Radio Archivio – Ospiti Peppe Lanzetta e Roberto Colella de La Maschera (abitano entrambi a Villaricca)
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Peppe Lanzetta |
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Roberto Colella |
Presentano
Full Heads & Radio Crc Targato Italia
Mercoledì 22
Novembre all'Archivio Storico, Napoli – Start h 22.00
Ingresso
gratuito
Negli spazi dell'Archivio Storico – in
via Scarlatti 30 (angolo via Morghen) – si inaugura il ciclo di appuntamenti
con RadioArchivio, il format di Radio Crc in coproduzione con
l'etichetta indipendente Full Heads. Ogni due settimane, sempre di
mercoledì, la giornalista Giuliana Galasso e Stefano de Asmundis
presenteranno artisti che saranno protagonisti di interviste ed esibizioni live
in un set inedito e minimale. Per la prima puntata, in programma il 22
novembre dalle ore 22 alle 24, i presenti potranno godere di un buon
bicchiere di vino ed assistere alla diretta radiofonica, in cui faranno da
ospiti l'attore e scrittore, Peppe Lanzetta, reduce dall'uscita nel
giugno scorso del suo primo progetto musicale "Non canto, non vedo, non
sento", ed il giovane cantautore napoletano, frontman de La Maschera,
Roberto Colella, impegnato proprio in questi giorni con la promozione
del nuovo disco "ParcoSofia". Il programma, dunque, sarà trasmesso in
diretta sulle frequenze FM 100.500. Ingresso gratuito. Per info e
prenotazioni: 08119321922 oppure 3494529100; 3343376545.
BIO
Peppe Lanzetta è nato a Napoli (quartiere Piscinola) nel
1956.
Alla fine degli Anni '70
esordisce nel cabaret all'Osteria del Gallo di Napoli con altri artisti
partenopei. Attento alle problematiche giovanili, nel 1983 il suo spettacolo
"Napoletano pentito" prosegue sul filone sociale e, più precisamente,
sul tema dell'emarginazione; seguono "Bombatomica" e
"Roipnol" (entrambi nel 1984). Il confronto tra Secondigliano e New
York sarà lo spunto per "Lenny", omaggio a Lenny Bruce in versione
poetica (1988). Prima di apparire in tv, dedica alla fine di una storia
d'amore, sospesa tra un sì e un no, "Caro Achille ti scrivo", che
debutta nel 1990.
Ha collaborato come autore di
testi con vari musicisti, tra cui Edoardo Bennato, Tullio de Piscopo, James
Senese, Enzo Avitabile, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Franco Ricciardi, Massimo
Severino e Franco Battiato. Dopo il debutto teatrale con "Napoletano
pentito", cui segue "Roipnol" (1984), Lanzetta prosegue con
"Il vangelo secondo Lanzetta" (1986), "Lenny" (1988),
"Caro Achille ti scrivo" (1990), "Il gallo cantò" (1993),
"ll peggio di Lanzetta" (1993), "Tropico di Napoli" (1998)
e "Ridateci i sogni" (2001). Attore, autore di soggetti
cinematografici e regista di un cortometraggio, ha lavorato con registi come
Piscicelli, Tornatore, Cavani, De Crescenzo, Loy, Martone, Asia Argento,
Scimeca. Ha pubblicato: con Baldini & Castoldi, "Incendiami la
vita" (1996) e "Un amore a termine" (1998); con Paravia,
"In gita a Napoli" (1997). Lanzetta ha partecipato come ospite alla
trasmissione televisiva "Samarcanda" di Michele Santoro (dal 1988 al
1989) e al "Maurizio Costanzo Show" dall'anno 1989 al 1990. La sua
ultima produzione teatrale, di cui è anche autore, è "L'OPERA DI
PERIFERIA" (2006), in cartellone al Teatro Parioli di Roma.
Peppe Lanzetta, vincitore
del Premio Letterario "Frignano" 2011
Peppe Lanzetta, con il
romanzo "InferNapoli", ha vinto la sedicesima edizione del premio
letterario "Frignano". All’edizione 2011 del Frignano hanno
partecipato 52 case editrici per 81 opere. A decidere i vincitori la giuria
presieduta da Arrigo Levi e composta da Michelina Borsari, Franca Baldelli,
Roberto Barbolini, Alberto Bertoni, Stefano Calabrese e Giuseppe Pederiali.
Peppe Lanzetta, vincitore
del Premio "Domenico Rea" 2006
Peppe Lanzetta, con
"Giugno Picasso", è il vincitore del Premio "Domenico Rea",
giunto quest'anno alla XII edizione. La cerimonia di premiazione si è svolta
sabato 14 ottobre presso il Grand Hotel Jolly di Ischia.
