013
nonche'
il buon
andamento
dell'amministrazione ed il
funzionamento dei
servizi.
Il prefetto di Napoli, all'esito di
un'attivita' di monitoraggio
svolta nei
confronti dell'ente che
aveva evidenziato assidue
frequentazioni tra
amministratori comunali e persone riconducibili ad
ambienti criminali ed
in relazione ai contenuti di
numerosi esposti
con i quali erano
stati segnalati profili di irregolarita' in diversi
procedimenti
amministrativi ha disposto, con decreto del 18 settembre
2017, in seguito
prorogato, l'accesso presso
il Comune ai
sensi
dell'art. 143, comma
2, del decreto legislativo 18
agosto 2000, n.
267.
Al termine dell'indagine ispettiva,
la commissione incaricata
dell'accesso ha
depositato le proprie
conclusioni, sulle cui
risultanze il prefetto
di Napoli, sentito
nella seduta del 13
febbraio 2018 il
Comitato provinciale per l'ordine e
la sicurezza
pubblica,
integrato con la
partecipazione del procuratore
della
Repubblica -
procuratore distrettuale antimafia
di Napoli e del
procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli
nord, ha
trasmesso
l'allegata relazione, che
costituisce parte integrante
della presente
proposta, in cui si da' atto
della sussistenza di
concreti, univoci e
rilevanti elementi su collegamenti
diretti ed
indiretti degli
amministratori locali con la criminalita' organizzata
di tipo
mafioso e su
forme di condizionamento degli
stessi,
riscontrando, pertanto,
i presupposti per l'applicazione delle misure
di cui al citato art.
143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Nel frattempo, a seguito del decesso
del primo cittadino,
il
consiglio comunale era
gia' stato sciolto con decreto del
Presidente
della Repubblica del
30 agosto 2017
ai sensi dell'art.
141 del
decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267.
Il territorio del Comune di Calvizzano e'
caratterizzato dalla
pervasiva presenza di
organizzazioni criminali di tipo camorristico
profondamente radicate
nel territorio che estendono la loro
azione
anche oltre i confini
nazionali con ingenti investimenti finanziari e
immobiliari derivanti
dal traffico internazionale di
sostanze
stupefacenti.
L'attivita' dei citati sodalizi criminali
operanti nel territorio
di Calvizzano e' stata
peraltro recentemente documentata
da due
ordinanze di custodia
cautelare emesse nei confronti di 36
persone
nei mesi di aprile
e luglio 2017
su richiesta della
Direzione
distrettuale antimafia
di Napoli.
I lavori svolti dalla
commissione d'indagine hanno
preso in
esame, oltre alla
generale gestione dell'amministrazione comunale, la
cornice criminale ed
il locale contesto ambientale, con particolare
riguardo ai
rapporti tra gli
amministratori e le
locali
organizzazioni
criminali, ed hanno evidenziato
come l'uso distorto
della cosa pubblica si
sia concretizzato, nel tempo,
nel favorire
soggetti o
imprese collegati direttamente
od indirettamente ad
ambienti malavitosi,
per l'esistenza di una fitta ed
intricata rete
di cointeressenze, amicizie
e frequentazioni che
lega alcuni
amministratori ad
esponenti delle locali consorterie
criminali o a
soggetti ad esse
contigui.
Dall'indagine ispettiva e' emerso che l'ex
sindaco, indagato in
numerosi procedimenti
penali e riconducibile per
stretti rapporti
familiari ed assidue
frequentazioni ad ambienti controindicati, ha
ricoperto dal 1993 al
2001, per due mandati consecutivi, la carica di
primo cittadino
nonche', nelle successive consiliature,
quella di
presidente e di
componente dell'organo consiliare.
E' stata peraltro riscontrata una
continuita' amministrativa tra
l'attuale compagine
politica e la precedente atteso che nove
degli
attuali componenti del
consiglio comunale erano gia'
stati eletti
nella consiliatura
del 2008 ed
alcuni anche in
consultazioni
precedenti. Peraltro
nei confronti di
taluni dei predetti
amministratori sono
emersi pregiudizi di polizia o penali, anche
per
reati associativi di
stampo mafioso, nonche' assidue frequentazioni
con ambienti
controindicati.
E' emerso,
inoltre, che l'apparato
burocratico - nel
quale
operano numerosi
dipendenti gravati da pregiudizi penali o di polizia
- e' caratterizzato da
un grave e diffuso disordine amministrativo,
dall'assenza di
qualsivoglia cura e
verifica dei profili
di
legittimita' degli
atti e che gli organi politici non
hanno avviato
alcuna iniziativa
ispettiva o disciplinare.
Relativamente al
settore dei lavori
e servizi pubblici
la
commissione d'indagine
ha rilevato che l'ente locale, pur
operando
nel delineato contesto
ambientale, non ha aderito alla stazione unica
appaltante, organismo
posto a garanzia
del buon andamento
dell'amministrazione
facendo invece ricorso
ad una reiterata
ed
artificiosa serie di
affidamenti in somma urgenza, per
importi di
modesta entita', in
violazione sia della
normativa sui contratti
pubblici che sulle
informative antimafia.
E'
emblematica in tal
senso la vicenda
concernente nove
affidamenti
disposti in via
diretta, nel periodo
2013 - 2016,
concretizzanti un
sostanziale artificioso frazionamento di
un unico
appalto in
favore di una
societa' destinataria nel
2012 di
interdittiva
antimafia.
Dalle verifiche effettuate sugli
affidamenti di lavori e servizi
pubblici e' emerso -
come ampiamente precisato nella relazione della
commissione d'indagine
- che
diverse societa', aggiudicatarie di
numerosi appalti
con ribassi contenuti,
sono riconducibili a
imprenditori,
amministratori o dipendenti strettamente
legati per
rapporti parentali, di
coniugio o di amicizia
all'ex sindaco, al
quale hanno assicurato
sostegno elettorale nel corso
delle ultime
consultazioni
amministrative.
La relazione del
prefetto pone in
luce, relativamente alla
gestione del
servizio di' igiene
urbana, affidato dal
1988 a
tutt'oggi sempre agli
stessi imprenditori, significative
e numerose
irregolarita' con
particolare riferimento alla
gara svoltasi nei
primi mesi del 2013,
per un importo di circa 4.5 milioni
di euro,
alla quale ha
partecipato una sola ditta, con offerta
dal ribasso
irrisorio, per la
quale il responsabile unico del procedimento non ha
effettuato alcuna
formale verifica di
congruita' dell'offerta
limitandosi ad una
mera presa d'atto senza la preventiva acquisizione
di documentazione
giustificativa.
Le indagini effettuate hanno
al riguardo evidenziato
che il
titolare della ditta
aggiudicataria del servizio, strettamente legato
all'ex sindaco,
risulta coinvolto nella maxi inchiesta della
procura
della Repubblica di Napoli
sulla compravendita di
cave e sulle
attivita' connesse al
ciclo dei rifiuti e che alcuni dipendenti della
ditta sono inoltre
gravati da pregiudizi di polizia o penali
e sono
riconducibili ad
ambienti criminali.
Ulteriori
elementi sintomatici di
uno sviamento dell'agire
amministrativo a
vantaggio di soggetti
controindicati sono stati
riscontrati anche in
relazione al servizio di trasporto
di disabili
assegnato, fin
dall'anno 2004, a ditte
riconducibili allo stesso
nucleo familiare,
dapprima con affidamenti
diretti e dal
2007
mediante due gare una
delle quali peraltro aggiudicata con un ribasso
di poco superiore
all'1%.
Gli accertamenti disposti hanno
peraltro evidenziato che
gli
imprenditori in questione hanno
sostenuto la candidatura
dell'ex
sindaco nel corso
dell'ultima tornata elettorale
e sono soggetti
gravati da precedenti
penali e riconducibili per frequentazioni ad
ambienti
controindicati.
La relazione del prefetto evidenzia
altresi' che tra la ditta in
argomento ed altre
societa', che hanno
ottenuto dal Comune
di
Calvizzano affidamenti
di lavori e
servizi, sono intervenute
reciproche cessioni
di quote societarie
e interscambio di
amministratori e
dipendenti.
Elementi univoci che delineano il quadro
di un'amministrazione
pervicacemente gestita
nel mancato rispetto
del principio di
legalita' sono poi
emersi dall'analisi del nuovo piano
urbanistico
comunale redatto da
un professionista esterno
e deliberato dal
consiglio comunale nel
maggio 2017.
