Giacinta Salatiello, per fortuna, non è rimasta sola.
Dopo la morte di sua sorella Anna Maria (che Giacinta continua a chiamare
affettuosamente Annuccia), un pezzo di storia “minore” di Calvizzano, si temeva
il peggio. Ma Giacinta sola non è. Gioco di parole a parte, Giacinta, affetta da leggero
ritardo psichico, ma autosufficiente, ha una sorella che vive a Frosinone e una
nipote che la segue da lontano. Entrambe non le fanno mancare niente, ma a
Calvizzano ha trovato il suo “angelo custode”: si chiama Rosaria Trinchillo, sorella di Giacomo, ex amministratore molto
noto in città. Rosaria segue le due sorelle da oltre vent’anni e, ora, dopo la
morte di Anna Maria, continua a stare vicino a Giacinta. Si occupa un po’ di
tutto, ma di queste cose non ne vuole parlare, poiché non è alla ricerca di
medaglie o di visibilità: vive questo percorso unicamente per spirito di
volontariato. Siamo stati noi, infatti, ad avvicinarla, perché siamo convinti
che di questi personaggi bisogna parlarne in continuazione, senza smettere di apprezzarli, poiché dove non
arrivano o non vogliono arrivare le
istituzioni, per fortuna ci sono loro ad alleviare le
sofferenze di chi ne ha bisogno. Quando
abbiamo mostrato la videocamera a Rosaria, perché intendevamo fotografarla, ci
ha detto di no, anzi ha aggiunto che in fondo lei ritiene di essere una persona
normale che fa cose normali. Cose normali, che, di questi tempi, diventano
eccezionali. Sono personaggi
“minori” che pochi conoscono, ma meriterebbero attenzione e rispetto. Persone
impegnate nel mondo del lavoro, dello sport, del volontariato. Giornalisti che
rischiano sia penalmente che civilmente
e, a volte, anche fisicamente per fare con dignità il loro mestiere. Insomma,
persone normali che, in questa società, purtroppo sono considerate anormali.