Dalla sua pagina facebook il Comitato Stop Antenne
Calvizzano rilancia la questione inquinamento ambientale, con particolare
riferimento all’ampliamento delle attività di stoccaggio e trattamento rifiuti
a rischio infettivo dell’impianto di viale della Resistenza. Inoltre, gli
attivisti puntano l’indice contro gran parte dei consiglieri comunali per il
loro disinteresse su tematiche che riguardano anche la loro salute, quella dei
loro figli e dei cittadini che li hanno votati
Ecco il testo
Si bruciano e si sversano rifiuti in un sistema i cui confini tra legalità
ed illegalità spesso si confondono.
Abbiamo capito che in Europa nessuna sovranità popolare è possibile e nelle
nostre terre paghiamo anche con il biocidio. A Calvizzano, al confine con
Marano e Qualiano, periferia della periferia degradata a Nord della città
metropolitana di Napoli, si sta per aumentare fortemente lo stoccaggio ed il
trattamento di rifiuti speciali. Si pensa di incrementare un'attività di grande
impatto ambientale in un'area che presenta già importanti criticità sia sul
piano dell'inquinamento che della salute dei cittadini. E questo nel
silenzio assordante di tutti, anzi, per il disinteresse di gran parte dei
consiglieri comunali non è stato possibile nemmeno discuterne in
commissione ambiente, luogo di sperimentazione democratica per la cittadinanza
attiva promossa dopo le lotte contro le istallazioni selvagge di antenne per le
telecomunicazioni per rafforzare il controllo e l'informazione dei cittadini
sulle questioni che riguardano l'ambiente, la salute e la vivibilità del
territorio. L'impianto per il trattamento di rifiuti speciali è in una zona
densamente abitata e trafficata e sorge, tra l'altro, in un' area in cui vi
sono ancora molte coltivazioni e produzioni agricole. Il piano regolatore
ormai, sia per l'urbanizzazione selvaggia e la cementificazione spesso abusiva,
sia per le deroghe concesse nel recente passato e per i condoni edilizi in
assenza di programmazione e di una visione di insieme del territorio,
classifica come industriale, ma lo è solo sulle carte dei burocrati, un'area
nella quale secondo noi non è più possibile potenziare attività che presentano
un alto impatto sul territorio e sulla vita delle persone. Noi pensiamo
che sia necessaria quanto prima una seria discussione in commissione ambiente
ed in consiglio comunale informando la cittadinanza in modo chiaro ed
approfondito. Pensiamo che sia utile organizzare un sopralluogo in
quell'impianto da parte dei cittadini e dei comitati civici ed ambientalisti
del territorio.
Alle politiche di devastazione ambientale resistiamo e rilanciamo assieme o
moriamo!
Comitato Stop Antenne Calvizzano
Comitato Civico Cambiamo Mugnano
Laboratorio Politico Kamo
Il fronte anti-Salatiello va
costruito sulle tematiche ambientali
I punti di debolezza di Salatiello, unico “dominus” dello scenario politico-amministrativo calvizzanese,
emergono nella loro interezza sui temi ambientali. Le prime contraddizioni sono
affiorate sulla questione ripetitori telefonici. Dopo il clamore delle proteste
dell’anno scorso, il Piano di distribuzione delle antenne e l’acquisto di centraline
rilevatrici del grado di inquinamento elettromagnetico dovevano essere tra le
priorità assolute della sua azione amministrativa, invece il problema sembra
finito nel dimenticatoio. Inoltre, da quello che ci risulta, Salatiello, finora,
non ha mai speso una parola su certi tipi di abusi edilizi ad alto impatto ambientale
che si sono verificati recentemente sul nostro territorio, ma non ha neanche
espresso il suo pensiero sull’ampliamento attività per lo stoccaggio e il trattamento
dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo che intende realizzare Ecologica
Sud, l’azienda di Viale della Resistenza. Ma i temi sul tappeto sono tanti: vanno
da come migliorare la differenziata (che sta calando vistosamente) a come
intervenire sulla problematica degli alvei, visto che la nostra città, con il Vallone
Fossa del Carmine e il più famoso Alveo Camaldoli, è interessata pieno titolo.
Questi temi potevano rappresentare la panacea per i rappresentanti della
minoranza, ma non ne hanno saputo approfittare. Problematiche che, tra l’altro,
non sono state neanche affrontate con il piglio necessario da alcuni consiglieri di maggioranza (la
cosiddetta fronda interna) forse perché, come dice Antonio Ferrillo (ex assessore e consigliere di maggioranza), non
avrebbero gli attributi per “ribellarsi” al loro capo. Insomma, allo stato
attuale non esiste ancora un leader che, alle prossime amministrative, possa tentare
di competere contro la “corazzata” Salatiello. Bisogna trovarlo, dal momento
che anche Biagio Sequino ha
dichiarato che non si candiderà più a Calvizzano. I nuovi esponenti di punta
della politica locale, dunque, vanno reperiti
tra coloro che sapranno meglio rappresentare questi nuovi bisogni. Uno dei
giovani leader locali è sicuramente Gabriele
Granato, presidente della
Commissione Tutela Ambientale del Comune di Calvizzano, esponente di spicco del
laboratorio politico L.P. Kamo area nord, attivista del Comitato Stop Antenne
Calvizzano. Altri all’orizzonte non se ne intravedono.