Gli
accertamenti disposti dalle
forze dell'ordine e
dalla
commissione d'indagine
hanno posto in rilievo che il citato piano
ha
reso edificabili
alcuni terreni agricoli, con incremento di valore di
mercato degli
stessi, di proprieta'
di amministratori comunali
strettamente legati
all'ex sindaco ed
alle locali organizzazioni
criminali.
Hanno inoltre beneficiato della variazione
urbanistica lotti di
terreno sui quali
insistono opere abusive di proprieta' di una locale
famiglia ritenuta
essere il referente imprenditoriale
dell'organizzazione
criminale egemone.
La relazione del prefetto rileva che i criteri
e le modalita' di
individuazione
dei lotti di
terreno originariamente agricoli
ed
oggetto di
significative variazioni urbanistiche evidenziano
l'esistenza di un
vero e proprio
«cartello» tra amministratori
locali, imprenditori e
soggetti di spicco della locale criminalita'
organizzata.
Ulteriori criticita', che contribuiscono a
delineare il quadro di
un'amministrazione
comunale incline ad operare nel
mancato rispetto
dei principi di
legalita' e buon
andamento, sono emerse
dalle
verifiche disposte nel
settore economico, ove e' stato riscontrato il
mancato pagamento
di tributi da
parte di numerosi
soggetti
riconducibili alla
criminalita' organizzata e
l'assenza di
qualsivoglia
iniziativa amministrativa volta al
recupero di tali
crediti.
In particolare, e' emerso
che nel periodo
2013-2016 diversi
pregiudicati, alcuni
dei quali condannati con sentenze definitive per
reati associativi,
sono risultati inadempienti al
pagamento delle
imposte beneficiando,
nel contempo, di contributi socio-assistenziali
da parte dell'ente.
Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite
nella relazione del
prefetto di Napoli hanno evidenziato una serie di
condizionamenti nell'amministrazione
comunale di Calvizzano, volti a
perseguire fini
diversi da quelli
istituzionali, che hanno
determinato lo
svilimento e la
perdita di credibilita'
dell'istituzione
locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della
collettivita', rendendo
necessario l'intervento dello
Stato per
assicurare il
risanamento dell'ente.
Rilevato che, per le
caratteristiche che lo
configurano, il
provvedimento dissolutorio
previsto dall'art. 143
del decreto
legislativo n. 267 del
2000, puo' intervenire anche quando sia
stato
gia' disposto lo
scioglimento per altra causa, differenziandosene per
funzioni ed effetti,
si propone l'adozione della misura di rigore nei
confronti del
Comune di Calvizzano
(Napoli), con conseguente
affidamento della
gestione dell'ente locale
ad una commissione
straordinaria cui, in
virtu' degli articoli 144 e 145 dello
stesso
decreto, sono attribuite
specifiche competenze e
metodologie di
intervento finalizzate
a ricondurre l'azione
amministrativa ai
principi di legalita'
e buon andamento.
In
relazione alla presenza
ed all'estensione dell'influenza
criminale, si
rende necessario che la durata
della gestione
commissariale sia
determinata in diciotto mesi.
Roma, 12 aprile 2018
Il Ministro
dell'interno: Minniti
Prefettura - Ufficio
territoriale del Governo di Napoli
Napoli, 20 febbraio 2018
Prefettura di Napoli
Segreteria di sicurezza
prot. 52/18/N.C. - Area I -
O.S.P.
Al sig.
Ministro dell'interno - Roma
Oggetto: Comune di
Calvizzano (Na) (12.357
abitanti). Relazione
sull'esito degli accertamenti
ispettivi volti a
verificare la
sussistenza dei presupposti per l'adozione
del provvedimento di cui
all'art. 143 del decreto legislativo n.
267/2000.
L'amministrazione comunale
di Calvizzano (Na)
(ab. 12.537)
insediatasi a seguito
delle consultazioni amministrative del 26
maggio 2013 e' stata
guidata dal sindaco, omissis
sostenuto da una
coalizione di Liste
civiche, fino al 26 luglio del 2017, data in
cui
lo stesso e' deceduto
per cause naturali.
Le relative funzioni sono state, pertanto,
assunte dal omissis ai
sensi dell'art. 53,
decreto legislativo n. 267/00.
In via preliminare va evidenziato che il
citato omissis, figlio
di omissis
(pregiudicato deceduto a Giugliano in Campania nel giugno
del 2003 e ritenuto
affiliato al clan Nuvoletta), ha ricoperto
dal
1993 al 2001 la carica
di sindaco per
due mandati consecutivi,
nonche' quella di
componente del consiglio comunale
di Calvizzano
ininterrottamente sin
dal 1988.
L'attivita'
di osservazione e
controllo sulle dinamiche
dell'Amministrazione
comunale, si e' focalizzata nel
tempo su tale
condizione di
«continuita' politica», caratterizzata
dalla presenza
di omissis nella
gestione del Comune di
Calvizzano per oltre
un
ventennio, con cariche
diverse (Sindaco, Consigliere e Presidente del
Consiglio comunale),
tenuto conto, altresi', dei rilevati rapporti di
parentela del
Salatiello con persone gravitanti
negli ambiti della
locale criminalita'
organizzata, come si dira' meglio in seguito.
Il monitoraggio, e' stato poi intensificato
in relazione anche a
numerosi esposti
rappresentativi di forme di condizionamento nella
gestione dell'ente,
che hanno evidenziato profili di irregolarita' in
diverse procedure dei
settori amministrativi piu' sensibili.
In relazione a tali elementi di
continuita' gestionale ed ai
riscontri delle
verifiche degli organi
di polizia, nonche'
all'acclarata, storica
presenza di consorterie camorristiche operanti
su quel territorio,
previo conforme avviso del Comitato provinciale
per l'ordine e la
sicurezza pubblica, e' stata chiesta alla on.
S.V.
la delega
all'esercizio dei poteri d'accesso, ai sensi
dell'art. 1,
comma 4, del
decreto-legge n. 629/1982, conferita
con provvedimento
ministeriale n.
17102/128/51(48) dell'8 settembre 2017.
In conseguenza, con decreto prefettizio n.
0176356/Area II EE.LL.
del 18 settembre 2017,
e' stata costituita
apposita Commissione
d'indagine incaricata
della verifica circa
la sussistenza dei
presupposti per
l'applicazione del provvedimento sanzionatorio
previsto dall'art. 143
del decreto legislativo n. 267/2000. La stessa
e' composta omissis.
L'attivita' ispettiva.
L'Organo ispettivo, insediatosi presso l'Ente
il 27 settembre
2017, dopo un iniziale
periodo di tre
mesi ha, poi,
chiesto la
proroga dell'incarico,
concessa, ai sensi del comma 2
dell'art. 143
del decreto
legislativo n. 267/00, con provvedimento del 15
dicembre
2017, per ulteriori
tre mesi, a decorrere dal 27
dicembre 2017, in
relazione alla
complessita' delle verifiche in corso.
L'attivita' d'indagine, partendo
dai riscontrati rapporti
di
parentele e
frequentazioni tra componenti
dell'Amministrazione
comunale e soggetti
vicini o appartenenti a sodalizi criminali,
ha
ricostruito il
quadro politico degli
ultimi anni del
Comune di
Calvizzano (Na),
evidenziando una penetrazione nell'amministrazione
di soggetti
collegati alla criminalita'
organizzata, che hanno
determinato le scelte
e gli indirizzi dell'Ente locale.
In relazione a cio' l'Organo
ispettivo ha ritenuto
opportuno
analizzare a tutto
campo le attivita' gestionali e le
azioni gia'
avviate, facendo
ricorso, al fine di acquisire le
informazioni di
interesse, anche
a sessioni di
audizioni dei responsabili
dei
servizi.
In questo quadro e' maturata la convinzione
della Commissione di
un attuale
e concreto rischio
di penetrazione degli
interessi
criminali suffragato
peraltro dalla circostanza che diversi
civici
consessi di comuni
limitrofi a Calvizzano sono stati
sciolti, anche
reiteratamente (Marano
di Napoli) per forme di
condizionamento di
tipo mafioso.
A tale riguardo appare
prioritariamente utile focalizzare
il
contesto territoriale
e le dinamiche criminali che interessano l'area
in cui si colloca il
Comune di Calvizzano, prima di
analizzare, nel
dettaglio gli esiti
ispettivi, con riferimento alle
posizioni degli
amministratori, dei
dipendenti comunali e alle
principali procedure
amministrative.
