Questioni di fede, la risposta di Enzo Salatiello a Gennaro GB Ricciardiello: “credo nel messaggio di Gesù, ma non in tutta la struttura costruita intorno a lui”
Io non sono ateo, per questo
non mi sento tirato in ballo dalla tua riflessione che si rivolge
principalmente a questi ultimi. Voglio comunque dirti la mia, perché credo
molto nella tua intelligenza e apertura al dialogo. La mia è una posizione più
che altro “problematica” e trovo difficoltà a capire certi fenomeni,
specialmente nell’organizzazione della Chiesa e nella liturgia così com’è
strutturata. Il 1°Concilio di Nicea del
325 d.C. stabilì che in tutto l’impero romano il Cristianesimo diveniva la
religione ufficiale di Stato. Da questo momento si cominciò a perseguitare
tutti gli altri culti. Fino a questo momento, i cristiani erano massacrati
dalle autorità come sette pericolose e ora, si passava da quest’altro lato e si
cadeva nello stesso errore. Il Concilio stabilì il carattere eretico della
dottrina di Ario, monaco cristiano messo al bando perché contestava la
“CONSUSTANZIALITÁ” del Cristo in relazione al Padre e la considerava
“SUBORDINATA” perché, secondo Ario, non poteva aver luogo la “condivisione”
della natura divina di Dio in quanto “INGENERATO”. Dio è eterno. Gesù è
materia, che avrà fine come tutti i mortali, ora, la natura divina del Cristo è
ammessa dalla Chiesa perché capace di resurrezione con tutto il corpo. Questa è
una palese contraddizione in termini, Dio, infinito e vivente solo nel concetto
atemporale e avulso dalla dimensione spaziale, in quanto, faccio rispettosamente
notare che lo Spazio e il Tempo, hanno avuto un’origine, certa, e la mia
espressione precedente è anche superata dai tempi perché Einstein dimostrò
questi due elementi sono in realtà una cosa sola. L’Universo “conosciuto” è
quello illuminato dalla luce, cioè quello osservabile, ma l’Universo si sta
espandendo a una velocità maggiore di “C” (Celeris), cioè la luce. Quindi noi
conosciamo solo una porzione dell’Universo, non sappiamo quali e quanti altri
“Mondi” esistono (Giordano Bruno). Dio non è collocabile in nessun tempo e in
nessun toponimo spaziale. Perché Dio
avrebbe avuto bisogno di creare un uomo, dotandolo di forza e natura divina per
dimostrare la sua esistenza? Mi sembra un po’ un giro lungo, avrebbe avuto
dalla sua tutta la potenza per dimostrare quello che voleva. Vengo a Gesù, le
straordinarie analogie con altre divinità di altri culti fanno impressione.
Mitra, la divinità indo-iranica, già presente fin 1500 anni prima della nascita
di Gesù, nacque da una vergine, secondo una leggenda mentre secondo un’altra,
da una roccia (simbolo della purezza della materia primordiale e inviolata).
Mitra nasce durante il “SOL INVICTUS” d’inverno, il 25 dicembre. Ma andiamo
avanti nell’analisi di Gesù e della sua vita: il primo Concilio stabilì la nascita
e la morte di Gesù, scelse ed approvò tra i tanti vangeli i quattro di quelli
che conosciamo essere oggi “Canonici” mentre sappiamo per certo che ve ne erano
altri: quello secondo Filippo, di carattere gnostico, non se ne trovò più
traccia per poi venire fuori una versione nel 1945 in Egitto, a NagHammadi.
Quello di Maria Maddalena, ancora quello di Tommaso, importantissimo. Tutto
questo fu stabilito da un “vertice di Stato” perché ovviamente la religione e
la politica amministrativa di uno Stato erano una sola cosa. Oggi lo vediamo,
scandalizzandoci in Arabia Saudita. Gesù nacque ebreo, visse da ebreo, osservò
tutti i dettami della Torah e morì sapendosi ebreo. All’epoca il mondo ebraico
era suddiviso in più segmenti e spesso anche in aperto contrasto tra loro: Farisei,
sadducei, esseni, zeloti, ecc. Gesù non disse ai suoi seguaci di organizzarsi
in uno stato teocratico e detenere tutti i poteri degli altri stati ma, di
andare per il mondo e parlare del suo insegnamento, non è stato sempre così
purtroppo. Di Gesù però voglio dire una cosa, per me resta il più formidabile
esempio di forza e grandezza mai vista sulla Terra e tra l’umanità. Non vi
è dubbio che egli portò un messaggio assolutamente rivoluzionario che terremotò
tutte le coscienze. Il suo credo si sparse a macchia d’olio tra ebrei, pagani e
altri perché ha in sé una forza inimmaginabile di insegnamento e di
avvicinamento all’esistenza di Dio. Il suo insegnamento portò uno scossone
violentissimo, unitamente ad altre ragioni, all’Impero Romano. Credo nel suo messaggio ma, non in tutta la
struttura costruita intorno a lui da vari vertici teologali e dogmatici, ad
opera dei principi della chiesa e
non di tutti i fedeli. Mi rendo conto che non potevano essere tutti
coinvolti ma, resta il fatto che se, a Nicea e dopo ancora, tutte le regole che
oggi la Chiesa fa osservare furono scelte, approvate e imposte a tutti i
cristiani, da un lato, ma dall’altro vi furono la storicizzazione delle
gerarchie che portarono alla nascita di uno stato, con leggi, eserciti,
tribunali e soprattutto ricchezze! Quelle ricchezze che tanto contrastano con
Gesù e i suoi insegnamenti. In suo nome, purtroppo sono stati commessi crimini
indicibili che tutti conosciamo. Per fortuna oggi osserviamo un papa di grande
respiro culturale e aperto a molti dei temi della modernità. Ma la fortuna
della Chiesa odierna, stante tutte quelle dolorose vicende dei costumi del
clero (sempre esistiti tra l’altro) sono i preti come don Ciro, perché là
possiamo vedere la vera forza dell’insegnamento di Gesù, la vera azione
pastorale e missionaria. Purtroppo i cattolici si dicono tali ma, non seguono
quasi mai tutti i suoi dettami, questo significa che si pronunciano solo a
parole? No, questo significa che la
Chiesa deve andare sempre tra loro, partecipare dal basso a tutti gli aspetti
della vita dei cattolici e non solo dei fedeli, come sta facendo mirabilmente
don Ciro. Per finire, caro Gennaro, non mi sono pronunciato sulle mie
intime convinzioni religiose, perché sarebbe troppo lungo e risulterebbe
tortuoso riuscire in breve a dislocare un concetto perlomeno chiaro e
riassuntivo ma, resto a disposizione per tutte le tue graditissime obiezioni.
Con affetto,
Enzo Salatiello