Termini e detti tipici della civiltà contadina nell'Area Nord di Napoli

Molte volte, nel parlato corrente di tutti i giorni, capita di confrontarci con persone e con amici e, sovente, con meraviglia, ci accorgiamo che alcune parole o termini, da noi adoperati, risultano sconosciuti dai nostri interlocutori, specie se essi sono originari del centro cittadino, di altre zone periferiche della città o anche della Provincia di Napoli. Senza avere la pretesa di svolgere una trattazione di glottologia o di etimologia, vogliamo nel presente post discorrere piacevolmente, illustrando alcuni termini che a nostro parere sono univoci della società antica, contadina in genere, con alcune particolarità che sembrano preesistenti e uniche dell'area a Nord di Napoli o addirittura dei quartieri di Piscinola, Marianella, Miano, Chiaiano e Secondigliano. Alcuni termini, poi, qui hanno un significato del tutto particolare rispetto alle altre zone vicine.

Moltissime parole appartengono alle pratiche contadine e alle attività un tempo svolte nelle masserie e nelle campagne, altre, invece, sono legate al mondo dei mestieri e delle attività artigianali. Sono termini e allocuzioni che nei secoli si sono evoluti, ma che forse sono originari dalla lingua greca, osco-latina oppure derivanti dall'italiano volgare. Non è da escludere influenze linguistiche apportate dalle varie dominazioni straniere, subite nei secoli dal nostro territorio, che, a differenza di altri luoghi, dove questi termini sono andati in disuso o sostituiti da altre parole.

Cincurenza:   Forcone a cinque punte, per raccogliere la paglia (da "cinche riente": cinque denti);
Sàrrecchia:    Piccola falce usata per mietere l'erba o i foraggi;
Fàucione:      Grande falce usata per mietere l'erba o i foraggi;
Fùrchettone:  Forcone;
Pàndosche:    Zolle di terreno, particolarmente coese;
Màstrillo:       Trappola per catturare uccelli o topi;
Tàrpino:         Talpa;
Vàlerio:   Piccolo roditore abitante sui pioppi secolari;
Scàfoncia: Piccolo invaso creatosi sulla cima dei pioppi secolari;
Lùcia luce: Coccinelle;
Pùgna pùgne/llardiche:   Ortiche;
Céstune:         Tartarughe terrestri;
Màlaforbice: Coleottero, con due tentacoli, a forma di piccole lame;
Martellina: Leverismo per azionare i freni a ceppi dei carri;
Annaquata:  Vino ottenuto da vinacce diluite con acqua;
Sférrazzuolo:  Vino ricavato dalla pigiatura di diverse varietà d'uva;
Fétiente: Erba selvatica, dall'odore nauseante;
Pélliccielli: Erba selvatica;
Pìchiuchio:  Ferramenta;
Màruvizze:   Uccelli simili ai Tordi;
Céntrelle:  Creste di polli;
Vàrriale: Tipo di botte;
Vùrpessa: Uncino per recuperare i secchi da cisterne o piscine;
Màngano:  Attrezzo agricolo per dissodare terreni dopo aratura;
Sbreglie:  Parte delle pannocchie di granoturco (graurinio);
Spùntone: Utensile usato per sgranare le pannocchie di granoturco;
Tùdero: Parte delle pannocchie di granoturco (graurinio), usato anche per indicare la fasciatura di neonati;
Lùtamma:  Escrementi di animali;
Lùtammaro:  Raccoglitore di Lutamma (operatore raccolta differenziata di un tempo);
Maschio:  Gelata;
Acquazza: Brina mattutina;