Inquadramento
territoriale e contesto criminale.
Il Comune di Calvizzano, con una superficie
di oltre 4 chilometri
quadrati e una
popolazione di 12.133 abitanti, e' situato a nord del
capoluogo partenopeo
ed e' confinante con i
comuni di Marano
di
Napoli,
Villaricca, Qualiano, Mugnano
di Napoli e
Giugliano in
Campania.
L'economia locale e' sorretta soprattutto
dal settore primario,
integrato da piccole
imprese artigianali che, tuttavia, non
sono in
grado di assorbire
completamente la manodopera locale, costretta a
cercare lavoro
altrove. I settori trainanti sono principalmente il
commercio e
l'agricoltura, mentre il
settore della frutticoltura
alimenta invece un
fiorente commercio che si espande oltre i
mercati
campani.
Nell'area
ove insiste Comune
di Calvizzano e'
egemone il
sodalizio camorristico
«Nuvoletta-Polverino»,
caratterizzato da
un'acclarata e
massiccia estensione delle proprie attivita'
illecite
in Spagna,
con ingenti investimenti
finanziari e immobiliari,
derivati dal traffico
internazionale di sostanze stupefacenti.
Il clan «Nuvoletta» insediatosi negli anni
'70 nell'area a nord
di Napoli, e' stato
nel tempo soppiantato
dal piu' giovane
clan
«Polverino» il cui
leader, Giuseppe Polverino,
detto anche «o'
Barone», ha
manifestato una decisiva capacita' imprenditoriale
Le indagini delle forze di polizia, che
hanno interessato l'ala
imprenditoriale della
citata organizzazione criminale
clan, hanno
evidenziato che il
clan Polverino ha
totalmente soppiantato il
sodalizio dei
Nuvoletta, del quale puo' tranquillamente definirsi una
derivazione.
In seno alla nuova cordata camorristica
«Nuvoletta-Polverino» e'
stata recentemente
provata l'esistenza di un gruppo
criminale
autonomo, diretto da
omissis latitante dal
2003, con particolare
egemonia sulla vicina
citta' di Marano di Napoli.
L'attuale potere e il capillare
controllo del territorio:
da
parte di tali gruppi
camorristici e' dimostrato dal fatto
che, allo
stato, omissis,
gestiscono gli affari del clan da piu' di dieci anni,
pur vivendo in
latitanza.
Il
sodalizio criminale «Nuvoletta
- Polverino» -
duramente
colpito il 4
giugno 2013 con
l'esecuzione, da parte
del Nucleo
investigativo dei
Carabinieri di Napoli, di due ordinanze di custodia
cautelare nei
confronti di 70
indagati e' radicato
nel settore
economico-finanziario,
fondamentale per il riciclaggio e rimpiego dei
proventi delle
attivita' illecite.
Nell'ordinanza di custodia cautelare emessa
il 5 aprile 2017 dal
Giudice per le indagini
preliminari del Tribunale
di Napoli su
richiesta della D.D.A.
di Napoli, nei confronti di trentasei soggetti
ritenuti elementi
apicali del clan
Orlando, l'operativita' del
sodalizio viene
circoscritta essenzialmente ai territori di Marano di
Napoli, Quarto e
Calvizzano.
Inoltre, il 10 luglio 2017 il Gruppo
Carabinieri di Castello di
Cisterna ha dato
esecuzione ad una ordinanza di custodia
cautelare
emessa dal Giudice
per le
indagini preliminari del
Tribunale di
Napoli, su richiesta
della D.D.A. di Napoli, nei confronti
di dieci
indagati contigui al
clan Orlando, responsabili di associazione
di
tipo mafioso,
estorsione in concorso ed altro.
L'indagine ha, tra l'altro, consentito di
documentare l'attivita'
del sodalizio nel
Comune di Calvizzano tramite omissis, con
funzioni
di «capozona», e
di omissis, quale
reggente in sostituzione
del
fratello omissis,
latitante.
L'area di Calvizzano, oltre a
subire storicamente l'influenza
delle menzionate
organizzazioni criminali maranesi
dei Nuvoletta,
Polverino e Orlando,
ha soggiaciuto anche al potere dei clan
Ferrara
e Cacciapuoti,
operanti a Villaricca. Questi ultimi sono collegati al
Clan Mallardo di
Giugliano in Campania, il cui esponente
omissis ha
una posizione apicale
anche nel tessuto criminale del capoluogo.
Gli Amministratori.
L'amministrazione eletta nel 2013, guidata
dal sindaco omissis,
e' stata oggetto di
attenzione sin dall'insediamento in
relazione a
diverse segnalazioni
di condotte affaristico
- clientelari e di
diffusi fenomeni di
devianza amministrativa (in particolar
modo nel
settore urbanistico e
in quello degli appalti pubblici) nonche'
di
presunti collegamenti
di taluni amministratori comunali con
ambienti
della criminalita'
locale.
Profili di «continuita' politica» analoghi
a quelli collegati
alla presenza del nella gestione del Comune di Calvizzano,
sono stati rilevati
dalla Commissione di indagine anche
per diversi
amministratori
dell'attuale compagine che hanno partecipato, a
vario
titolo, alle
precedenti consiliature.
In particolare, nell'attuale
consiliatura (eletta nel
maggio
2013) sono presenti
nove amministratori della compagine 2008-2012, di
cui cinque rivestivano
anche cariche di componenti della Giunta.
Dei
predetti nove
amministratori, sette erano
presenti anche nella
pregressa compagine
amministrativa del 2003-2008 e sei addirittura
anche in quella
precedente del 2001-2003.
Tale continuita' nella gestione
politico-amministrativa dell'Ente
riguarda, in special
modo, amministratori a carico dei quali,
come
piu' specificamente si
dira' in seguito, sono emerse cointeressenze
e/o frequentazioni con
soggetti appartenenti ad ambienti criminali.
Pertanto, dallo scenario sopra
delineato emerge che
il quadro
politico della
gestione dell'ente, negli ultimi quindici
anni, e'
stato caratterizzato
dall'avvicendarsi degli stessi esponenti, in una
logica di
chiara continuita' fra le compagini
amministrative,
attraverso la presenza
degli stessi soggetti
in organi diversi
(Giunta, Consiglio
e Commissioni consiliari),
che proietta una
verosimile ipotesi di
patto pre-elettorale.
Gli accertamenti effettuati sui
componenti della giunta
e del
consiglio comunale
- insediatasi a
seguito delle consultazioni
elettorali del 26 e 27
maggio 2013 - hanno consentito, inoltre,
di
verificare l'esistenza
di amministratori attualmente
in carica o
sostituiti, gravati da
pregiudizi. In particolare rilevano le
figure
sottoindicate che,
oltre a suffragare una condizione di
continuita',
assumono rilievo
anche per i
profili di natura
penale ed i
collegamenti con
ambienti della criminalita' organizzata locale:
omissis deceduto per cause naturali nel
luglio del 2017,
era
figlio del
pregiudicato omissis piu' volte fermato e
controllato in
compagnia di omissis,
per conto del quale svolgeva le
mansioni di
autista di fiducia.
Inoltre, era cugino di omissis, ritenuto reggente
del clan «Contini».
Nel novembre del 1991 omissis
fu sorpreso all'interno
di un
ristorante a
Castiglione del Lago (PG), unitamente
a omissis, capo
dell'omonimo clan, e a
omissis pregiudicato, fratello
del defunto
omissis, ritenuto
referente per Calvizzano del clan Polverino.
omissis, inoltre, risulta essere stato indagato
nell'ambito di
taluni procedimenti
penali presso la Procura della Repubblica
presso
il Tribunale Napoli
Nord, rispettivamente per i reati
di falsita'
ideologica commessa
dal p.u.
in atti pubblici,
abuso d'ufficio,
interruzione di un
pubblico servizio e per
i reati di
falso in
bilancio, falso
ideologico in atti
pubblici (su denuncia,
quest'ultimo
procedimento, presentata dal consigliere di
opposizione
omissis).
Un'informativa del Comando
provinciale dei Carabinieri
dell'agosto 2015
testualmente segnalava «risultare
di particolare
interesse i rapporti
del Sindaco Salatiello con alcune ditte locali»,
[...] «sui quali
sarebbero stati intensificati gli accertamenti volti
a verificare
eventuali condizionamenti dell'attivita' gestionale
dell'Ente comunale».
