Calvizzano, contenzioso farmacia comunale: si attende la pronuncia del Consiglio di Stato. Finora spesi circa 25 mila euro


Anche su questa vicenda l’opposizione è venuta meno ai suoi doveri istituzionali: non ha mai presentato un’interrogazione consiliare che sarebbe perlomeno servita a far conoscere ai cittadini la questione con tutti i suoi risvolti

Dopo la sentenza del Tar (3686/2016, pubblicata il 15 luglio 2016) che ha visto soccombere il Comune nei confronti del C.I.S.S. (Consorzio Intercomunale per i Servizi Socio-Sanitari che si occupa anche della gestione delle farmacie Comunali), l’amministrazione, a gennaio 2017, decise di ricorrere al Consiglio di Stato. La difesa del Comune venne affidata all’avvocato Antonio Sasso con studio a Napoli in via Toledo che ha già curato la resistenza dinanzi al TAR. La parcella è fissata nel limite di massimo di 5mila euro oltre iva e cassa professionale. A tutt’oggi, come ci ha riferito la segretaria comunale, dottoressa Maria Clara Napolitano, non è stata ancora emessa sentenza.

Un po’ di storia
  
Il Comune di Calvizzano aderì al C.I.S.S.  nel 2010, ai tempi dell’amministrazione Granata. Nel 2013, l’ex sindaco Giuseppe Salatiello, qualche mese dopo il suo insediamento, decise di fuoriuscirne e lo fece portando la questione  in Consiglio comunale (votarono a favore anche diversi consiglieri comunali che con Granata si erano dichiarati favorevoli all’adesione al Consorzio). In seguito al provvedimento di recesso, cominciarono i primi problemi per il Comune: il Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali della Giunta Regionale della Campania  emanò un decreto nel quale veniva dichiarata la decadenza del diritto di prelazione della terza sede farmaceutica nel nostro Comune. Il motivo? L’amministrazione comunale, stando a quanto scritto nel decreto dirigenziale regionale 150 del 29-07-2014, non era riuscita ad adottare tutti gli atti necessari all’apertura della farmacia entro i 120 giorni prescrittogli dall’Ente regionale. Nonostante tutto, l’amministrazione decise di proseguire con il bando di gara  per l’individuazione di un concessionario privato che avrebbe dovuto gestire l’istituenda farmacia comunale e di optare per un eventuale ricorso al Tar contro il provvedimento regionale. Alla giustizia amministrativa, però, si rivolse il Consorzio per i Servizi Socio-Sanitari, il che indusse il responsabile dell’Ufficio Attività Produttive dell’epoca, Francesco Paolone, a interrompere l’efficacia dell’atto con il quale provvide a bandire la gara d’appalto. Della decisione furono avvisati i 6 concorrenti che entro il 29 settembre 2014, giorno di scadenza della gara, consegnarono i plichi all’ufficio gare e contratti. La difesa del Comune davanti al Tar vene affidata all’avvocato Antonio Sasso con studio a Napoli, in via Toledo.

I fatti in breve.
Il CISS, difeso dall’avvocato Pierpaolo Barretta, fece ricorso al Tar per l’annullamento previa sospensione  dell’efficacia della delibera di consiglio comunale, avente a oggetto la localizzazione della terza sede farmaceutica comunale, del bando di gara finalizzato alla gestione della farmacia e della delibera di Consiglio comunale avente a oggetto il recesso della convenzione tra il Comune e il CISS. Il Comune di Calvizzano affidò la sua difesa all’avvocato Antonio Sasso. La seconda sezione del Tribunale amministrativo della Regione Campania, riunito in Camera di Consiglio il 18-12-2014, accolse la domanda cautelare presentata dal CISS e sospese l’efficacia degli atti della procedura di affidamento della gestione della farmacia comunale. Inoltre, fissò la trattazione della causa nel merito da svolgersi nella pubblica udienza del 25 giugno 2015.
Il Comune di Calvizzano, nel frattempo, fece ricorso al Consiglio di Stato avverso l’ordinanza di sospensiva del Tar. Ma il Consiglio di Stato (con sede a Roma), nella Camera di Consiglio del 22 gennaio 2015, respinse l’appello.
La palla, dunque, passò di nuovo al Tribunale amministrativo che, entrato nel merito della causa, dopo essersi pronunciato nelle camere di consiglio del 19 aprile e 10 luglio 2016, diede torto al Comune. Da qui il ricorso al Consiglio di Stato ancora pendente.  

Va ricordato che per l’istituzione della terza farmacia finora sono stati impegnati poco più di 24mila euro: circa 7mila per il ricorso al Tar; circa 7mila per la pubblicazione del bando; circa 2mila per la perizia di stima, affidata al commercialista Oreste Granata; circa 2mila per un incarico di consulenza affidato all’avvocato Stefano Curcio. Vanno aggiunti i 5mila euro (oltre iva e cassa professionale) impegnati per il ricorso al Consiglio di Stato.

Dal Comune non è mai trapelato niente su questo caso. Né l’opposizione ha mai presentato una interrogazione consiliare per far conoscere ai cittadini la questione con tutti i suoi risvolti. Grazie al nostro blog e al meticoloso lavoro di ricerca dei nostri collaboratori, siamo riusciti a informare la cittadinanza e a schiarire qualche zona d’ombra che avvolgerebbe quest’intricata vicenda.   



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