Ammennula: Seme di albicocca o di mandorla
Pampuglie: Parte di fusto di legumi, separata nella bacchiatura

Cùlata: Ammollo di biancheria in tini, con uso di cenere e saponi;
Féscena: Cesto con manico, usato per raccogliere frutta, a forma di cono;
Ancilla/Ancire:Uncino di legno per appendere oggetti;
Frùngillo: Fringuello, uccello;
Frùvone: Pertica di castagno usato durante la bacchiatura delle noci ("scugnare");
Sémmentini:   Varietà di funghi, prodotti da alberi da frutta;
Ròciola: Carrucola per pozzi o ruota di argano in genere;
Scànnecavalle: Erba selvatica;
Cùriune: Erba selvatica;
Ugliata/ugliatella:  Erba selvatica;
Ràpestone: Erba selvatica;
Pàlluottole: Castagne lessate;
Pùca: Marza per eseguire gli innesti;
Pica: Specie di "eco" ricorrente proveniente dalla laringe durante il respiro;
Fìcucielli: Fichi, ancora in fase di formazione;
Fùlana: Asticella di Pioppo utilizzata come piccolo tudore/tirante, nella potatura delle viti;
Carruociolo: carrozzino per giochi, realizzato artigianalmente;
Cientepelle:   Interiora bovina o suina, bollita e condita con sale e limone;
Cùtolo:       Rametto di Pioppo o di Salice utilizzato come legaccio nella potatura delle viti;

Fìcajuolo:  Raccoglitore/venditore di fichi;
Scàrdasse: Attrezzo per lavorare la lana;
Càrresi: Trasportatori di derrate con carri;
Vàrricchiali: Trasportatori di vino con carri;
Tòrtona/tùrtella: Tralcio di vite utilizzato come legaccio/tudore nella potatura   delle viti;    
Tàppiatore:  Operatore per la riparazione dei terrazzamenti;
Tàppia: Margine di un terrazzamento;
'Ncasaturo: Pertica di legno utilizzata per costipare il terreno nei rinvasi di piante;
Stìre: Asse di legno utilizzato per impugnare gli utensili;
Sguìglio/schiuoppo:   Gemma in fase avanzata di crescita;
Spàlatrune: Fusto di Pioppo, utilizzato come sostegno delle viti;
Tàccole/tacche:  Avanzi del taglio di tronchi;
Cìocche:  Tempia;
Còveta:       Raccolto;
Cùrtellaccio:  Macete a forma dritta, per tagliare tronchi;
Màrrezzola:    Macete uncinata per tagliare piccoli rami;
Mascariello: parti di agnello o capretto, bollite e condite con sale e limone. Generalmente indica parte del viso.
Ancire/ronca:  Falcetta uncinata sostenuta da lunga pertica;
Annizza/annizzata:    Frutta che inizia a marcire;
Tréppiero/treppetiello: Scala a tre piedi di castagno;
Scàlillo:  Scala per raggiungere alberi di elevata altezza o per raccogliere ciliege, noci, uva;
Soriciaro:  Operatore dedito alla cattura di roditori nei campi;
Vàmmane/màmmane:   Levatrici domestiche;
'Nnzulfatore:    Operatore per l'inzolfatura delle viti;
'Mpuosto:  Postazione, base per appoggiare botti o altri oggetti;
Spàccaturo: Coltello per eseguire innesti;
Lavannarella: Lavandaia;
Lìmmo: Strato melmoso che si forma sulla superficie dei liquidi o del terreno;
Lìsciva: Soda caustica;
'Mmuniache:  Dolci a base di ammoniaca;
Zàrellara:   Venditrice di nastri, spille e bottoni
Zùlfaniello:  Candelotto di zolfo usato per sterilizzare le botti;
Rammaggio:  Danni, provocare danni alle colture;
Ràrogne:         Rane;
Rìroto:           Tipo di carro da trasporto di derrate;