Un altro esposto anonimo ha segnalato che
le ultime consultazioni
amministrative
comunali sono state vinte poiche' con
omissis sono
scesi in
campo personaggi di
spicco della malavita
locale,
appartenenti ai clan
«Polverino» di Marano di Napoli e
ai «Ferrara»
di Villaricca, i
quali avrebbero procacciato
voti con soldi
e
minacce. Tali
soggetti avrebbero avuto
interessi inoltre nella
realizzazione del PUC,
per rendere edificabili'
i loro terreni
agricoli.
omissis con delega anche all'assessorato al
piano urbanistico
comunale,
toponomastica, spazi sosta, edilizia residenziale pubblica.
Nel febbraio 2015 e' stato controllato da
personale della locale
Stazione Carabinieri,
all'interno del circolo ricreativo
omissis di
Calvizzano, in compagnia
di omissis (pregiudicato, fratello
del
defunto omissis,
quest'ultimo gia' ritenuto referente sul
territorio
di Calvizzano del clan
Polverino) e omissis (assessore).
Nell'aprile
del 2010 ha preso in
locazione a Calvizzano alcuni locali
per uso
ufficio, di proprieta'
di omissis anch'egli
orbitante nell'area
delinquenziale
del clan
«Polverino». Le Forze
dell'ordine hanno
accertato anche
frequentazioni del omissis il quale,
unitamente a
omissis ed
altri, e' stato arrestato nel
settembre 2016 per
detenzione in concorso
di hashish, al fine di cederlo a terzi.
omissis Assessore alla programmazione
finanziaria dal 6
giugno
2013 fino al 23 giugno
2015 e poi consigliere di maggioranza.
E' il padre di omissis il quale risulta
essere stato l'autista e
il guardaspalle di
omissis e, in data 3 aprile 2007, e' stato
tratto
in arresto per tentato
omicidio in concorso con lo stesso omissis. Il
medesimo omissis
e' stato controllato
in compagnia di
persone
controindicate, fra le
quali omissis con precedenti di polizia
per
omicidio, porto
abusivo di armi e associazione di tipo mafioso.
Il consigliere omissis, inoltre, in
data 13
settembre 2009 e'
stato controllato
all'interno del circolo cacciatori di
Calvizzano
con omissis, il primo
con numerosi precedenti a proprio carico ed
il
secondo noto
pregiudicato affiliato al clan «Nuvoletta».
Piu' volte
negli anni omissis e'
stato controllato con il gia'
citato omissis,
pregiudicato ritenuto
vicino al clan Polverino, nonche' con l'attuale
omissis
(all'epoca assessore). A
suo carico, inoltre,
risultano
pregiudizi di polizia
per truffa e peculato.
omissis Assessore alla valorizzazione
sportiva dal 23 giugno 2015
al 9 gennaio 2017, poi
consigliere di maggioranza.
E' stato controllato dai Carabinieri con
persone che annoverano
precedenti per
associazione a delinquere.
La sorella omissis
e'
coniugata con
omissis, amministratore della
societa' omissis,
individuata tra le
ditte frequentemente affidatarie di
appalti da
parte dell'Ente
comunale.
omissis:
Assessore alla tutela
dell'ambiente, gestione dei
rifiuti, isola
ecologica, raccolta differenziata, gestione
rete
idrica, verde
pubblico, area palmentata e regolamentazione urbana dal
2013 sino al 23 giugno
2015, vice sindaco dal 10 aprile
2014 al 23
giugno 2015 e poi
consigliere di maggioranza.
Nel luglio 1986 e' stato tratto in arresto
per associazione a
delinquere e
violazione della legge sugli stupefacenti, e, in data 11
aprile 1990, e' stato
iscritto nel registro notizie
di reato per
associazione a
delinquere di tipo mafioso
ed estorsione. Inoltre
nell'agosto del 1992
e' stato destinatario di un provvedimento
della
Questura di omissis di
divieto di ritorno nei comuni di omissis.
Nel giugno 2002, la Corte d'appello di
Napoli ha emesso nei suoi
confronti una sentenza
di condanna per tentata estorsione
aggravata.
Nello scorso luglio
2017 i militari del
Nucleo investigativo del
Gruppo Carabinieri di
Castello di Cisterna hanno dato
esecuzione ad
un'ordinanza di
custodia cautelare in carcere del
Giudice per le
indagini preliminari
del Tribunale di Napoli,
su richiesta della
D.D.A. di Napoli, nei
confronti di undici persone,
elementi apicali
dei clan
Orlando e Nuvoletta-Lubrano, ritenuti
responsabili di
associazioni di
tipo mafioso ed
estorsione. Nell'ambito di
tale
mega-inchiesta,
l'allora assessore omissis, e' stato raggiunto
dalla
notifica del c.d.
modello 21, con invito, da parte
della D.D.A. di
Napoli, a presentarsi,
in qualita' di persona sottoposta a
indagini,
per il reato di cui
agli articoli 110 e 629 codice penale,
aggravato
dal metodo mafioso (art.
7, legge n. 203/91). Negli atti giudiziari
del provvedimento
cautelare soprarichiamato la figura del omissis
e'
ampiamente tratteggiata
quale soggetto di
riferimento del clan
«Orlando» presso
l'Amministrazione comunale, con
interessi nel
settore
imprenditoriale dell'edilizia. Le
indagini hanno, inoltre,
accertato come il
omissis, noto in pubblico come «o
vice sindaco»
oppure «Zi Antonio»,
sia un assiduo frequentatore degli
«Orlando» e
delle consorterie
mafiose maranesi loro collegate. In relazione
alla
grave vicenda
giudiziaria suesposta, il
omissis ha portato
a
conoscenza delle
istituzioni comunali di
Calvizzano la propria
posizione di indagato,
presentando le proprie dimissioni irrevocabili
dalla carica.
omissis Assessore alla programmazione, gestione
e manutenzione
Impianti sportivi,
Casa comunale, Pubblica
illuminazione,
Riqualificazione
urbana e Area comune dal 2013 sino al 23 giugno 2015
e poi Consigliere di
maggioranza.
Risulta indagato, unitamente al fu
sindaco ,
nell'ambito del
procedimento penale pendente presso la Procura
della
Repubblica del
Tribunale di Napoli per i reati di falsita' ideologica
commessa dal p.u. in
atti pubblici, abuso d'ufficio, interruzione
di
servizio.
omissis:
vice sindaco e
assessore alla valorizzazione e
rigenerazione del
territorio dal 23 giugno 2015 sino al
9 gennaio
2017 e poi consigliere
di maggioranza.
E' stato controllato dai Carabinieri con
pregiudicati di Marano
che annoverano
precedenti per associazione
a delinquere. Risulta
essere socio con i
fratelli omissis, del ristorante-pizzeria
omissis
noto ritrovo di
soggetti con precedenti di polizia. Nel
maggio 2013
all'interno del suddetto
ristorante nel corso
di una cerimonia
venivano attinti da
colpi di arma da fuoco, gli
invitati omissis,
entrambi pluripregiudicati residenti
a Marano di
Napoli, che
decedevano nei giorni
successivi. Il citato omissis era
fratello di
omissis, dipendente
della LRS Trasporti srl e del pluripregiudicato
omissis, arrestato
dopo anni di latitanza per scontare
una condanna
relativa ad una serie
di reati, tra i quali il 416-bis, affiliato
al
clan Polverino, di cui
era il cassiere e depositario di
ingentissimi
capitali. L'episodio
non veniva denunciato da alcuno dei
soci del
ristorante, i quali si
presentavano presso la Compagnia Carabinieri
di Giugliano
solo il giorno
successivo e previa
convocazione,
limitandosi in
tale sede a fornire
solo notizie superficiali,
successivamente
integrate su ulteriore convocazione, durante la quale
dichiaravano di
essersi adoperati a
ripulire e riordinare
il
ristorante, senza
preoccuparsi di contattare le Forze
dell'ordine e
compromettendo, tra
l'altro, la scena del delitto.
omissis Assessore a istruzione, edilizia
scolastica, trasporto
scolastico e mensa
scolastica dal 2013 a tuttoggi.
