La struttura sportiva, ubicata nel
cortile della media Polo, simbolo dello sperpero di denaro pubblico, costata
oltre 120mila euro è chiusa e inutilizzata. Ma c’è la volontà politica di
recuperarla?
La tensostruttura, opera pubblica
emblema della disfatta di una classe politico-amministrativa (del passato e del
presente) inefficiente e inefficace, fu concepita dall’ex amministrazione
Pirozzi, ma realizzata ai tempi di Granata: l’ex sindaco dovette superare mille
difficoltà tecniche e finanziarie. Lui fu mandato a casa, mentre burocrati e
capi settore continuano a guadagnare lauti stipendi e incentivi vari. Fu più
volte vandalizzata e riparata, per cui, alla fine, è costata oltre 120mila
euro. L’ultima volta che i vandali la presero di mira stracciarono una piccola
parte del telone di copertura mai più riparato: quando piove si forma un
piccolo lago all’interno della struttura. Ufficialmente fu consegnata alla
scuola nel 2011 e, per un certo periodo, venne pure utilizzata per
manifestazioni e per la colonia estiva organizzata dalla parrocchia. Poi fu
chiusa per sempre, perché, come disse al nostro blog il responsabile della
sicurezza dell’Istituto Polo, prof. Lucio Ristori, occorrevano,
essendo stati fatti diversi lavori ex novo, di nuovo le varie
certificazioni: quella dell’Asl, quella del collaudo tecnico, quella relativa
agli impianti elettrici, quella di agibilità e abitabilità”.
Insomma, la stessa storia del corpo
aule-palestra dell’elementare Diaz, risolta dopo mesi di tribolazioni.
Qualche anno fa, l’ex sindaco Salatiello
disse che l’avrebbe fatta riparare utilizzando una parte del finanziamento di
150 mila euro da chiedere al Credito sportivo per realizzare ex novo un
campetto polifunzionale per la pratica del basket, della pallavolo e del
calcetto, nel piazzale della media, adiacente alla tensostruttura.
Prestito agevolato per il quale c’è l’ok
del CONI, che è stato spostato al 2019, come previsto nell’ultimo piano
triennale delle opere pubbliche di luglio scorso. Intanto la tensostruttura
resta lì a marcire e i ragazzi si intrufolano nell’area esterna della scuola
come e quanto vogliono. Fin quanto giocano a calcio va bene, poiché
l’aggregazione sana resta un fenomeno positivo, l’importante è che non creano
ulteriori danni.