Molte volte, nel parlato corrente di tutti i giorni,
capita di confrontarci con persone e con amici e, sovente, con meraviglia, ci
accorgiamo che alcune parole o termini, da noi adoperati, risultano sconosciuti
dai nostri interlocutori, specie se essi sono originari del centro cittadino,
di altre zone periferiche della città o anche della Provincia di Napoli. Senza
avere la pretesa di svolgere una trattazione di glottologia o di etimologia,
vogliamo nel presente post discorrere piacevolmente, illustrando alcuni termini
che a nostro parere sono univoci della società antica, contadina in genere, con
alcune particolarità che sembrano preesistenti e uniche dell'area a Nord di
Napoli o addirittura dei quartieri di Piscinola, Marianella, Miano, Chiaiano e
Secondigliano. Alcuni termini, poi, qui hanno un significato del tutto
particolare rispetto alle altre zone vicine.
Moltissime parole appartengono alle pratiche
contadine e alle attività un tempo svolte nelle masserie e nelle campagne,
altre, invece, sono legate al mondo dei mestieri e delle attività artigianali.
Sono termini e allocuzioni che nei secoli si sono evoluti, ma che forse sono
originari dalla lingua greca, osco-latina oppure derivanti dall'italiano
volgare. Non è da escludere influenze linguistiche apportate dalle varie
dominazioni straniere, subite nei secoli dal nostro territorio, che, a
differenza di altri luoghi, dove questi termini sono andati in disuso o
sostituiti da altre parole.
Cincurenza:
Forcone a cinque punte, per raccogliere la paglia (da "cinche riente":
cinque denti);
Sàrrecchia:
Piccola falce usata per mietere l'erba o i foraggi;
Fàucione:
Grande falce usata per mietere l'erba o i foraggi;
Fùrchettone: Forcone;
Pàndosche:
Zolle di terreno, particolarmente coese;
Màstrillo:
Trappola per catturare uccelli o topi;
Tàrpino:
Talpa;
Vàlerio:
Piccolo roditore abitante sui pioppi secolari;
Scàfoncia: Piccolo invaso
creatosi sulla cima dei pioppi secolari;
Lùcia luce: Coccinelle;
Pùgna pùgne/llardiche: Ortiche;
Céstune:
Tartarughe terrestri;
Màlaforbice: Coleottero,
con due tentacoli, a forma di piccole lame;
Martellina: Leverismo per azionare i freni a ceppi dei carri;
Annaquata: Vino
ottenuto da vinacce diluite con acqua;
Sférrazzuolo: Vino
ricavato dalla pigiatura di diverse varietà d'uva;
Fétiente: Erba selvatica,
dall'odore nauseante;
Pélliccielli: Erba
selvatica;
Pìchiuchio: Ferramenta;
Màruvizze: Uccelli
simili ai Tordi;
Céntrelle: Creste di polli;
Vàrriale: Tipo di botte;
Vùrpessa: Uncino per recuperare
i secchi da cisterne o piscine;
Màngano: Attrezzo
agricolo per dissodare terreni dopo aratura;
Sbreglie: Parte
delle pannocchie di granoturco (graurinio);
Spùntone: Utensile usato per sgranare le pannocchie di granoturco;
Tùdero: Parte delle pannocchie
di granoturco (graurinio), usato anche per indicare la fasciatura di
neonati;
Lùtamma: Escrementi di animali;
Lùtammaro:
Raccoglitore di Lutamma (operatore raccolta differenziata di
un tempo);
Maschio: Gelata;
Acquazza: Brina mattutina;
Ammennula: Seme di albicocca o di mandorla
Pampuglie: Parte di fusto
di legumi, separata nella bacchiatura
Cùlata: Ammollo di
biancheria in tini, con uso di cenere e saponi;
Féscena: Cesto con
manico, usato per raccogliere frutta, a forma di cono;
Ancilla/Ancire:Uncino di legno
per appendere oggetti;
Frùngillo: Fringuello,
uccello;
Frùvone: Pertica di
castagno usato durante la bacchiatura delle noci ("scugnare");