E' coniugata con omissis
controllato con persone
gravate da
precedenti di polizia.
omissis: Assessore alla cultura e alle pari
opportunita' nonche'
alla gestione
del patrimonio e
dell'arredo urbano dal
2013 a
tutt'oggi,
E' la nipote di omissis, piu' volte
controllato con pregiudicati
e con persone
affiliate al clan Nuvoletta - Polverino, tra
le quali
omissis
omissis e' nipote inoltre di omissis dipendente
della omissis,
ditta
ripetutamente segnalata in
numerosi esposti nei
quali e'
paventata l'esistenza,
all'interno dell'ente, di
una «lobby di
potere», composta da
rappresentanti della politica,
imprenditori ed
elementi dediti al
malaffare che avrebbe gestito
importanti servizi
comunali. Tra le
ditte in
questione, infatti, e'
segnalata, per
l'affidamento
dell'igiene urbana, proprio l'impresa omissis.
omissis Consigliere di maggioranza
e' coniugato con
omissis,
sorella di omissis e
omissis, amministratori della
Ditta omissis,
affidataria da molti
anni dell'appalto di trasporto
minori disabili
da parte del Comune di
Calvizzano. omissis e' stato
controllato nel
2015 con omissis, con
precedenti per truffa,
furto, ricettazione,
minaccia e violenza
privata, nonche' con il su nominato omissis.
omissis Consigliere di maggioranza e' coniugata
con omissis sul
cui conto vi e' una
denuncia di polizia per gioco d'azzardo nel 2002,
nonche' controlli con
persone gravate da precedenti di polizia.
omissis Consigliere di
opposizione. Sul suo
conto risultano
rapporti di
frequentazione con gli
impresari funebri, omissis
(contigui al clan
«Polverino»). Piu' volte querelato per diffamazione
aggravata e', inoltre,
indagato per delitto colposo contro la sanita'
pubblica e per
reato contro la
pubblica incolumita' nonche'
per
violenza privata.
omissis Consigliere di opposizione
controllato con i gia' citati
omissis e' nipote di
omissis tratto in arresto il 19
marzo 2012 in
flagranza per i reati
di cui all'art. 110 codice penale e decreto del
Presidente della
Repubblica n. 309/90 (concorso
in detenzione di
sostanze stupefacenti
poiche' trovato in
possesso di un
ingente
quantitativo di hascish
- 389,8 kg.).
Il padre, omissis,
gia'
consigliere di
maggioranza nella precedente
consiliatura (2008 -
2010) risulta
controllato piu' volte con il
summenzionato omissis
nonche' con omissis
gravitante nell'area del clan Polverino.
omissis Consigliere di
opposizione. Sul suo
conto risultano
controlli con omissis,
noto pregiudicato, affiliato al clan Nuvoletta
e con omissis
affiliato al clan Polverino di cui
si e' gia'
detto
sopra.
La Struttura
burocratica.
L'analisi della struttura
burocratico-amministrativa comunale ha
evidenziato una
condizione di grave e diffuso disordine organizzativo
che ha prodotto
notevoli criticita'.
L'assetto burocratico costituito da sette
settori appare segnato
da forte
fragilita' amministrativa, in
relazione alle notevoli
carenze di organico
(40 su 67), circostanza questa che ha
impedito
all'ente comunale di
munirsi delle necessarie risorse lavorative
e
professionali e di un
apparato adeguato in rapporto
all'entita' dei
servizi richiesti
dalla cittadinanza.
Il
quadro generale di una gestione
politico-amministrativa
dell'ente e' apparso
connotato dall'assenza di qualsivoglia autentica
cura e verifica
dei profili di
legittimita', finanche formale,
dell'azione
amministrativa e dall'elisione, da parte delle
compagine
politica, del
fondamentale principio di
distinzione
politica/amministrazione,
pregiudicando lo sviluppo di un modello
di
gestione volto a
rafforzare i criteri di trasparenza, buon
andamento
e imparzialita'.
A tale dato
ha fatto da
contraltare, ad avviso
dell'Organo
ispettivo, la
sorprendente stasi di iniziative sul piano disciplinare
e/o la mancata
attivazione di inchieste interne o di
richieste di
chiarimenti da parte
degli organi di indirizzo politico, pur a fronte
di gravi
irregolarita', con l'intervento significativo,
nella veste
di soggetti
avvantaggiati dall'inerzia dell'amministrazione, di
personaggi vicini alla
criminalita' organizzata.
Tali fattori appaiono ancor piu'
significativi sul piano
della
prevenzione, in un
territorio tradizionalmente segnato da
presenze
criminali di
particolare caratura e si saldano, poi,
con l'evidenza
di molteplici
vicende oggetto del
sindacato ispettivo, che
raggiungono una
significativita' tale da far ritenere
effettivo e
continuativo il condizionamento della
criminalita' organizzata su
quei settori
amministrativi di forte
interesse per gli
illeciti
appetiti.
L'immobilismo della macchina
amministrativa, la difficolta'
ad
assumere iniziative
incisive, soprattutto laddove occorreva
alzare
argini all'ingerenza
del malaffare, la
mancanza di indirizzi
di
riassetto
dell'organizzazione degli uffici in
uno alla complessiva
inadeguatezza
dell'apparato burocratico, sono apparsi
funzionali ad
una strumentale
deprivazione di reale incisivita'
della tutela del
bene pubblico.
Gli accertamenti svolti hanno dato positivita'
significative a
carico dei seguenti
dipendenti:
omissis risulta deferito a p.l. dalla
Stazione CC di Calvizzano
il 2 aprile 2009,
unitamente ad altre 5 persone,
per concorso in
truffa;
omissis esecutore amministrativo, risulta
deferito a p.l. dalla
Stazione CC di
Calvizzano il 2 aprile 2009,
unitamente ad altre
5
persone, per concorso
in truffa;
omissis,
risulta deferito a
p.l. dalla Stazione
CC di
Calvizzano il 14
gennaio 2009 per concorso in truffa;
omissis
impiegata omissis, risulta
deferita a p.l.
dalla
Stazione CC di
Calvizzano il 2 aprile 2009,
unitamente ad altre
5
persone, per concorso
in truffa;
omissis, risulta deferita dalla Stazione
CC di Calvizzano il 10
giugno 2009, per abuso
d'ufficio;
omissis risulta, unitamente al sindaco
omissis, sottoposto ad
indagini per falso in
bilancio (proc. pen. n. 7874 /2014 /21 pendente
alla Procura della
Repubblica);
omissis impiegato 6° settore, Supporto
ufficio tecnico, risulta
denunciato dal
Commissariato di P.S. e di Giugliano in Campania il 18
aprile 2001 per porto
abusivo e detenzioni di armi;
omissis impiegato 6° settore, Supporto
ufficio tecnico, risulta
denunciato dalla
Stazione CC di Calvizzano il 31
maggio 2009 per
truffa in concorso con
altri dipendenti comunali (assenteismo);
omissis impiegato 6° settore, Supporto
ufficio tecnico, il 31
maggio 2009 deferito
dalla Stazione Carabinieri di
Calvizzano per
truffa in concorso con
altri dipendenti comunali (assenteismo).
Tali dati, distribuiti in un arco temporale
di un
quindicennio,
appaiono significativi
di uno stato di disinteresse degli
organi di
governo e dei vertici
burocratici a fronte di un diffuso fenomeno
di
assenteismo sintomo di
elevata inefficienza.
L'ultimo e piu' attuale episodio a
testimonianza di condotte tese
ad occultare
inadempienze e responsabilita', riguarda il responsabile
del settore tributario
e finanziario, sottoposto a indagini per falso
in bilancio assieme
all'ex omissis. Parimenti
significativa risulta
la qualificazione dell'addebito
registrato a carico
dell'altro
responsabile di
settore interessato dalla
medesima fattispecie
(quello dei servizi
sociali), coinvolto in abuso d'ufficio.
Tali elementi registrati a carico dei
dipendenti concorrono a
rappresentare un
contesto complessivamente significativo e
preoccupante ai fini
del giudizio di permeabilita'
dell'ente agli
interessi della
criminalita'.
A cio' si aggiunga quanto registrato, a
seguito di accertamenti
svolti a seguito di
esposti, nei confronti
del omissis. Risulta,
infatti, operativo
nell'ambito del Comune di Calvizzano
lo Studio
omissis, presso cui
esercita la professione omissis. Allo
studio si
rivolgono numerosi
cittadini per il perfezionamento di
pratiche e
istanze presentate
all'UTC. Pur a
fronte di tale
dato notorio,
l'amministrazione non
ha mai posto in essere alcuna iniziativa
per
eliminare potenziali
conflitti di interesse in capo al responsabile
dell'UTC ovvero
possibili forme di condizionamento
nei procedimenti
tecnico-amministrativi
volte a favorire interessi privati.
