“Contro gli incendi servono più idranti”


Idrante di via Mazzini, nei pressi della chiesa santa Rita

Gli incendi di questi giorni, che hanno devastato l’intera Regione, hanno conclamato ulteriormente una lunga serie di criticità tra cui quella degli idranti che latitano nella maggior parte dei Comuni campani, soprattutto nella provincia di Napoli, dove quei pochi presenti erogano acqua a bassissima pressione da non riuscire a ricaricare le autobotti dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco. A denunciare la questione, chiedendo, nel contempo, a sindaci e amministratori di rimediare al quadro “tragico” non è un cittadino comune, ma Giuseppe Liccardi, vigile del fuoco con diversi anni di esperienza e battagliero delegato regionale del sindacato autonomo CO.NA.PO.   
“Troppe volte – afferma Liccardi – ci è capitato di spostarci da una zona all’altra per ricaricare le auto-pompe, perché laddove esistono non funzionano correttamente. Ciò significa perdere tempo prezioso ai fini dello spegnimento di un incendio”.
Gli idranti sono delle diramazioni dell'acquedotto comunale dalle quali è possibile attingere acqua potabile. Essi vengono utilizzati dai Vigili del Fuoco per rifornire le autobotti e garantire un'adeguata fonte d'acqua in caso d'incendio. Queste preziose attrezzature si trovano sui marciapiedi pubblici, lungo le strade, nelle piazze, in aree verdi e in qualsiasi altro posto servito dall'acquedotto. A Calvizzano ce ne sono diversi (uno sta nei pressi della chiesa Santa Rita, altri due sulla zona delle cooperative, eccetera), ma vengono testati periodicamente per accertarsi della loro funzionalità?
Va ricordato, inoltre, che ostacolare un idrante, depositando materiale nelle immediate vicinanze o parcheggiando la propria auto, può rallentare le operazioni di spegnimento.   


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