Ma quest’anno il Napoli riuscirà a vincere lo scudetto? Lo abbiamo chiesto a “Tonino ‘O Ncenziatore” di passaggio a Marano



Vecchi mestieri: “’O Ncenziatore” oppure Scaccia malocchio”

Tonino, come tutti gli "ncenziatori", si serve di una comune scatola di latta bucherellata ai lati e nella parte superiore, dove passa un filo di ferro filato che funge da manico. All’interno della “buattella” c’è carbonella accesa, dove si versa l’incenso profumato. ‘O ncenziatore entra nelle botteghe (anticamente anche nei bassi di Napoli) e incensa i locali, pronunciando cantilene contro il malocchio. Una frase tipica è: “Uocchie, maluocchie, fattura ca nun quaglia; corne, bicorne, cap’’alice e capa d’aglio”.

Terminata la liturgia chiede la mancia. In passato vendeva una bustina d’incenso che molti compravano, perché, da buoni napoletani, tutti sono un po’ superstiziosi.  

   

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