Comune poco trasparente sui tempi medi di pagamento a fornitori di beni e servizi


Per Calvizzano i record negativi aumentano sempre. E’ l’unico Comune del comprensorio giuglianese, insieme a Giugliano, a non aver pubblicato sul sito istituzionale, nella sezione Amministrazione Trasparente, l’indice di tempestività dei pagamenti (relativo al 2015), praticamente a quanto ammontano i giorni intercorrenti dall’emissione della fattura al mandato di pagamento trasmesso al tesoriere comunale. Lo hanno fatto tutti gli altri Comuni ed abbiamo appurato che Mugnano è il Comune del comprensorio giuglianese che, nel 2015, ha pagato più celermente i fornitori di beni e servizi, mediamente entro 13,75 giorni. Seguono Qualiano, con un indice di tempestività dei pagamenti pari a 73,96 giorni, Marano con 84,033 giorni, Villaricca con 91,69 giorni, Melito, maglia nera, con 163 giorni. Eppure l’art. 3  del dlgs 3/33, riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, prevede che gli enti pubblichino, con cadenza annuale (entro il 31 gennaio successivo all’anno di riferimento), nella sezione Amministrazione Trasparente, un indicatore dei tempi medi di pagamento, relativo agli acquisti di beni, servizi e fornitura. E se non fosse intervenuta la Corte Costituzionale a decretare lo stop al blocco delle assunzioni, per mancato rispetto dei tempi di pagamento (90 giorni nel 2014 e sotto i 60 giorni nel 2015) solo Mugnano si sarebbe trovato in regola.
Che Calvizzano non abbia rispettato nel 2014 i 90 giorni previsti  per il pagamento dei fornitori, per cui non ha potuto procedere ad alcuna assunzione nel 2015, ne siamo venuti a conoscenza, unicamente perché lo ha scritto nella sua relazione il Revisore dei Conti, Filomena Lazzazzera che a luglio andrà via per aver terminato il triennio del suo mandato. Nel 2016, dunque, il Comune potrà assumere con qualsiasi tipo di contratto, per via della sentenza 272/2015. Insomma, la trasparenza, da queste parti, resta ancora un optional, anche se, per quanto concerne l’archivio atti, qualcosa sta migliorando, ma andrebbe, a nostro avviso, fatto di più, dando la possibilità al cittadino di consultare con enorme facilità tutti gli atti pubblicati negli ultimi cinque anni, così come accade a Marano.   

L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) commenta positivamente la sentenza 

Con la sentenza 272/2015, depositata ieri, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 41, comma 2, de decreto-legge n. 66/2014, che stabiliva il divieto di procedere a qualsiasi forma di reclutamento, anche a tempo determinato, per le amministrazioni non in regola con l’indicatore dei tempi medi di pagamento, indicatore che doveva attestarsi sotto i 90 giorni nel 2014, e sotto i 60 giorni nel 2015.
“Si tratta di una decisione importantissima per i Comuni”, ha affermato il sindaco di Chieti  Umberto Di Primio, vicepresidente ANCI con delega alla Pubblica amministrazione e alle Politiche del personale.
“Questa disposizione ha creato enormi difficoltà applicative. Il ritardo nei pagamenti della Pa – prosegue Di Primio - è un fatto gravissimo che deve essere superato una volta per tutte, a beneficio delle economie locali e del sistema produttivo del Paese. Ma prevedere una sanzione come il blocco delle assunzioni vuol dire applicare una misura sproporzionata, che non ha nulla a che vedere con le circostanze che determinano questo ritardo e che non aiuta a risolverlo. Molti Comuni infatti si sono trovati nell’impossibilità di effettuare pagamenti tempestivi per ragioni non imputabili a negligenza ma a circostanze oggettive, ad esempio in quanto hanno ricevuto a loro volta in ritardo i trasferimenti dallo Stato o dalle Regioni, o anche solo per tener fede agli obblighi del patto di stabilità interno. L’ANCI ha segnalato da subito l’esigenza di rivedere questo meccanismo sanzionatorio, ottenendo alcuni correttivi con il decreto Enti locali della scorsa estate. Anche questa pronuncia – conclude Di Primio - evidenzia l’urgenza di una revisione complessiva dell’apparato sanzionatorio riguardante gli obblighi dei Comuni”.
La sentenza della Corte costituzionale, immediatamente efficace, rende possibili le assunzioni, nell’ultimo scorcio di quest’anno, anche per i Comuni che nel 2014 non fossero in regola con i tempi di pagamento. 




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