Sémmentini: Varietà di funghi, prodotti da alberi da frutta;
Ròciola: Carrucola per
pozzi o ruota di argano in genere;
Scànnecavalle: Erba
selvatica;
Cùriune: Erba selvatica;
Ugliata/ugliatella:
Erba selvatica;
Ràpestone: Erba
selvatica;
Pàlluottole: Castagne lessate;
Pùca: Marza per
eseguire gli innesti;
Pica: Specie di "eco" ricorrente proveniente dalla
laringe durante il respiro;
Fìcucielli: Fichi, ancora in fase di formazione;
Fùlana: Asticella di
Pioppo utilizzata come piccolo tudore/tirante, nella potatura delle viti;
Carruociolo: carrozzino per giochi, realizzato artigianalmente;
Cientepelle: Interiora bovina o suina, bollita e condita con sale
e limone;
Cùtolo:
Rametto di Pioppo o di Salice utilizzato come legaccio nella potatura delle
viti;
Fìcajuolo: Raccoglitore/venditore
di fichi;
Scàrdasse: Attrezzo per lavorare la lana;
Càrresi: Trasportatori di derrate con carri;
Vàrricchiali: Trasportatori di vino con carri;
Tòrtona/tùrtella: Tralcio di vite utilizzato come legaccio/tudore nella potatura delle
viti;
Tàppiatore: Operatore per la riparazione dei terrazzamenti;
Tàppia: Margine di un terrazzamento;
'Ncasaturo: Pertica
di legno utilizzata per costipare il terreno nei rinvasi di piante;
Stìre: Asse di legno
utilizzato per impugnare gli utensili;
Sguìglio/schiuoppo:
Gemma in fase avanzata di crescita;
Spàlatrune: Fusto di
Pioppo, utilizzato come sostegno delle viti;
Tàccole/tacche: Avanzi del taglio di tronchi;
Cìocche: Tempia;
Còveta: Raccolto;
Cùrtellaccio: Macete a
forma dritta, per tagliare tronchi;
Màrrezzola: Macete uncinata per tagliare piccoli rami;
Mascariello: parti di agnello o capretto, bollite e condite con
sale e limone. Generalmente indica parte del viso.
Ancire/ronca: Falcetta
uncinata sostenuta da lunga pertica;
Annizza/annizzata: Frutta che inizia a marcire;
Tréppiero/treppetiello: Scala a tre piedi di castagno;
Scàlillo: Scala per
raggiungere alberi di elevata altezza o per raccogliere ciliege, noci, uva;
Soriciaro: Operatore dedito alla cattura di roditori nei campi;
Vàmmane/màmmane: Levatrici domestiche;
'Nnzulfatore: Operatore per l'inzolfatura delle viti;
'Mpuosto: Postazione, base per appoggiare botti o altri
oggetti;
Spàccaturo: Coltello per
eseguire innesti;
Lavannarella: Lavandaia;
Lìmmo: Strato melmoso
che si forma sulla superficie dei liquidi o del terreno;
Lìsciva: Soda caustica;
'Mmuniache: Dolci
a base di ammoniaca;
Zàrellara: Venditrice di nastri, spille e bottoni
Zùlfaniello:
Candelotto di zolfo usato per sterilizzare le botti;
Rammaggio: Danni, provocare danni alle colture;
Ràrogne: Rane;
Rìroto:
Tipo di carro da trasporto di derrate;
Vèlanzola: Traino di carro con tre animali da tiro (Di solito Bue, Mulo e
Cavallo);
Vèlanza: Arpione/asse in legno usato per
appendere il maiale per le zampe, durante la macellazione;
Scàgliuozzoli: Tipo di
frittura, a base di farina di mais;
Scàzzacaturo: Attrezzo
utilizzato per spostare il pane del forno;
Stoppa: Canapa, usata per sigillare oppure usata insieme all'albume
per bloccare arti slogati;
Màtala: Contenitore in
legno usato per impastare il pane;
Mangiaguerra: Varietà di uva autoctona;
Pastone: Pasto per maiali;
Parasacca: Varietà di uva autoctona;
Paccarelle: Varietà di pesche tardive;
Pìripisso: Basco
alla francese;
Muccaturo/maccaturo: Fazzoletto;
Zappiello/zappelluccio: varietà di piccole zappe usate per le attività
nei campi;
Zérretiello: Brocca in creta smaltata usata per contenere il vino o l'acqua;