Peraltro,
va ulteriormente
segnalato che lo studio di omissis
risulta ubicato
allo stesso indirizzo
della sede della ditta omissis,
aggiudicataria
della gara d'appalto
per il servizio di trasporto di minori e
adulti
presso le scuole e i
centri di riabilitazione.
Appalti pubblici -
Affidamento di servizi - Concessioni e lavori.
Gravi e sistematiche violazioni
sono state riscontrate
dalla
Commissione di accesso
nelle procedure di appalti pubblici nel
cui
ambito l'Ente non ha mai
aderito all'istituto della stazione
unica
appaltante posto a
garanzia del buon andamento
dell'amministrazione.
Emblematico, sul punto
e' il caso di ben nove affidamenti diretti dal
2013 al 2016, alla
omissis), facente capo
alla famiglia omissis,
destinataria, nel
2012, di un'interdittiva antimafia
in quanto
ritenuta contigua al
clan «Fabbrocino» di Nola, per il quale
avrebbe
riciclato ingenti capitali
illeciti. omissis srl e' attualmente
sottoposta ad
amministrazione giudiziaria.
Nel rinviare agli approfondimenti riportati
nell'unita relazione,
si ritiene
utile soffermare l'attenzione
su talune attivita'
dell'ente che appaiono
significative e strumentali dell'intento
di
favorire la
criminalita'.
Il Servizio RR.SS.UU.
Dall'analisi degli affidamenti dei servizi
e' emerso che quello
di igiene urbana e'
stato gestito dal 1988 a tutt'oggi
sempre dagli
stessi soggetti
imprenditoriali. Nei primi mesi del 2013
e' stata
svolta la gara per
l'appalto del servizio in esame per un
importo a
base d'asta di circa
4,5 milioni di euro. All'appalto ha
partecipato
soltanto la omissis
con un'offerta di ribasso pari a 1,36.
Non c'e'
stata una formale
verifica della congruita' dell'offerta da parte del
RUP ma
soltanto una formale
presa d'atto della
relazione «di
congruita'», priva
di ogni
documento giustificativo, della ditta
aggiudicataria.
Le suesposte anomalie hanno reso
necessario lo svolgimento,
da
parte dell'Organo
ispettivo, di approfondimenti sui legami tra
detti
soggetti
imprenditoriali, gli amministratori, i componenti l'apparato
burocratico comunale e
gli esponenti della criminalita'
organizzata.
Tali approfondimenti
hanno tratto spunto
anche dai contenuti
di
diversi esposti anonimi
con i quali sono state segnalate, nel
tempo,
numerose anomalie
circa gli affidamenti
dei servizi e,
in
particolare, di quello
della gestione dei rifiuti.
In uno di tali esposti e' stato evidenziato
che omissis, sebbene
non risulti aver mai
ricoperto incarichi professionali
e svolto
alcuna attivita'
lavorativa, avrebbe mantenuto un elevato
tenore di
vita, caratterizzato anche
dal possesso di
una sontuosa villa
edificata dopo il
proprio matrimonio. Nel citato
scritto viene
altresi' riferito che
nei primi 10 anni di mandato come
omissis, lo
stesso avrebbe dato
vita ad alcune ditte unitamente a
suoi fidati
amici, quali la
omissis con omissis, la
omissis con omissis,
la
omissis con i
fratelli omissis (ditte
di cui si
riferira' in
seguito). Inoltre il
omissis avrebbe assunto il omissis
e omissis
attraverso un concorso
pubblico «ad hoc», al fine di
costituire una
lobby di potere, sia
economico sia politico,
che per oltre
un
ventennio sarebbe
imposta a Calvizzano.
Sempre nell'esposto in esame e' stato
denunciato che specifiche
ditte attraverso
ribassi compresi tra lo 0% e l'1.063%, si
sarebbero
aggiudicate appalti di
opere pubbliche particolarmente
onerose. Tra
le ditte indicate vi
e' la omissis, con amministratore
omissis gia'
ragioniere della
omissis e come socio
omissis che unitamente
al
omissis avrebbero
diviso lauti compensi.
Ulteriori affidamenti
diretti sarebbero
stati operati ad
appannaggio della omissis
di
omissis il cui
titolare, era in rapporti di amicizia con
il defunto
sindaco Salatiello,
tanto da condividere dei periodi di vacanza.
Le ditte omissis, omissis
e la omissis
risulterebbero tutte
strumenti di un unico
organismo i cui interessi sarebbero
quelli di
dividersi i proventi
degli appalti aggiudicati.
Le verifiche svolte dall'Arma dei
Carabinieri hanno consentito di
accertare che il
omissis, effettivamente, non risulta
aver svolto
attivita' lavorative.
Inoltre omissis (titolare della
omissis, presso la
quale e'
dipendente, tra,
l'altro, omissis di cui si e' gia'
detto sopra) e
omissis sono stati
legati da un rapporto di
amicizia, cosi' come
anche germani
omissis (soci della
ditta omissis). I
citati
imprenditori sono
stati in
stretto legame con
l'ex sindaco per
essersi adoperati in
suo favore anche durante
le ultime elezioni
amministrative.
Inoltre, la ditta omissis, risulta avere
legami con
la societa' omissis
nonche' con omissis, in quanto
la omissis e'
stata costituta nel
2005 dai soci omissis.
Si
evidenzia, inoltre, che
omissis, unitamente a
omissis
(titolare della
ditta omissis), risulta
coinvolto nella
maxi-inchiesta della
Procura della Repubblica
di Napoli sulla
compravendita di cave
nella Provincia di Napoli e
sulle attivita'
illecite connesse al
ciclo dei rifiuti, implicante anche, come
noto,
l'azienda omissis.
Tra i dipendenti della societa' figurano:
omissis, con precedenti per ricettazione e
detenzione ai fini
di spaccio di sostanze
stupefacenti, per cui e' stato
arrestato dai
Carabinieri di Mugnano
nel 2004. Nel 2011 e' stato
denunciato dai
Carabinieri di
Giugliano all'A.G. per ricettazione;
omissis con precedenti per fraudolento
danneggiamento di beni
assicurati, per cui,
nel 2013, e' stato denunciato dai Carabinieri di
Trieste all'A.g.;
omissis che risulta avere precedenti per
violazione del regio
decreto n. 303/41
(reati commessi dai militari in tempo di pace), per
cui e' stato
condannato dal Tribunale di Napoli nel 1994. Nel 2006 e'
stato denunciato dai
Carabinieri di Monteruscello per sottrazione
di
cose sottoposte a
sequestro e, da ultimo, dalla Polizia
locale di
Pozzuoli per invasione
di terreno e deturpamento di cose altrui;
omissis sottoposto a regime
della liberta' controllata
con
provvedimento del
Questore di Avellino del 1985;
risulta condannato
piu' volte per
furto e
nel 1997 e'
stato arrestato dal
Nucleo
regionale P.T.
Campania, per associazione a
delinquere di stampo
mafioso e porto
abusivo e detenzione di armi;
omissis e' fratello di
omissis e di
omissis, quest'ultimo
arrestato nel
settembre 2016, dopo una latitanza di cinque
anni, in
virtu' di
provvedimento del Tribunale di Napoli per il reato di cui
all'art. 416-bis
codice penale, per aver preso parte all'associazione
mafiosa del clan
Polverino, di cui sarebbe stato il cassiere;
omissis fratello di omissis, controllato
spesso in compagnia di
pregiudicati e
affiliati al clan
Nuvoletta-Polverino, tra i
quali
omissis.
Si soggiunge che omissis, omissis, omissis
e omissis (tutti soci
fondatori, nel 2005,
della omissis, unitamente omissis, moglie del
omissis), hanno
lavorato, in epoche e periodi
differenti, per la
ditta omissis.
Anche omissis, madre
di omissis (per
un periodo
titolare di quote societarie
della omissis) nonche'
sorella del
omissis e omissis,
sorella di omissis (per un periodo
titolare di
quote societarie della
omissis) nonche' cugina
del omissis, sono
state entrambe
dipendenti della omissis.
Servizio di trasporto
minori e adulti diversamente abili.
