Aveva 89
anni. Lo chiamavano l’abate rosso. Benedettino, padre conciliare nell’ultima
fase del Vaticano II, aveva fondato la “Comunità di San Paolo
Da Armando Poggi, calvizzanese emigrato, uomo di
grande cultura di grande fede e di
grande umanità, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Con
Giovanni va via o forse rivive una parte della storia di tanti di noi. Lo
conobbi a distanza di qualche settimana dalla mini assemblea tenutasi presso la
Gregoriana il 7 novembre 1971 all’indomani del Secondo Sinodo Ordinario dei
Vescovi tenutosi a Roma dal 30 settembre al 6 novembre che doveva trattare e
dare direttive, nello Spirito del Concilio, su temi di particolare rilevanza
che non sto a ricordare. Le conclusioni furono, come ricorderai, deludenti, grazie
all’ingerenza di Paolo VI, pesantemente esercitata, come già aveva fatto
durante il Concilio avocando a sé la questione “ celibato dei preti” messa
all’ordine del giorno per essere affrontata in una sessione dai Padri
Conciliari. Ci riunimmo per dare vita ad una vibrata protesta attraverso la
voce di un Movimento, che costituimmo, (Il 7 Novembre). Eravamo, se non ricordo
male, una ventina di “preti” tra i
quali c’erano Pietro Brugnoli, Tu, Ciro Castaldo, Rosario Mocciaro, Fernando
Cavadini ed Io. Il Movimento 7 Novembre non ebbe lunga vita, ma aggregò diverse persone e contribuì a dare impulso
alle varie istanze innovative che venivano dalla Chiesa Altra che stava
crescendo in Italia. In quel periodo ci incontrammo diverse volte con Giovanni
che aveva data, se ben ricordo, la sua adesione al Movimente sebbene, forse,
non molto convinta. Vivevo a Roma in quel periodo presso la sede del Movimento
in via Alessandro Severo , poco distante dalla Basilica di S. Paolo. Fecero
parte della Direzione Nazionale del Movimento oltre alle persone già citate
altre persone, di cui ne ricordo alcuni; Girardet (pastore Valdese) Molaro
(moralista), Gentiloni, Marcello Vigli, Piero Trupia. Giovanni era a latere, ma
quando interloquiva i suoi interventi erano
puntuali, circostanziati sui temi del Concilio( come ricordiamo tutti
era stato Padre Conciliare) e profondi sulla speranza della fede. Ci
rincontrammo nell’affollata assemblea eucaristica nel 1973. Quando
“concelebrammo” con Lui, non sull’altare ma dai posti trovati nella Basilica la sua “Ultima Messa” a S. Paolo Fuori le Mura.
Abbiamo trascorso insieme momenti di riflessione e di preghiera in Notre Dame durante l’Assemblea Internazionale
delle CdB. a Parigi. Ci siamo ancora rivisti a Napoli a casa di Ciro Castaldo dopo
un incontro al quale parteciparono con lui, Enzo Mazzi e Marcello Vigli. E poi
a via Ostiense presso la Comunità in occasione del quarantesimo o
trentacinquesimo (non ricordo bene) anniversario di vita della Comunità di S:
Paolo. L’ultima volta che l’ho visto, e questo lo ricordo bene, fu in un
convegno organizzato dalle Comunità del Cassano/Scampia. Ebbi il piacere di
sedere allo stesso tavolo e pranzare con lui, ricordando in fraternità tutti i
momenti sopra descritti. Ci mancherà in particolar modo a voi, la sua saggezza,
il suo amore per la Chiesa Altra, la sua voce ed i suoi scritti profetici. C’è
un barlume di gioia nei nostri cuori pensando al felice incontro nella casa del
Padre di Giovanni con Ciro Castaldo, Enzo Mazzi, Gigi Rosadoni, Agostino Zerbinati
e con i tanti altri che insieme a noi hanno condiviso la Speranza. Certo è che
Papa Francesco dovrà trovare molto tempo per onorare le tante tombe dei profeti
che con don Primo Mazzolari e Don Lorenzo Milani hanno fatto sentire la propria
diversa voce nella Chiesa di Dio.
Armando Poggi