Vèlanzola:     Traino di carro con tre animali da tiro (Di solito Bue, Mulo e Cavallo);
Vèlanza:        Arpione/asse in legno usato per appendere il maiale per le zampe, durante la macellazione;
Scàgliuozzoli: Tipo di frittura, a base di farina di mais;
Scàzzacaturo: Attrezzo utilizzato per spostare il pane del forno;
Stoppa: Canapa, usata per sigillare oppure usata insieme all'albume per bloccare arti slogati;
Màtala: Contenitore in legno usato per impastare il pane;
Mangiaguerra: Varietà di uva autoctona;
Pastone: Pasto per maiali;
Parasacca:  Varietà di uva autoctona;
Paccarelle: Varietà di pesche tardive;
Pìripisso:  Basco alla francese;
Muccaturo/maccaturo: Fazzoletto;
Zappiello/zappelluccio: varietà di piccole zappe usate per le attività nei campi;
Zérretiello:  Brocca in creta smaltata usata per contenere il vino o l'acqua;
Pàpisso:  Farfalla di grandi dimensioni;
Papà: Soffione, seme di Tassarico;
Pìmmicia: Coleottero (Maggiolino), di colore verde, avente odore sgradevole, riferito anche alle ecchimosi alle dita o pulci;
Ancinetti:Dolci locali;
Mìlocca: Sostanza molle, comportamento scialbo (in senso dispregiativo);
Férrillo:Aratro manuale;
Ferrareccia: Ferramenta, venditore di ferro in filo;
Pàstanaturo:  Attrezzo in legno per piantare o seminare;
Pùcchiecchiello: Erba selvatica per formare insalate spesso con la Rucola (in ital. Portulanca);
Piedimonte: Treno della ferrovia "Napoli-Piedimonte d'Alife";
Màcennola:    Attrezzo per sfibrare la canapa dopo la macerazione;
Pìsciniello:    Piccola vasca nelle stalle, per raccogliere escrementi di animali;
Pàstone: Pasto per maiali, a base di avena, patate, avanzi di cucina;
Gràurinio:    Granoturco;
Sbàncula:      Pezzo di legno;
Scolla:      Benda usata sulla fronte per lenire l'emicrania o l'ecchimosi;
Scùgnatori:   Operatori per la bacchiatura delle noci;
Scurriale:      Frusta per domare gli equini da traino;
Sgaglie:  Lacerazioni ai lati della bocca, detto anche per le dicerie;
Spiringuacchio: Segno di inchiostro stracciato su qualcosa;
Spillone:    Grosso ago per cucire i materassi;
Sdanghe:      Assi dei carri;
Zipeppe/cantaro:  Vaso da notte;
Zàppuliato:   Leggera zappatura o risultato della lavorazione;
Zanfrine:      Attrezzo per raccogliere o distribuire letame;
Ràsula:    Attrezzo per raccogliere i residui d'impasto nella mattala;
Ràsuliare:    Pulire i terreni da erbacce con la zappa;
Ruoto:         Pietanza prelibata cotta al forno, generalmente in una padella circolare che da essa prende il nome (es. Ruoto 'e patane, ruoto 'e stocco, ecc.);
Scùllare:    Operazione di alleggerimento di piante o frutta, per favorire lo sviluppo;
Zìppolo:       Cuneo;
Zuzullo/Zuzù:  Usato per chiamare o indicare un cane, specie ai bambini;
Vriala:          Rubinetto per botti, anche l'utensile per forare;
Vùttaro:  Riparatore di botti;
Tùmpagno:  Coperchio delle botti;
Vènacciaro: Torchio per vinacce;
Vàrrile: Tipo di botte;
Vàllenaro:  Pollaio;
Appesa:  Salumi messi a stagionare;
Rivista:  Andare in cerca di noci bacchiate, nelle zone poco accessibili o impervie;
Terramasco:  Strato di terreno formato da cenere vulcanica, particolarmente duro;
