Renato Caccioppoli, genio senza tempo



Di recente pubblicato un libro sul grande matematico napoletano, Jean- Noel Schifano: “nel mio romanzo rivive Caccioppoli un vero super-eroe nella Napoli di oggi

Jean-Noël Schifano, scrittore e traduttore francese, ormai napoletano di adozione, ha da poco pubblicato un libro su Renato Caccioppoli, genio napoletano,  matematico, ricercatore, fine intellettuale, antifascista, morto suicida e prigioniero dell’alcol. Schifano, da sempre anima la vita culturale partenopea dalla sua posizione d’intellettuale identitario e contro-risorgimentale. Attento a tutti gli aspetti e i personaggi della storia di Napoli, non poteva sottrarsi a questo progetto. Caccioppoli nacque a Napoli all’inizio del secolo scorso, da una famiglia di professori e intellettuali, suo nonno materno era nientemeno che il grande rivoluzionario e anarchico russo Michail Bakunin. Cresciuto in un ambiente molto stimolante, ben presto fu notato per la sua straordinaria capacità di ricerca scientifica e metodologica dell’analisi, molti scienziati della Fisica moderna ebbero a dire che senza le soluzioni di Caccioppoli, sarebbe stato molto più difficile, per loro, formulare nuove tesi e scoperte. Il matematico pubblicò studi sull’analisi funzionalee il calcolo delle variazioni e le equazioni differenziali Egli si dedicò all’insegnamento presso l’Università di Napoli, allo stesso tempo, fervente antifascista, non perdeva occasione per attaccare Mussolini e Hitler. Nel 1938, in occasione della visita a Napoli del dittatore tedesco, intonò la “Marsigliese”, inno nazionale francese. Più volte arrestato, la zia, Maria Bakunin, anch’essa importante docente a Napoli, riuscì a farlo scarcerare rendendolo per legge “incapace di intendere e di volere”. Egli fu anche su posizioni vicine al Partito comunista Italiano, ma ben presto cominciò a rilevare le distorsioni del comunismo sovietico. Egli continuò l’attività di ricerca nonostante l’interdizione, si dedicò al pianoforte, ma con l’abbandono della moglie, e l’affievolimento della forza creativa e di ricerca dell’analisi matematica, entrò in depressione, cominciò a bere e si tolse la vita nel 1959. Moriva così uno dei più lucidi geni della storia della ricerca matematica, per certi versi, sotto l’aspetto strettamente analitico, anche più complesso di Albert Einstein. Egli si forma non solo in un ambiente familiare molto vivido e appassionato sotto l’aspetto politico e intellettuale ma anche nella Napoli degli albori del Fascismo, negli anni ’20, nonostante l’allineamento alla dittatura, Napoli, come Caccioppoli, restò sempre insofferente e nemica del Fascismo. Caccioppoli conciliava il suo elevato spessore scientifico e di mente prolifica, alla napoletanità più classica, estrinsecata attraverso l’interesse per la musica, la sregolatezza della vita tra un bar e l’atro, l’ironia (una volta, a fronte del divieto, nei confronti degli uomini adulti, da parte del regime, di passeggiare con cani di piccola taglia, Caccioppoli, pensò bene, di portare al guinzaglio un gallo!). L’Italia e la sua comunità scientifica, almeno quella non allineata, a quel tempo erano isolate dal resto del mondo e dagli ambienti scientifici internazionali. Se Renato Caccioppoli avesse fatto la scelta di Albert Einstein, quella di emigrare in America, oggi avrebbe strade, piazze e aule universitarie sparse in tutto il mondo a lui intitolate. Resta che, pur non essendo noi avvezzi al settore strettamente di nicchia dell’analisi matematica, che, oggi, questa disciplina scientifica è funzionale a tutti gli aspetti della vita dei cittadini e delle nazioni, ci rendiamo perfettamente conto dell’influenza che questo straordinario scienziato, ha avuto con le sue pubblicazioni sulle conquiste odierne della scienza matematica di oggi. Renato Caccioppoli è un gigante della cultura, un vanto per l’Italia e soprattutto per Napoli. Schifano ha fatto un ottimo lavoro, impiantando il filo narrativo sotto la veste di un romanzo, immaginandolo per le vie di Napoli, in un bar, a parlare con persone che alla sua epoca nemmeno erano nate. Grazie al francese-partenopeo. Sperando che la figura di questo brillante genio possa stagliarsi sempre più alta nella memoria di tutti noi.

Enzo Salatiello

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