Pàpisso: Farfalla di grandi dimensioni;
Papà: Soffione, seme di Tassarico;
Pìmmicia: Coleottero (Maggiolino), di colore verde, avente
odore sgradevole, riferito anche alle ecchimosi alle dita o pulci;
Ancinetti:Dolci locali;
Mìlocca: Sostanza molle,
comportamento scialbo (in senso dispregiativo);
Férrillo:Aratro manuale;
Ferrareccia: Ferramenta, venditore di ferro in filo;
Pàstanaturo: Attrezzo in legno per piantare o seminare;
Pùcchiecchiello: Erba selvatica per formare insalate spesso con la
Rucola (in ital. Portulanca);
Piedimonte: Treno della ferrovia "Napoli-Piedimonte d'Alife";
Màcennola: Attrezzo per sfibrare la canapa dopo la macerazione;
Pìsciniello:
Piccola vasca nelle stalle, per raccogliere escrementi di animali;
Pàstone: Pasto per
maiali, a base di avena, patate, avanzi di cucina;
Gràurinio: Granoturco;
Sbàncula: Pezzo di legno;
Scolla: Benda usata sulla fronte per lenire
l'emicrania o l'ecchimosi;
Scùgnatori: Operatori per la bacchiatura delle noci;
Scurriale: Frusta per domare gli equini da
traino;
Sgaglie: Lacerazioni ai lati della bocca, detto anche per le
dicerie;
Spiringuacchio: Segno di inchiostro stracciato su qualcosa;
Spillone: Grosso ago per cucire i materassi;
Sdanghe:
Assi dei carri;
Zipeppe/cantaro: Vaso da notte;
Zàppuliato: Leggera
zappatura o risultato della lavorazione;
Zanfrine: Attrezzo per raccogliere o
distribuire letame;
Ràsula:
Attrezzo per raccogliere i residui d'impasto nella mattala;
Ràsuliare:
Pulire i terreni da erbacce con la zappa;
Ruoto: Pietanza prelibata cotta al forno,
generalmente in una padella circolare che da essa prende il nome (es. Ruoto
'e patane, ruoto 'e stocco, ecc.);
Scùllare:
Operazione di alleggerimento di piante o frutta, per favorire lo sviluppo;
Zìppolo:
Cuneo;
Zuzullo/Zuzù: Usato per chiamare o indicare un cane, specie ai
bambini;
Vriala:
Rubinetto per botti, anche l'utensile per forare;
Vùttaro: Riparatore di botti;
Tùmpagno: Coperchio
delle botti;
Vènacciaro: Torchio
per vinacce;
Vàrrile: Tipo di botte;
Vàllenaro: Pollaio;
Appesa: Salumi messi a stagionare;
Rivista: Andare in cerca di noci bacchiate, nelle zone poco
accessibili o impervie;
Terramasco: Strato di terreno formato da cenere vulcanica,
particolarmente duro;
Tùmmolo: Tomolo, unità di misura del frumento e di altre derrate;
Tùfolo: Residuo
di granoturco;
Tùocco: Fare la conta:
Tùdariello 'e san Biase: Torroncino donato durante le feste patronali (Piscinola e Mugnano);
Trafagare:
Travasare il vino
Tàlle: Parte di
pianta di zucchino, da lessare;
Frustilli: Residui della
potatura di Pioppi o di alberi di frutto;
Taglia: Solco nel
terreno, usato in genere durante la zappatura;
Tàmmariello: Aggiustatore
di piatti e terraglie in genere;
Tìano:
Pentola di rame, usato anche per indicare una pietanza in cottura;
Tòrca, Torca maggiajola: Varietà di pesca;
'Mmane 'e vite: "Braccio" di vite nella
sistemazione tipica, detta "a filare";
Stùrchio: Fusto
della pianta di granoturco;
Stùmpagnare/Tùmpagnare: Operazione di apertura e chiusura delle botti;
Stùglia: Involucro
esterno della pannocchia di granoturco;
Bàsilese: Varietà di pesca;
Brùsca e striglia:
Spazzole per pulire il mantello degli equini;
Bottamburro/minerva: Piccoli pedardi
Spérone: Breve tralcio di vite,
lasciato per fruttificare;
Spùllechetielli: Fagiolini;
Spàlatrappe: Nastro
adesivo (scotch in genere);
Spàtula: Attrezzo
utilizzato per pettinare la Canapa;
Sèrchia: Piccola
ferita alle mani, screpolatura del freddo;
