Tanto tempo fa si
chiamava via Commone, poi, con l’ultima toponomastica, decisero di intitolarla
al grande commediografo Eduardo De Filippo. E’ cambiato solo il nome, ma gli
atavici problemi di questa parte di bistrattata periferia del malessere, restano,
anzi si aggravano di giorno in giorno. E le istituzioni? Latitano. Meglio se l’avessero
chiamata la “strada della vergogna” o della “puzza perenne”. E’ la zona a più alta densità di roghi. Strade
sporche e piene di buche che diventano voragini quando piove; sporcizia
dappertutto; lampade dell’illuminazione pubblica, laddove esiste, perennemente
fulminate e che non vengono sostituite; muri pericolanti, ma soprattutto decine
di discariche a cielo aperto. L’altro giorno, mentre si sfilava in corteo anti
roghi, c’era un fetore nauseabondo insopportabile, ma chi abita da quelle parti
assicura che tutti i giorni è così. Esasperata per l’aria
irrespirabile che attanaglia la zona, ci ha contattato tramite messenger la
signora Carmela Ferrillo: “se hai la
possibilità – ha scritto – e puoi far sentire la nostra voce digli (forse voleva
intendere al sindaco?) che non se ne può più di respirare fumo notte e giorno. Non
si può vivere chiusi dentro casa. Moriremo affumicati, senza sapere cosa stiamo
respirando”.
Ieri abbiamo fatto un
sopralluogo sulla zona, abbiamo visto cose incredibili: ecco le immagini.
Canne fumarie eternit |