Il sindaco: è solo il primo tassello della futura cittadella sportiva
La struttura è dedicata alla memoria della campionessa di pattinaggio Raffaella Paolone
Inizio della cerimonia di benedizione della targa in memoria di Raffaella |
Il padre, la sorella e la mamma di Raffaella |
Il nipote di Raffaella. “Tanti di voi hanno conosciuto Raffy di persona e di sicuro conserveranno un ricordo sorridente, affettuoso, di una ragazza innamorata della vita, innamorata dell’amore, dell’amicizia. Raffaella sapeva cogliere la bellezza dietro le cose che gli altri trovavano ovvie, scontate, banali. Per lei esisteva sempre un buon motivo per sorridere e gioire: quel suo entusiasmo è sempre stato contagioso per tutti noi e per chiunque la frequentasse. Qui, però, ci sono tante persone che non hanno avuto la fortuna di incontrarla, perciò abbiamo scelto di leggere alcune righe da lei scritte durante una giornata d’inverno, costretta a letto da una brutta influenza. Righe che abbiamo trovato solo dopo. In questa lettera lei sosteneva che il tempo fosse il sovrano di questa nostra vita frenetica e lo descriveva così: tempo che scorri ininterrottamente, fermati e aiutami...Aiutami a credere che tu, proprio tu tempo, non passi così velocemente da non lasciare niente di me, da non lasciare ciò che è stato di me nel mio tempo...
Il sindaco: “Oggi sono felicissimo ma sono anche rammaricato per la morte del giovane scrittore Raffaele Sivolella, per cui vi chiedo un minuto di silenzio per onorare la sua memoria. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa magnifica struttura”.
don Ciro, l'assessore allo Sport Antonio Di Marino, Flora Del Prete e Maria Luisa Ferrigno (presentatrici dell'evento), il comandante Firetto |
Ibrahim Khader, capo della comunità islamica a nord di Napoli, in un abbraccio fraterno con don Ciro |
L’assessore allo Sport, Antonio Di Marino: “Se oggi è un giorno di festa, ciò è stato possibile grazie all’impegno costante di tutti i consiglieri e gli assessori dell’amministrazione Salatiello che hanno cercato, grazie all’aiuto della Regione Campania, di ridare lustro a questa imponente struttura, dopo decenni di abbandono. Il PALARAFFAELLA rappresenterà per Calvizzano un fattore fondamentale di crescita, di svluppo economico, culturale e sociale”.
Il parroco don Ciro: “Raffaella era sempre sorridente e questo è il messaggio che ci lascia. Impariamo a sorridere e a sperare, anche quando le cose vanno male”.
La preside dell’Istituto Polo, Armida Scarpa: “E’ soprattutto attraverso lo sport di squadra che si imparano le regole del vivere civile. Lo sport di squadra serve a far sviluppare la collaborazione tra gli alunni, ma serve anche a fortificare il carattere per evitare i contraccolpi della sconfitta. Invece, la sconfitta va accettata perché è una palestra di vita: ci insegna a porci nuovi obiettivi”
Il comandante della stazione dei Carabinieri, Carmelo Firetto: “Io sono uno di quelli che sui giovani ha scommesso. Se i giovani sono bene istradati, forse riusciremo a cambiare questa società”.