Calvizzano. Istituto suore via Ritiro, preghiera anti chiusura a Santa Giulia Salzano


Solo un “miracolo” di Santa Giulia Salzano, fondatrice dell’Ordine delle “Suore Catechiste Madonna del Buon Consiglio”, potrebbe scongiurare la chiusura dello storico Istituto di via Ritiro? Stando ai fatti, sembrerebbe di sì, visto che gli amministratori continuano a non muovere un dito per sbloccare la situazione dei pagamenti delle quote di compartecipazione atte a consentire il sostegno dei 39 minori a rischio (l’anno scorso ne erano 41) in semiconvitto presso la struttura gestita dalle religiose. Ai cittadini, dunque, che tengono a questa istituzione e non vogliono che suor Antonella, responsabile dell’Istituto, e le sue consorelle vadano via dopo tanti anni di permanenza in città,  non resta altro che pregare: lo potranno fare in maniera più intensa il 17 maggio prossimo, in occasione della ricorrenza della festa della santa (morta a Casoria  nel 1929 e canonizzata il 17 ottobre 2010), durante la messa celebrata da don Ciro. Ma quanto avanzerebbe l’Istituto? Il credito si aggirerebbe intorno ai 55mila euro, di cui circa 35mila euro riguardano l’anno scolastico 2016-2017.  Altri 18mila euro corrispondono alla seconda tranche dei 38mila euro impegnati dal Comune per l’anno scolastico 2015-2016 (la prima tranche di 20mila euro fu elargita a luglio 2016, praticamente a scuola terminata). In più ci sarebbe ancora da liquidare una restante piccola quota, dell’anno 2014-2015. Ma sulla questione Suor Antonella non si sbilancia più di tanto: preferisce non parlare (la comprendiamo), anche perché resta fiduciosa, credendo che, prima o poi, la situazione si sblocchi. Nel frattempo deve continuare a pagare le 6 insegnati (lo ha fatto sempre in maniera puntuale, nonostante le difficoltà economiche in cui verserebbe l’Istituto, e senza mai gonfiare le buste paga, come avverrebbe in tante scuole paritarie e private di Napoli e provincia).  E meno male che non ci sono spese né per il vitto (limitatamente ai minori a rischio per i quali provvede sempre il Comune) né per l’affitto dei locali di proprietà comunali, in virtù di un contratto di comodato d’uso, risalente ai primi anni del secolo scorso. E’ chiaro che se il Comune non si deciderà a pagare, l’Istituto, prima o poi, sarà costretto a chiudere i battenti. E’ questo che vogliono al Comune? Perché non lo dicono chiaramente?  Non vorremmo essere cattivi profeti, ma abbiamo la sensazione che la situazione sia più o meno simile a quella accaduta alcuni anni fa a Marano, con la differenza che l’ex sindaco Perrotta ce  la mise tutta, ma, nonostante la sua buona volontà, non riuscì a tenere aperta la scuola dello storico “Ritiro Santa Maria delle Grazie”, curato dalle suore salesiane figlie di Maria Ausiliatrice.       



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