Sèpe/sèparella: Terrazzanento
del terreno, spesso indicata anche un margine di una cupa;
Sfasciacarrozza: Riparatore di carri;
Còsta/cùstarella:
Parte di superficie del lato inferiore di un terrazzamento;
Mezzana/mezzanella: Biglie in vetro per giochi, di dimensioni ridotte;
Nìppule: Fiocco di cotone o lana
attaccati agli indumenti;
Père: Albero, fusto;
Trìebbeto: Treppiedi
per sostenere pentole;
Spreppa/steppone: Parte
di un ortaggio o di pianta;
Spàramonaco: Attrezzo in
ferro curvato, usato per centrare i coperchi delle botti nelle loro
sedi;
Sòrca: Solco per
semina;
Sévera: Selva, zona di terreno incolto, pieno di rovi e arbusti
selvatici oppure terrazzamento;
Severaiulo: Lavoratore delle selve;
Scopa 'e bbrusco: Scopa
di saggina;
Scìurone: Fichi di
primo raccolto;
Sciosciammosca: Attrezzo
usato per allontanare mosche;
Schìummare: Stendere
i panni sulle corde;
Scàrpesare: Frollatura
del mosto durante la fermentazione;
Scàtozza: Bulbo di
rapa;
Scàrda: Coccio di
terracotta o di ceramica;
Pàstora: Coccio di
terracotta o di ceramica, sovente utilizzato per indicare il gioco detto "della
campana";
Scànnaturo: Coltello
utilizzato per uccidere i maiali;
Ròtta/céllare: Cantina,
luogo interrato per conservare vini;
Vàvrille/ràrille: Pergole
per bacchiare i legumi o il grano;
Ràmpule: Ramo di
albero;
Ràffia: Rafia
usata per eseguire innesti;
Récca: Varietà di ciliege autoctone;
Belledonne: Varietà di pere;
Quartarulo: Piccola
botte;
Pùzzaro: Pulitore o
riparatore di cisterne/piscine;
Mòntese: Cavatore di
pietre di tufo;
Mònettine: Varietà di pesca precocissime;
Molaforbice: Arrotino;
Prussiano: Vomere,
aratro;
Pùla: Residuo
della bacchiatura;
Prùpana: Propaggine;
Pòrca: Porzione di
terreno per mettere a dimora ortaggi;
Pullanghella: Spiga di granoturco lessa, anche per gallinella.
Ossacane:
Porzione di terreno per mettere a dimora semi di frutta;
Papute: Incappucciati, membri della Congrega;
Pònteche: Frutta acerba, tanninica;
Pigna mmolise: Pino che
produce pinoli;
Pigna pònteche: Pino che
non produce pinoli;
Pianella: Vassoio di legno, con sponde, per far lievitare il pane;
Pésellera: Residui
secchi di piante di piselli;
Fàsolina: Residui secchi
di piante di fagioli;
Fàvara: Residui
secchi di piante di fave;
Pàtanara: Residui
secchi di piante di patate;
Pàstene: Ampio
appezzamento di terreno con alberi da frutta;
Ova 'ngallate: Uova
fecondate;
'Ncauzare: Rincalzare
ortaggi;
'Nzerta:
Fascio/mazzetto
Bandiera: Quadro con immagine del santo patrono, addobbato con luci e
appeso in luogo stabilito del quartiere, per annunciare i festeggiamenti
patronali in programma;
Cannuccia: Pezzi di
canne per appendere il bucato
Cagliata: Tipo di formaggio di produzione familiare;
Cerasare: Raccoglitore di ciliege;
Cuòfene/cùfunature: Recipienti per derrate;
Mùrtorio: Funerale;
Mònte: Cava di
tufo o pozzolana, anche pozzo d'areazione;
Mezzaniello: Fienile
della stalla, soppalcato;
Màntice: Attrezzo usato
per inzolfare le viti;
Méta: Covone di
paglia in genere;
Mezavotte: Tipo di botte;
'Ngerare: Formazione della spiga di grano o d'orzo;
'Nzertare/'Nzerto:
Innestare/innesto;
'Nzeccosa: Frutta acerba, tanninica;
'Nzeveruso: Frutta acerba;
Tùficchio:
Tappo inferiore della botte;
Màfero: Tappo
superiore della botte;
Lémmate: Piccolo
sentiero tra i campi, spesso nei confini (forse deriva dal latino: limites)
Lùmmata: Luminarie
per le feste patronali;
Legnasanta: Albero e
frutti di cachi;
