Hanno partecipato autorità militari e civili, tra
cui il sindaco Giuseppe Salatiello, il presidente del consiglio comunale
Antonio Mauriello, assessori e consiglieri comunali. Hanno voluto portare la
loro testimonianza di attaccamento ai valori della Giustizia e della Legalità,
anche il comandante della caserma dei carabinieri di Calvizzano, Carmelo
Firetto e la preside dell’Istituto comprensivo Polo, Armida Scarpa. Hanno,
inoltre, preso parte a tutta la celebrazione, diversi alunni sia
dell’elementare Diaz che della media Polo.
 |
In Chiesa |
 |
Alzabandiera |
 |
Le Autorità |
 |
La Benedizione |
 |
Il discorso del sindaco |
 |
La gente |
 |
La banda musicale |
Una testimonianza storica risalente al 1934
Il monumento ai caduti di tutte le guerre,
datato 1934, rappresenta sicuramente uno spicchio di storia della nostra città.
Esso ingloba, in un recinto, un cannone sottratto agli austriaci in ritirata,
nella rotta che portò l’esercito italiano alla vittoria nel novembre 1918.
Armando Diaz, artefice di quella splendida pagina di valore dei nostri soldati,
donò personalmente quella preda bellica, quando era ministro della Guerra, al
podestà Domenico Mirabelli, in virtù anche di una parentela diretta con questi
da parte della moglie, Sarah De Rosa Mirabelli, appunto. La donna lo aveva
portato a visitare il nostro borgo e il Duca della Vittoria, al quale è
intitolato l’edificio della nostra scuola elementare, veniva spesso con la sua
famiglia a Calvizzano, durante l’estate, a trascorrere dei periodi di vacanza.
E così, il cannone, dopo essere stato conservato per qualche tempo nel cortile
di Palazzo Mirabelli e poi nel deposito del Comune, fu sistemato, in virtù di
un progetto unanimemente auspicato dalla popolazione, nel luogo in cui si trova
attualmente, e cioè piazza Umberto I.