Il servizio
di trasporto minori
ed adulti disabili
risulta
gestito dalla omissis,
di proprieta' di omissis,
gia' omissis di
omissis fin dall'anno
2004/2005 con affidamenti diretti e dal
2007
circa al 31 ottobre
2017 mediante due gare, aggiudicate
alla stessa
ditta. La societa'
omissis si e' aggiudicata la gara di appalto,
con
un ribasso pari
all'1,20%, per il Servizio di
trasporto minori e
adulti disabili
stipulando il 29 settembre
2011 un contratto
di
durata quinquennale.
Durante lo svolgimento della gara di
appalto il servizio e' stato
affidato alla stessa
ditta omissis mediante
proroga contrattuale.
Alla citata procedura
di gara aperta hanno partecipato
solo n. 2
ditte: la omissis di
omissis e la ditta omissis Attualmente
e' in
corso di espletamento
una nuova procedura di gara per l'affidamento
del servizio di
trasporto di minori ed adulti diversamente abili e le
societa' in gara sono
la omissis e omissis con sede
a Mugnano di
Napoli.
Dagli atti esaminati la Commissione di
accesso ha rilevato
una
continuita' del
rapporto con la societa' della famiglia
omissis che
e' risultata, in circa
15 anni, affidataria di lavori e/o servizi, da
parte del Comune di
Calvizzano, per un valore di circa un milione
di
euro.
La societa' che ha avuto la
propria sede, omissis
sempre in
Calvizzano, allo
stesso indirizzo in cui ha sede omissis,
presso il
quale esercita la
propria libera attivita' professionale il
fratello
omissis il socio
accomandatario, omissis, risulta
arrestato dalla
Guardia di finanza per
produzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L'altro socio accomandatario, omissis,
e' stato controllato
con
omissis, con
pregiudizi per sequestro di persona e
tentata violenza
sessuale. E' utile
evidenziare, inoltre, che la sorella di omissis
e
omissis, e' coniugata
con omissis.
Il Piano urbanistico
comunale.
Il Piano urbanistico comunale e' stato
redatto da professionista
esterno ed adottato
con deliberazione di G.C. n. 50 del
31 maggio
2017 con le misure di
salvaguardia entrate in vigore dal
5 giugno
2017. Lo stesso piano
e' stato pubblicato sul BURC n. 45 il 5
giugno
2017, all'Albo
pretorio comunale dal 5 giugno 2017 al 3 agosto
2017,
sito web del Comune di
Calvizzano dal 5 giugno
2017 e depositato
presso l'ufficio
competente ed anche
presso la segreteria
dell'amministrazione procedente.
La procedura e'
attualmente in
itinere.
Un esposto pervenuto alla Prefettura di
Napoli nell'ottobre 2014,
in relazione
all'adozione del PUC, ha
evidenziato l'esistenza di
interessi nella sua
realizzazione, da parte di
persone legate al
Sindaco Salatiello,
finalizzati a rendere
edificabili i propri
terreni agricoli.
Queste persone venivano
indicate nell'assessore
omissis), l'assessore
omissis, l'assessore omissis,
l'assessore
omissis. Gli accertamenti
svolti dall'Arma dei
Carabinieri, sul
punto, nel novembre
2014 hanno confermato le
parentele denunciate
nell'esposto e frequentazioni, personali
e/o dei congiunti,
con
soggetti legati alla
criminalita' organizzata locale.
Nonostante
tali segnalazioni l'amministrazione comunale
ha
perseverato nel sopra
delineato iter.
A conferma di cio', nel mese di ottobre
2017 e' stato presentato
al Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di
Napoli Nord,
nonche' alla
Prefettura di Napoli e alla Commissione
di accesso un
ulteriore esposto, con
il quale e' stato segnalato che, con il
nuovo
documento di
programmazione urbanistica, sarebbe
stata, in primo
luogo, «premiata»
quella parte dell'elettorato fedele
alla
maggioranza
consiliare. In secondo luogo, e' stato denunciato che il
PUC avrebbe riservato
alla successiva fase delle
osservazioni una
certa percentuale di
zona di intensificazione e completamento,
quale
merce di scambio con
quei cittadini disposti a versare una
tariffa
ben determinata, a
tutto vantaggio dei consiglieri di
maggioranza,
per la qualificazione
edificatoria dei propri terreni.
Significativa la
vicenda collegata al
Cimitero, attualmente
consortile ed ubicato
nel territorio di
Mugnano. Nelle vicinanze
dell'area destinata a
nuovo cimitero dal PUC, sussistono particelle
di terreno di
proprieta' della societa' omissis su cui
oggi insiste
un manufatto
abusivo destinato a
capannone. Il progetto
di
spostamento della
struttura cimiteriale ha
ulteriormente avvicinato
il cimitero alla
proprieta' di Cesarno. In proposito,
si evidenzia
che in un primo
momento era stata
presentata una proposta
per
l'affidamento in
regime di concessione nell'ambito delle
forme di
partenariato pubblico-privato (art.
183, comma 5
del decreto
legislativo n.
50/2016) dei lavori di «realizzazione del
cimitero
comunale e di un
tempio di cremazione» e della connessa gestione
nel
Comune di Calvizzano.
Il omissis ascoltato, tra gli altri, dalla
Commissione di accesso
in relazione alle
procedure concernenti il PUC, ha informato di avere
depositato, nel
dicembre 2014, presso la Procura della
Repubblica,
del Tribunale di Napoli
Nord, un'informativa in cui evidenziava
l'inclusione nel
PUC di lotti
di terreno con
abuso edilizio
(Capannone) di
proprieta' della societa' omissis, ampiamente nota sul
territorio sia per
l'attivita' imprenditoriale omissis
che per i
stretti rapporti
con il
sodalizio criminale Polverino
insistente
nell'agro Maranese e
Calvizzanese.
Da quanto
sopra la Commissione
di indagine ha
rilevato la
volonta' dell'amministrazione di
favorire, con lo
strumento di
pianificazione
urbanistica comunale, la famiglia
degli imprenditori
omissis, titolari
della omonima agenzia funebre, noti come il braccio
imprenditoriale anche
del clan Orlando attualmente operante a
Marano
ed a Calvizzano.
Inoltre, ad avviso
dell'Organo ispettivo appare
evidente che
raccoglimento delle osservazioni
presentate nel corso
dell'estate 2017,
approvate con il parere favorevole del
Rup, quale
responsabile dell'UTC,
ha provocato un
sensibile aumento delle
superfici edificabili,
oltre che l'evidente ulteriore favoreggiamento
della famiglia
omissis avvicinando il cimitero ancor
piu' al
capannone abusivo di
proprieta' degli stessi.
Inoltre la
Commissione di accesso
ha evidenziato, altresi',
nell'ambito della
programmazione urbanistica in
itinere, che molte
particelle di
terreno, originariamente agricole,
contigue ed
adiacenti, sono
state oggetto di
significative variazioni
urbanistiche,
nell'ambito del nuovo P.U.C.,
risultando costituire
un'unica vasta area di
sviluppo industriale con evidenti
e palesi
effetti sul futuro incremento
del valore di mercato dei terreni. Da
cio' ad avviso della
Commissione appare evidente che l'attuale
Piano
urbanistico, abbia
assunto connotazioni diverse da quello originario,
e, conseguentemente,
ha evidenziato la necessita' di rinnovare
gli
obblighi di
pubblicita' dello stesso strumento
di programmazione.
Sotto altro aspetto,
l'Organo ispettivo ha rilevato la
creazione di
un vero e proprio
«cartello», dove i promotori sono gli esponenti del
sodalizio tra
amministratori locali imprenditori e soggetti di spicco
della criminalita'
organizzata locale.
Edilizia privata.
La commissione di accesso ha evidenziato
l'assenza presso l'ente
di alcun atto di
indirizzo in materia di controllo
dell'abusivismo
edilizio.
Nel
periodo 2013 -
2017 e successivamente all'insediamento
dell'amministrazione
Salatiello, sono state emesse solo 21
ordinanze
di abbattimento, a cui
sono conseguiti 14 verbali di accertamento
di
inottemperanza, cui
non ha
fatto seguito alcun abbattimento. Il
comune si
e' limitato ad
inoltrare tre sole
richieste di
finanziamento, avanzate
alla Cassa Depositi
e Prestiti, per
l'abbattimento di
altrettanti manufatti abusivi (abusi
riferiti tra
gli altri ai omissis).