Iunco: Giunto,
legaccio, di origine vegetale;
Gùainella: Gioco dei
ragazzi, con lanci di pietre;
Fùnella/Trezza: Fune
sottile, per stendere il bucato;
Fùmeta: Fumo o
ambiente poco nitido;
Fureste: Si dice di animale selvatico o di animale che mostra
comportamenti poco domestici;
Fùrcina: Pertica
di legno terminante con una forcella;
Frùscella: Piccoli
contenitori in vimini, per la ricotta;
Ficchi ficchi: Tipo di fuoco
pirotecnico;
Granata: Melograno
o tipo di bomba per fuoco pirotecnico;
Féccia: Morchia
depositata nella fermentazione del vino;
Féligna: Fuliggine, ragnatela;
Dìana: Fuoco
pirotecnico mattutino, per annunciare l'inizio della festa;
Cùparella: Piccola cupa,
stradina con margini in rilevato, anche con sviluppo in pendenza;
Cùfunatura:
Recipiente in legno adoperato per il bucato;
Cràstula: Frammento
di piatto o di mattonella in genere;
Còtre: Telo ricamato, nero
o viola, usato un tempo per i funerali;
Cùonso/Cònsuolo: Cena offerta
ai parenti del defunto;
Cìambotta: Minestrone
estivo a base di ortaggi;
Chìaccune: Tralci di
vite, in formazione;
Chìerchia: Cerchio
delle botti;
Chìuppo o chìuppete: Pioppo;
Cérnetura: Residuo
della setacciatura di cereali o altre sostanze;
Cènneraturo: Telo per
coprire il bucato;
Càvicchio: Piccolo
tappo per botte
Càterozza: Bulbo
della rapa;
Càrrato/càrratiello: Tipo di
botte grande;
Càrdone: Cardo
Mariano;
Càpezza: Armamento
in cuoio per equini;
Càuraturo/càurara:
Pentolone in rame;
Càpizze: Fusto
della canapa;
Cànnaturo/ cànnaturizia: di cosa che stimola la golosità;
Cànnule: Canapa;
Cànnito: Canneto;
Càlatura: Propaggine di vite;
Càmpata: Stipendio,
risorse per il sostentamento;
Càcecavuoglio: Portare sulle
spalle, spesso indica un tipo di gioco;
Colostro: Primo latte di mucca, conseguente a un parto;
Cùpiello: Piccolo tino per contenere il vino o il pasto degli
animali;
Béllelle: Varietà di pesche;
Bùverone: Tipo di
fondazione per muri;
Bùbbazza: Intruglio
di cose non specificate, spesso usato in senso dispregiativo;
Bùttone: Gemma;
Brustulaturo: Attrezzo
usato per torrefare l'orzo o il caffè;
Arilla: Semi di
uva; termine usato spesso per indicare vivacità oppure il grillo;
Arricettare/ricietto:
Pulizia/pulire, spesso usato per indicare la morte di qualcuno;
Anemella: Interiora
di animale
Aire: Aia,
piazzale interno alle masserie per eseguire lavorazioni;
Abbrustuliato: Bruciato,
tostato;
Anfolla: Piccola anfora, per conservare l'acqua;
Abbascio: Zona del territorio in depressione.
Fonte: Piscinolablog (Salvatore Fiorett
Fùrchettone: Forcone;
Martellina: Leverismo per azionare i freni a ceppi dei carri;
Pìchiuchio: Ferramenta;
Vàrriale: Tipo di botte;
Spùntone: Utensile usato per sgranare le pannocchie di granoturco;
Ammennula: Seme di albicocca o di mandorla
Pàlluottole: Castagne lessate;
Pica: Specie di "eco" ricorrente proveniente dalla laringe durante il respiro;
Fìcucielli: Fichi, ancora in fase di formazione;
Carruociolo: carrozzino per giochi, realizzato artigianalmente;
Cientepelle: Interiora bovina o suina, bollita e condita con sale e limone;
Scàrdasse: Attrezzo per lavorare la lana;
Càrresi: Trasportatori di derrate con carri;
Vàrricchiali: Trasportatori di vino con carri;
Tàppiatore: Operatore per la riparazione dei terrazzamenti;
Tàppia: Margine di un terrazzamento;
Cìocche: Tempia;
Còveta: Raccolto;
Mascariello: parti di agnello o capretto, bollite e condite con sale e limone. Generalmente indica parte del viso.
