L’artista,
domani sera, insieme al tenore Antonio Faenza, allieterà la cena spettacolo al
ristorante Cerasella di via Recca
Paolo Cuccaro, 63 anni, nativo di Capodimonte ma
cittadino maranese da quasi cinquant’anni, sposato, quattro figlie, balzò agli
onori delle cronache musicali degli anni Ottanta con il nome di “Poncho”, per
aver composto una canzone ispano napoletana dedicata al Pibe de Oro, Diego
Armando Maradona, intitolata “Dieguito Dieguì”. Oggi,
abbandonati, gli inni calcistici, si dedica quasi esclusivamente al repertorio
classico della musica napoletana e della composizione di canzoni inedite in
italiano; tra queste spicca Marano,
una canzone scritta una decina di anni fa dedicata alla sua città di adozione.
Come
è nata la sua passione per il canto?
“Credo che sia
stato un amore innato. I miei genitori dicono che mi divertivo a cantare già a
tre anni e che le mie richieste di doni si dirigevano sempre sugli strumenti
musicali. Inoltre, nella mia famiglia ci sono molti artisti, tra cui anche una
mia zia violinista vissuta 40 anni in Argentina, che mi ha trasmesso, oltre
alla passione per la musica, anche quella per la cultura ispanica-e
latino-americana”.
Quali
sono le tappe più rilevanti della sua storia musicale?
“Negli
anni Settanta, fondai con altri amici un gruppo che chiamammo “La collina dei
ciliegi”, ispirati da una meravigliosa canzone di Lucio battisti che stava
riscuotendo un enorme successo in quegli anni. Come cantautore, ho esordito nel
1980 con un brano intitolato appunto “Napoli anni 80”, una canzone in italiano
con alcune frasi in napoletano, che analizzava la realtà sociale della Napoli
di quegli anni e che mi valse un ottimo piazzamento al concorso canoro
“Centocittà” e la firma di un contratto con la casa discografica RCA. Quattro
anni dopo scrissi “Dieguito Dieguì” per celebrare l’arrivo a Napoli di
Maradona, che ebbi la fortuna di conoscere pochi mesi dopo, in occasione del
ritiro della squadra a Castel del Piano, in Umbria. Lì mi presentai come
“Poncho”, un nome d’arte di chiara ascendenza latino-americana, che qualche
giornalista spiegò attribuendomi una errata origine argentina. Ala fine degli
anni ’80, invece, composi otto braniche presentai durante una fortunata tournè
ai Caraibi,durante la quale mi esibii anche insieme a un gruppo di straordinari
musicisti dominicani”.
Cuccaro, che che fa parte anche del trio dei Gispy
Fint, domani sera si esibirà da solista al ristorante Cerasella (da Natalino)
di via Recca. E’ l’occasione buona per poterlo ascoltare e degustare, a soli 25
euro, i buoni sapori della nostra tradizione.