Tùmmolo:  Tomolo, unità di misura del frumento e di altre derrate;
Tùfolo:  Residuo di granoturco;
Tùocco: Fare la conta:
Tùdariello 'e san Biase: Torroncino donato durante le feste patronali (Piscinola e Mugnano);
Trafagare:   Travasare il vino
Tàlle:  Parte di pianta di zucchino, da lessare;
Frustilli: Residui della potatura di Pioppi o di alberi di frutto;
Taglia: Solco nel terreno, usato in genere durante la zappatura;
Tàmmariello: Aggiustatore di piatti e terraglie in genere;
Tìano:    Pentola di rame, usato anche per indicare una pietanza in cottura;
Tòrca, Torca maggiajola: Varietà di pesca;  
'Mmane 'e vite:  "Braccio" di vite nella sistemazione tipica, detta "a filare";                   
Stùrchio: Fusto della pianta di granoturco;
Stùmpagnare/Tùmpagnare: Operazione di apertura e chiusura delle botti;
Stùglia: Involucro esterno della pannocchia di granoturco;
Bàsilese:     Varietà di pesca;
Brùsca e striglia:   Spazzole per pulire il mantello degli equini;
Bottamburro/minerva: Piccoli pedardi
Spérone:  Breve tralcio di vite, lasciato per fruttificare;
Spùllechetielli: Fagiolini;
Spàlatrappe:  Nastro adesivo (scotch in genere);
Spàtula:  Attrezzo utilizzato per pettinare la Canapa;
Sèrchia: Piccola ferita alle mani, screpolatura del freddo;
Sèpe/sèparella: Terrazzanento del terreno, spesso indicata anche un margine di una cupa;
Sfasciacarrozza: Riparatore di carri;
Còsta/cùstarella: Parte di superficie del lato inferiore di un terrazzamento;
Mezzana/mezzanella: Biglie in vetro per giochi, di dimensioni ridotte;
Nìppule:  Fiocco di cotone o lana attaccati agli indumenti;
Père: Albero, fusto;
Trìebbeto: Treppiedi per sostenere pentole;                
Spreppa/steppone: Parte di un ortaggio o di pianta;
Spàramonaco: Attrezzo in ferro curvato, usato per centrare  i coperchi delle botti nelle loro sedi;
Sòrca: Solco per semina;
Sévera: Selva, zona di terreno incolto, pieno di rovi e arbusti selvatici oppure terrazzamento;
Severaiulo:  Lavoratore delle selve;
Scopa 'e bbrusco: Scopa di saggina;
Scìurone: Fichi di primo raccolto;
Sciosciammosca: Attrezzo usato per allontanare mosche;
Schìummare: Stendere i panni sulle corde;
Scàrpesare: Frollatura del mosto durante la fermentazione;
Scàtozza: Bulbo di rapa;
Scàrda: Coccio di terracotta o di ceramica;
Pàstora: Coccio di terracotta o di ceramica, sovente utilizzato per indicare il gioco detto "della campana";
Scànnaturo: Coltello utilizzato per uccidere i maiali;
Ròtta/céllare:  Cantina, luogo interrato per conservare vini;
Vàvrille/ràrille: Pergole per bacchiare i legumi o il grano;
Ràmpule: Ramo di albero;
Ràffia: Rafia usata per eseguire innesti;
Récca: Varietà di ciliege autoctone;

Belledonne: Varietà di pere;
Quartarulo: Piccola botte;
Pùzzaro: Pulitore o riparatore di cisterne/piscine;
Mòntese: Cavatore di pietre di tufo;
Mònettine: Varietà di pesca precocissime;
Molaforbice: Arrotino;
Prussiano: Vomere, aratro;
Pùla: Residuo della bacchiatura;
Prùpana: Propaggine;
Pòrca: Porzione di terreno per mettere a dimora  ortaggi;
Pullanghella: Spiga di granoturco lessa, anche per gallinella.