Annizza/annizzata: Frutta che inizia a marcire;
Soriciaro: Operatore dedito alla cattura di roditori nei campi;
Vàmmane/màmmane: Levatrici domestiche;
'Nnzulfatore: Operatore per l'inzolfatura delle viti;
'Mpuosto: Postazione, base per appoggiare botti o altri oggetti;
Lavannarella: Lavandaia;
Lìsciva: Soda caustica;
Zàrellara: Venditrice di nastri, spille e bottoni
Rammaggio: Danni, provocare danni alle colture;
Ràrogne: Rane;
Vèlanza: Arpione/asse in legno usato per appendere il maiale per le zampe, durante la macellazione;
Stoppa: Canapa, usata per sigillare oppure usata insieme all'albume per bloccare arti slogati;
Mangiaguerra: Varietà di uva autoctona;
Pastone: Pasto per maiali;
Parasacca: Varietà di uva autoctona;
Paccarelle: Varietà di pesche tardive;
Zappiello/zappelluccio: varietà di piccole zappe usate per le attività nei campi;
Pàpisso: Farfalla di grandi dimensioni;
Papà: Soffione, seme di Tassarico;
Pìmmicia: Coleottero (Maggiolino), di colore verde, avente odore sgradevole, riferito anche alle ecchimosi alle dita o pulci;
Ferrareccia: Ferramenta, venditore di ferro in filo;
Pùcchiecchiello: Erba selvatica per formare insalate spesso con la Rucola (in ital. Portulanca);
Piedimonte: Treno della ferrovia "Napoli-Piedimonte d'Alife";
Sbàncula: Pezzo di legno;
Scolla: Benda usata sulla fronte per lenire l'emicrania o l'ecchimosi;
Scùgnatori: Operatori per la bacchiatura delle noci;
Scurriale: Frusta per domare gli equini da traino;
Sgaglie: Lacerazioni ai lati della bocca, detto anche per le dicerie;
Spiringuacchio: Segno di inchiostro stracciato su qualcosa;
Spillone: Grosso ago per cucire i materassi;
Zanfrine: Attrezzo per raccogliere o distribuire letame;
Ruoto: Pietanza prelibata cotta al forno, generalmente in una padella circolare che da essa prende il nome (es. Ruoto 'e patane, ruoto 'e stocco, ecc.);
Zuzullo/Zuzù: Usato per chiamare o indicare un cane, specie ai bambini;
Vùttaro: Riparatore di botti;
Appesa: Salumi messi a stagionare;
Rivista: Andare in cerca di noci bacchiate, nelle zone poco accessibili o impervie;
Terramasco: Strato di terreno formato da cenere vulcanica, particolarmente duro;
Tùmmolo: Tomolo, unità di misura del frumento e di altre derrate;
Tùocco: Fare la conta:
Tòrca, Torca maggiajola: Varietà di pesca;
'Mmane 'e vite: "Braccio" di vite nella sistemazione tipica, detta "a filare";
Stùmpagnare/Tùmpagnare: Operazione di apertura e chiusura delle botti;
Bàsilese: Varietà di pesca;
Bottamburro/minerva: Piccoli pedardi
Spérone: Breve tralcio di vite, lasciato per fruttificare;
Sfasciacarrozza: Riparatore di carri;
Mezzana/mezzanella: Biglie in vetro per giochi, di dimensioni ridotte;
Nìppule: Fiocco di cotone o lana attaccati agli indumenti;
Père: Albero, fusto;
Sévera: Selva, zona di terreno incolto, pieno di rovi e arbusti selvatici oppure terrazzamento;
Severaiulo: Lavoratore delle selve;
Récca: Varietà di ciliege autoctone;
Belledonne: Varietà di pere;
Mònettine: Varietà di pesca precocissime;
Molaforbice: Arrotino;
Pullanghella: Spiga di granoturco lessa, anche per gallinella.
Papute: Incappucciati, membri della Congrega;
Pònteche: Frutta acerba, tanninica;
Pianella: Vassoio di legno, con sponde, per far lievitare il pane;
Bandiera: Quadro con immagine del santo patrono, addobbato con luci e appeso in luogo stabilito del quartiere, per annunciare i festeggiamenti patronali in programma;
Cagliata: Tipo di formaggio di produzione familiare;
Cerasare: Raccoglitore di ciliege;
Cuòfene/cùfunature: Recipienti per derrate;
Mezavotte: Tipo di botte;
'Ngerare: Formazione della spiga di grano o d'orzo;
'Nzeccosa: Frutta acerba, tanninica;
'Nzeveruso: Frutta acerba;
Fureste: Si dice di animale selvatico o di animale che mostra comportamenti poco domestici;
Féligna: Fuliggine, ragnatela;
Càlatura: Propaggine di vite;
Colostro: Primo latte di mucca, conseguente a un parto;
Cùpiello: Piccolo tino per contenere il vino o il pasto degli animali;
Béllelle: Varietà di pesche;
Anfolla: Piccola anfora, per conservare l'acqua;