Giorno dell'inaugurazione |
E’ trascorso poco più di un anno dall’inaugurazione
dei fatidici campi da tennis di via Aldo Moro, dove la delegata alla Cultura, Flora Del Prete, annunciò che, nel giro
di pochi giorni, sarebbe partito il concorso di idee “Diamo un nome ai Campi da tennis”. Il progetto, rivolto alle
scuole di Calvizzano, effettivamente partì, ma, dopo due tentativi, si è arenò
completamente. Secondo la versione della rappresentante dell’amministrazione, il
fallimento sarebbe da attribuire alla mancata collaborazione delle scuole,
secondo altri, invece, il flop andrebbe ascritto alle scarse capacità
organizzative dei rappresentanti del Comune. Il primo tentativo fu fatto nel
mese di marzo 2015, quando furono inviate le comunicazioni agli istituti
statali e paritari presenti sul territorio a partecipare al concorso dedicato agli
studenti delle scuole primarie (terze, quarte e quinte elementari) e a quelli
delle scuole medie. Il termine per la presentazione degli elaborati scadeva il
15 aprile 2015. Al Comune, però, non arrivò nessun plico. I termini furono
riaperti il 17 ottobre 2015, con scadenza 20 novembre: nonostante gli
organizzatori avessero avuto sei mesi di tempo per capire il tipo di ostacolo
frappostosi, al Comune non arrivò neanche l’ombra di un elaborato. Eppure
alunni e studenti, in gruppo, dovevano semplicemente ideare il nome e il logo
che avrebbero dovuto connotare graficamente i campi da tennis. In pratica, si
trattava di raffigurare in forma simbolica, su un foglio di dimensioni A4, uno o più elementi ritenuti rappresentativi e
distintivi del territorio, tratti da aspetti di pregio dell’ambiente naturale,
del paesaggio culturale e dei personaggi che hanno rappresentato un valore per
Calvizzano. Un’apposita Commissione avrebbe, poi, scelto l’elaborato migliore. Insomma,
un fallimento totale. Ma c’è di più: le scuole paritarie e private del
territorio stanno ancora aspettando che venga stipulato il protocollo d’intesa,
annunciato dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Maria Luisa Ferrigno, per
consentire anche ai loro iscritti di utilizzare lo spazio ludico-sportivo.
Aspetta e spera che prima o poi l’idea si avvera.