Ossacane:   Porzione di terreno per mettere a dimora semi di frutta;
Papute:  Incappucciati, membri della Congrega;
Pònteche:  Frutta acerba, tanninica;
Pigna mmolise: Pino che produce pinoli;
Pigna pònteche: Pino che non produce pinoli;
Pianella: Vassoio di legno, con sponde, per far lievitare il pane;
Pésellera: Residui secchi di piante di piselli;
Fàsolina: Residui secchi di piante di fagioli;
Fàvara: Residui secchi di piante di fave;
Pàtanara: Residui secchi di piante di patate;
Pàstene: Ampio appezzamento di terreno con alberi da frutta;
Ova 'ngallate: Uova fecondate;
'Ncauzare:  Rincalzare ortaggi;
'Nzerta:  Fascio/mazzetto
Bandiera: Quadro con immagine del santo patrono, addobbato con luci e appeso in luogo stabilito del quartiere, per annunciare i festeggiamenti patronali in programma;
Cannuccia: Pezzi di canne per appendere il bucato
Cagliata: Tipo di formaggio di produzione familiare;
Cerasare:   Raccoglitore di ciliege;
Cuòfene/cùfunature:  Recipienti per derrate;
Mùrtorio:  Funerale;
Mònte: Cava di tufo o pozzolana, anche pozzo d'areazione;
Mezzaniello:  Fienile della stalla, soppalcato;
Màntice: Attrezzo usato per inzolfare le viti;
Méta: Covone di paglia in genere;
Mezavotte: Tipo di botte;
'Ngerare: Formazione della spiga di grano o d'orzo;
'Nzertare/'Nzerto:  Innestare/innesto;
'Nzeccosa:  Frutta acerba, tanninica;
'Nzeveruso: Frutta acerba;
Tùficchio:   Tappo inferiore della botte;
Màfero: Tappo superiore della botte;
Lémmate: Piccolo sentiero tra i campi, spesso nei confini (forse deriva dal latino: limites)
Lùmmata: Luminarie per le feste patronali;
Legnasanta: Albero e frutti di cachi;
Iunco:  Giunto, legaccio, di origine vegetale;
Gùainella: Gioco dei ragazzi, con lanci di pietre;
Fùnella/Trezza: Fune sottile, per stendere il bucato;
Fùmeta: Fumo o ambiente poco nitido;
Fureste: Si dice di animale selvatico o di animale che mostra comportamenti poco domestici;
Fùrcina: Pertica di legno terminante con una forcella;
Frùscella: Piccoli contenitori in vimini, per la ricotta;
Ficchi ficchi: Tipo di fuoco pirotecnico;
Granata:  Melograno o tipo di bomba per fuoco pirotecnico;
Féccia: Morchia depositata nella fermentazione del vino;
Féligna: Fuliggine, ragnatela;
Dìana: Fuoco pirotecnico mattutino, per annunciare l'inizio della festa;
Cùparella: Piccola cupa, stradina con margini in rilevato, anche con sviluppo in pendenza;
Cùfunatura:  Recipiente in legno adoperato per il bucato;
Cràstula: Frammento di piatto o di mattonella in genere;
Còtre: Telo ricamato, nero o viola, usato un tempo per i funerali;
Cùonso/Cònsuolo: Cena offerta ai parenti del defunto;
Cìambotta:  Minestrone estivo a base di ortaggi;
Chìaccune: Tralci di vite, in formazione;
Chìerchia: Cerchio delle botti;
Chìuppo o chìuppete: Pioppo;
Cérnetura:  Residuo della setacciatura di cereali o altre sostanze;
Cènneraturo: Telo  per coprire il bucato;
Càvicchio:  Piccolo tappo per botte
Càterozza: Bulbo della rapa;
Càrrato/càrratiello: Tipo di botte grande;
Càrdone:  Cardo Mariano;
Càpezza:  Armamento in cuoio per equini;
Càuraturo/càurara: Pentolone in rame;
Càpizze: Fusto della canapa;
Cànnaturo/ cànnaturizia: di cosa che stimola la golosità;
Cànnule: Canapa;
Cànnito:  Canneto;
Càlatura: Propaggine di vite;
Càmpata: Stipendio, risorse per il sostentamento;
Càcecavuoglio: Portare sulle spalle, spesso indica un tipo di gioco;
Colostro:  Primo latte di mucca, conseguente a un parto;
Cùpiello: Piccolo tino per contenere il vino o il pasto degli animali;
Béllelle: Varietà di pesche;
Bùverone: Tipo di fondazione per muri;
Bùbbazza: Intruglio di cose non specificate, spesso usato in senso dispregiativo;
Bùttone: Gemma;
Brustulaturo: Attrezzo usato per torrefare l'orzo o il caffè; 
Arilla: Semi di uva; termine usato spesso per indicare vivacità oppure il grillo;
Arricettare/ricietto: Pulizia/pulire, spesso usato per indicare la morte di qualcuno;
Anemella: Interiora di animale
Aire: Aia, piazzale interno alle masserie per eseguire lavorazioni;
Abbrustuliato: Bruciato, tostato;
Anfolla:  Piccola anfora, per conservare l'acqua;
Abbascio: Zona del territorio in depressione.

Fonte: Piscinolablog (Salvatore Fiorett

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