Due “strani” episodi in Consiglio su cui riflettere



Diversi gli episodi verificatisi nell’ultimo Consiglio comunale, nel quale i temi in discussione erano davvero numerosi. Due, a nostro avviso, i più significativi che meritano di essere raccontati.

Il primo. Chi ha aperto la cartellina contenente la documentazione (depositata 24 ore prima del Consiglio comunale) in visione sia ai consiglieri di maggioranza che di opposizione, assicura che la delibera inerente il punto 13 (Commissione Tutela Ambientale) prevedeva l’estromissione dalla Commissione di Gabriele Granato e Dorotea Vallefuoco (due dei tre componenti esterni), per il lor comportamento anti istituzionale. Secondo gli accusatori hanno organizzato un gazebo in piazza per informare e sensibilizzare la popolazione sull’inquinamento ambientale, senza aver concordato l’evento con gli altri componenti della Commissione. Durante l’assise, però, i due vengono stranamente “graziati”. Che cosa  ha fatto cambiare radicalmente idea ai componenti della maggioranza? Chi li ha convinti a mutare atteggiamento?


Il secondo. Si discute il punto 12 all’ordine del giorno, vale a dire la presa d’atto dell’avvenuta acquisizione di un manufatto edilizio abusivo, sito alla via De Filippo, in proprietà (come è scritto nel corpo della delibera consiliare) alla società Cesarano Trasporti Funebri s.r.l, con sede a Marano di Napoli al Corso Umberto I, 63 e di procederne alla demolizione, poiché non esistono prevalenti interessi pubblici sull’opera. Viene specificato che si tratta di adempimenti previsti dal comma 5 dell’art. 31 Dpr 380/2001. I consiglieri di maggioranza, ma anche Angela De Vito della minoranza, votano a favore della presa d’atto, mentre Biagio Sequino si astiene. Viene interrotta l’assise sia per consentire la celebrazione di un matrimonio con rito civile sia la riunione dei capigruppo. Al  ritorno in aula, si vota di nuovo il punto 12. Il motivo? Sequino si era semplicemente sbagliato, come lui stesso ammette, in quanto la sua volontà era quella di votare favorevolmente alla presa d’atto. C’è da credergli? Ma D’Ambra e Pirozzi, i due “fuggiaschi” della minoranza, come avrebbero votato questo punto all’ordine del giorno se avessero partecipato all’assise cittadina? A voi le riflessioni.         

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