Grazie al suo spirito di
servizio e umiltà Giacinta non è rimasta sola
Mariarosaria Trinchillo |
Giacinta |
Giacinta Salatiello,
per fortuna, non è rimasta sola. Dopo la morte di sua sorella Anna Maria (che
Giacinta continua a chiamare affettuosamente Annuccia), un pezzo di storia
“minore” di Calvizzano, si temeva il peggio. Ma Giacinta sola non è. Gioco di
parole a parte, Giacinta, affetta da leggero ritardo psichico, ma
autosufficiente, ha una sorella che vive a Frosinone e una nipote che la segue
da lontano. Entrambe non le fanno mancare niente, ma a Calvizzano ha trovato il
suo “angelo custode”: si chiama Mariarosaria Trinchillo, sorella di
Giacomo, ex amministratore molto noto in città. Mariarosaria segue le due sorelle da
oltre vent’anni e, ora, dopo la morte di Anna Maria, continua a stare vicino a
Giacinta. Si occupa un po’ di tutto, ma di queste cose non ne vuole parlare,
poiché non è alla ricerca di medaglie o di visibilità: vive questo percorso
unicamente per spirito di volontariato (per avere una sua foto abbiamo dovuto contattare sua figlia Virginia). Siamo stati noi, infatti, ad
avvicinarla, perché siamo convinti che di questi personaggi bisogna parlarne in
continuazione, senza smettere di apprezzarli, poiché dove non arrivano o
non vogliono arrivare le istituzioni, per fortuna ci sono loro ad
alleviare le sofferenze di chi
ne ha bisogno. Quando abbiamo mostrato la videocamera a Rosaria, perché
intendevamo fotografarla, ci ha detto di no, anzi ha aggiunto che in fondo lei
ritiene di essere una persona normale che fa cose normali. Cose normali, che,
di questi tempi, diventano eccezionali. Sono personaggi
“minori” che pochi conoscono, ma meriterebbero attenzione e rispetto. Persone
impegnate nel mondo del lavoro, dello sport, del volontariato. Giornalisti che
rischiano sia penalmente che civilmente e, a volte, anche fisicamente per
fare con dignità il loro mestiere. Insomma, persone normali che, in questa
società, purtroppo sono considerate anormali.