Peppe Lanzetta, vincitore
dell' "Olimpici del Teatro" 2004
Sabato 2 ottobre Peppe
Lanzetta ha ricevuto a Vicenza, con Vincenzo Perrotta, il premio "Olimpici
del Teatro". La giuria, composta da critici come Masolino D’Amico, Giulio
Baffi, Enrico Groppali, Carmelo Aliberti, Carlo Maria Pensa, attori (Lello Arena,
Lina Sastri) e professionisti della scena (Andrea Bisicchia, Mico Galdieri,
Laura Barbiani, Vincenzo Monaci, Piero Maccarinelli, Piero Carriglia), ha
conferito il premio a Lanzetta come migliore autore di novità teatrale per
Malaluna. "Piace in particolare il premio a Peppe Lanzetta, che pur
essendo da sempre navigatore liminale, che privilegia i contenuti alle
canoniche forme espressive, è riuscito a sfondare nella sensibilità dei
giurati, conquistando un premio prestigioso quanto inatteso".
Venerdì 16 giugno 2017, nei migliori negozi di
dischi ed in tutti gli store digitali esce, per l'etichetta indipendente Full
Heads, "Non canto, non vedo, non sento", il primo progetto
interamente musicale dell'attore e scrittore, Peppe Lanzetta.
Roberto Colella scrive i testi le musiche e gli
arrangiamenti del gruppo La Maschera.
Prima di registrare il video di "Pullecenella", Roberto Colella aveva in tasca un biglietto per Praga. Studente di lingue all'università, stava partendo per l'Erasmus. Il successo della clip ha cambiato i piani. Il boom di visualizzazioni su YouTube ha fatto da propulsore al progetto musicale de "La Maschera", band nata nel giugno di due anni fa di cui Colella è cantante, chitarrista e autore di musica, testi e arrangiamenti.
Accanto a lui: Vincenzo Capasso alla tromba, Eliano Del Peschio al basso, Marco Salvatore alla batteria e Alessandro Morlando alla chitarra elettrica. «Non è facile definire la nostra musica- dice Colella - perché oggi è difficile parlare di microgeneri musicali, soprattutto a Napoli che è una città ricca di contaminazioni. Questo si percepisce anche nelle nostre canzoni. Il fatto di muoverci su più generi nasce dal nostro amore per la musica, dalla voglia di non voler suonare sempre la stessa cosa. E si riflette anche nella musica che ascolto o ho ascoltato in passato io stesso. La musica inglese degli anni Settanta-Ottanta, Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo, Tom Waits e i Napoli Centrale. Tutta musica in cui è presente parecchia anima». Più semplice spiegare la scelta del nome. «La Maschera richiama il teatro e la letteratura pirandelliana - spiega Colella - è facile da ricordare e poi ci piaceva il contrasto che genera con ciò che suoniamo. Che è semplice, diretto, non mascherato appunto. Quando suoniamo, insomma, la maschera non la indossiamo. Alcuni personaggi che raccontiamo inoltre sono delle maschere della realtà napoletana ». Come "Pulecenella". Quello della "Maschera", aggiunge Colella «racchiude in sé i due lati del napoletano. La parte viscerale, che io amo molto, ma anche quella negativa, quella che si rivela quando Pulcinella invita tutti a seguirlo e a rifugiarsi nel "vicolo ‘e ll'alleria" perché è tutto "cosa ‘e niente" e "cchiù nera da mezzanotte nun po' venì", un atteggiamento che spegne quella possibile azione collettiva che potrebbe aiutare a cambiare certe cose».
Prima di registrare il video di "Pullecenella", Roberto Colella aveva in tasca un biglietto per Praga. Studente di lingue all'università, stava partendo per l'Erasmus. Il successo della clip ha cambiato i piani. Il boom di visualizzazioni su YouTube ha fatto da propulsore al progetto musicale de "La Maschera", band nata nel giugno di due anni fa di cui Colella è cantante, chitarrista e autore di musica, testi e arrangiamenti.
Accanto a lui: Vincenzo Capasso alla tromba, Eliano Del Peschio al basso, Marco Salvatore alla batteria e Alessandro Morlando alla chitarra elettrica. «Non è facile definire la nostra musica- dice Colella - perché oggi è difficile parlare di microgeneri musicali, soprattutto a Napoli che è una città ricca di contaminazioni. Questo si percepisce anche nelle nostre canzoni. Il fatto di muoverci su più generi nasce dal nostro amore per la musica, dalla voglia di non voler suonare sempre la stessa cosa. E si riflette anche nella musica che ascolto o ho ascoltato in passato io stesso. La musica inglese degli anni Settanta-Ottanta, Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo, Tom Waits e i Napoli Centrale. Tutta musica in cui è presente parecchia anima». Più semplice spiegare la scelta del nome. «La Maschera richiama il teatro e la letteratura pirandelliana - spiega Colella - è facile da ricordare e poi ci piaceva il contrasto che genera con ciò che suoniamo. Che è semplice, diretto, non mascherato appunto. Quando suoniamo, insomma, la maschera non la indossiamo. Alcuni personaggi che raccontiamo inoltre sono delle maschere della realtà napoletana ». Come "Pulecenella". Quello della "Maschera", aggiunge Colella «racchiude in sé i due lati del napoletano. La parte viscerale, che io amo molto, ma anche quella negativa, quella che si rivela quando Pulcinella invita tutti a seguirlo e a rifugiarsi nel "vicolo ‘e ll'alleria" perché è tutto "cosa ‘e niente" e "cchiù nera da mezzanotte nun po' venì", un atteggiamento che spegne quella possibile azione collettiva che potrebbe aiutare a cambiare certe cose».