Tali istanze sono state avanzate
a seguito
dell'insediamento
della commissione di indagine,
sebbene gli abusi
fossero stati
verificati diversi anni prima. Per quanto
riguarda la
pratica omissis (della
quale si e' gia' accennato in
relazione al
paragrafo concernente
il PUC), il relativo abuso e' stato accertato
nel corso dell'anno
2014.
All'atto
dell'accertamento
dell'illecito menzionato omissis
proprietaria del
capannone abusivo, veniva
nominata custode
giudiziaria.
A seguito del sequestro veniva data
comunicazione da parte della
Polizia municipale di
Calvizzano alla Procura della Repubblica presso
il Tribunale Napoli
Nord.
Successivamente il
omissis, risulta aver
indirizzato al
Procuratore della
Repubblica di Napoli Nord una missiva con la
quale
rilevava che il mero
reato edilizio, accertato nel verbale
del 26
novembre 2014, si
inseriva in un contesto di
illiceita' ben piu'
gravi. In sostanza,
viene paventata, all'A.G.,
sin dal 2014,
la
realizzazione di
fatto, di lottizzazioni abusive in
zona agricola
vincolata, con
l'intento di sanarle
in sede di
redazione ed
approvazione del
P.U.C. a strumentale vantaggio di soggetti
legati
alla criminalita'
organizzata locale.
Nell'aprile 2016, la Polizia municipale
di Calvizzano accertava
anche la violazione
dei sigilli, avendo riscontrato
all'interno del
capannone un autocarro
verosimilmente adibito a trasporto
cavalli,
nonche' alcuni carri
funebri. Per la vicenda di cui sopra,
omissis
sono indagati
nell'ambito del procedimento penale
instaurato presso
Procura della
Repubblica presso il Tribunale Napoli Nord
di Aversa.
Cio' nonostante, il
capannone non e' mai stato demolito ma l'ente
si
e' limitato a
presentare una richiesta di
finanziamento alla Cassa
Depositi e Prestiti
per giunta incompleta, soltanto tre
anni dopo
l'accertamento dell'illecita costruzione ed
a seguito
dell'insediamento
della commissione di indagine.
Si rileva, inoltre, che omissis e' figlia
di omissis e nipote di
omissis, proprietari
della suddetta azienda ed
affiliati al clan
«Polverino» di Marano
di Napoli di cui rappresenta uno
dei bracci
imprenditoriali.
Autorizzazioni
commerciali - La Vicenda del Bar «omissis»
Con provvedimento sindacale del 15 gennaio
2001 il Comune
di
Calvizzano ha concesso
alla omissis di occupare
un'area di suolo
pubblico di 115
mq sita alla
via Sandro Pertini,
autorizzando
contestualmente l'installazione di un
manufatto con struttura
prefabbricata da
adibire a bar e attivita' di
ristoro, con annessi
servizi ed edicola per
la vendita di libri e giornali.
La concessione in parola,
negli anni successivi,
ha formato
oggetto di ulteriori
ampliamenti, con annessione di un manufatto
con
struttura
prefabbricata a servizio di quella
gia' esistente, con
integrazioni
autorizzative del 18 marzo 2003 e del 1° dicembre 2004.
Nel marzo 2017, la Tenenza Carabinieri
di Marano ha
effettuato
una perquisizione nel
corso della quale ha accertato che
all'interno
del bar erano
installate alcune apparecchiature da
gioco (slot
machine illecite)
risultate prive dei titoli autorizzativi, targhette
di identificazione
nonche' non collegate alla rete telematica
di
controllo gestita
dall'ADM. Per tali motivi l'Arma ha
proceduto a
sottoporre a
sequestro penale ed
amministrativo le citate
apparecchiature. Per
tali circostanze Salvatore
Simeone e' stato
deferito alla
competente A.G. di Napoli Nord per i reati di cui agli
articoli 648-bis
codice penale (riciclaggio) -
718 e 719
codice
penale (gioco
d'azzardo) nonche' 110/ l del TULPS
(mancanza tabella
giochi proibiti).
Soltanto il 26 ottobre 2017, durante
l'attivita' di accesso
il
segretario generale
dell'Ente ha richiamato
l'attenzione del
Responsabile
dell'Ufficio commercio e del Sindaco f.f. in
ordine ai
provvedimenti del caso
da doversi adottare. In data 3
novembre 2017
la Questura di Napoli
ha comunicato l'avvio
del procedimento per
l'adozione del
provvedimento di sospensione
della licenza di
esercizio di
somministrazione di alimenti
e bevande, ai
sensi
dell'art. 100 del
T.U.L.P.S. 2017.
Dai
controlli operati dall'Arma
dei Carabinieri e'
stata
constatata «l'assidua
frequentazione del Bar omissis
da parte di
pregiudicati,
circostanza che, come gia' riferito,
ha portato alla
temporanea sospensione
della licenza di esercizio ai sensi
dell'art.
100 del TULPS adottata
dal Questore di Napoli in data
1° febbraio
2018.
Nel corso dell'attivita' operativa e'
stato, altresi', accertato
che all'epoca
dell'emissione della delibera di concessione,
faceva
parte della Giunta
comunale omissis -
cugina di omissis
- gia'
Consigliere comunale
di maggioranza, eletta
nelle consultazioni
amministrative del
2003, la cui sorella, omissis (anch'essa
cugina
del omissis) e'
coniugata con omissis affiliato al clan
camorristico
«Nuvoletta».
Servizio tributi.
Gli accertamenti concernenti il settore
delle imposte hanno, poi,
fatto emergere il
mancato pagamento di tributi da parte
di numerosi
soggetti riconducibili
alla criminalita' organizzata, unitamente alla
mancata adozione di
provvedimenti tendenti al recupero dei
crediti
nei riguardi degli
stessi.
In particolare, l'analisi dei relativi
archivi comunali, per gli
anni dal 2013 al 2016,
ha evidenziato che
diversi pregiudicati,
alcuni con sentenze
definitive per reati associativi e contigui
ai
clan camorristici
«Polverino» e «Orlando»
di Marano, risultano
inadempienti al
pagamento delle imposte.
Particolarmente significativa
e' la circostanza
che diversi
soggetti inadempienti
al pagamento dei
tributi locali, oltre
ad
essere contigui
alle consorterie criminali
locali, risultano
beneficiari anche di
contributi erogati dal settore
Servizi sociali
del Comune di
Calvizzano.
Alla carente e inerte azione di
impulso e di
intervento degli
amministratori per il
pubblico interesse ha fatto da
contraltare un
sospetto attivismo ed
un'unione d'intenti per il raggiungimento di
obiettivi personali,
familiari e criminali.
La pericolosita' dei clan egemoni sul
territorio di Calvizzano,
responsabili di
essersi infiltrati negli
enti locali di
quel
comprensorio
(Villaricca - Marano - Giugliano), ed in
parallelo, la
complementare
disponibilita' dello stesso ente a lasciarsi
fuorviare
dalle finalita'
istituzionali con concludenti
atteggiamenti
collusivi, ravvisano
in modo inequivocabile le medesime condizioni di
chiaro ed univoco
condizionamento dell'amministrazione.
Il complesso delle situazioni
su evidenziate, con
tutti gli
elementi acquisiti
dalla relazione ispettiva,
corroborati dagli
accertamenti delle
Forze di Polizia, e' stato
oggetto di attenta
analisi in sede di
Comitato provinciale per l'ordine e
la sicurezza
pubblica riunitosi il
13 febbraio 2018 allargato, nella
circostanza,
alla partecipazione
del Procuratore della Repubblica -
Procuratore
distrettuale
antimafia di Napoli,
omissis del Procuratore
della
Repubblica presso il
Tribunale di Napoli Nord, omissis
ed al quale
sono intervenuti anche
i componenti della Commissione di accesso.
Il
Comitato, sulla base
delle risultanze emerse
dagli
approfondimenti
ispettivi evidenziati, negli aspetti
piu' salienti,
dal Coordinatore
della Commissione di
accesso, ha unanimemente
ritenuto sussistente
il condizionamento degli
organi elettivi
dell'ente locale da
parte della criminalita' organizzata,
ravvisando
un quadro complessivo
di elementi, attuali, concreti e
univoci in
tale direzione.
Pertanto, si sottopone quanto su esposto
alle valutazioni della
on.le S.V. e si
propone l'adozione del provvedimento di
scioglimento
degli organi elettivi
ai sensi dell'art. 143 del decreto
legislativo
n. 267/00.
Il Prefetto: Pagano