Secondo il consigliere di minoranza, il servizio idrico a Calvizzano potrebbe
essere gestito in house con poco più di 100mila euro l’anno, contro gli oltre
450mila euro elargiti a Idro-Tech
Biagio Sequino |
In seguito a uno studio approfondito degli gli atti del Comune di Mugnano
relativi alla gestione del servizio idrico, i dubbi del consigliere comunale di
opposizione Biagio Sequino sono diventati certezza: “lo stesso tipo di gestione
- dice - si sarebbe potuto applicare anche a Calvizzano fin dal 2000, anno in
cui è stata avviata la privatizzazione dell’acqua, così si sarebbero
risparmiati oltre 5milioni di euro e
si sarebbero garanti perlomeno altri 3 posti di lavoro.
Vuole essere più specifico?
“Innanzitutto partiamo da un dato certo: non è un caso se a Mugnano si paga
la tariffa acqua più bassa di tutto l’hinterland giuglianese perché, al di là
dei costi di approvvigionamento della risorsa che hanno tutti gli enti, le spese di gestione
sono alquanto basse rispetto agli altri Comuni. L’acqua per uso domestico,
infatti, costa all’utenza circa 0,51 euro al metro cubo e l’eccedenza a 0,71
euro al metro cubo, mentre la tariffa per uso commerciale è unica ed è pari a
0,88 euro al metro cubo. I calvizzanesi, invece, pagano fino a 0,86 euro al
metro cubo quella per uso domestico, mentre la tariffa per uso commerciale è di
1,62 euro al metro cubo. E c’è da
sottolineare che a Calvizzano, per errori amministrativi di alcuni capi settore,
i quali, nonostante tutto, continuano a percepire il massimo della posizione
organizzativa e del premio di risultato, cioè circa 16mila euro l’anno di extra-stipendio, i costi dell’acqua fatti
gravare sull’utenza (657mila227 euro)
ammontano al 75 per cento di quelli sostenuti realmente (881mila250 euro), altrimenti le tariffe sarebbero state ancora più
elevate. Insomma, paradossalmente dall’errore nasce il risparmio”.
Ma per gestire in proprio il servizio idrico occorrono risorse umane e al
Comune di Calvizzano il personale scarseggia.
“All’ufficio acquedotto di Mugnano lavorano tre fontanieri e due impiegati
i quali devono interessarsi di una platea contributiva composta da 9.300 utenze. A Calvizzano gli utenti
sono 4617 per cui basterebbero due
fontanieri e un impiegato comunale la cui spesa graverebbe sulle casse comunali
per circa 80mila euro l’anno.
Inoltre, per la lettura dei contatori ed eventuali piombature si potrebbe fare
come Mugnano, dove il servizio è stato affidato, attraverso un bando a evidenza
pubblica, alla COMER s.r.l. per 24mila156 euro, mentre la stampa, la
bollettazione la spedizione e la rendicontazione è stata affidata all’Archivia
Solution per 14mila137 euro. A
Calvizzano, essendo gli utenti di gran lunga inferiori a Mugnano, i servizi di
lettura contatori e di postalizzazione costerebbero entrambi poco più di 20mila euro. Ecco che alla fine si
potrebbe gestire il servizio in proprio con poco più di 100mila euro l’anno, contro gli oltre 450mila euro elargiti a Idro-tech. Non solo, in questo modo sarebbero
garantiti perlomeno tre posti di lavoro. Basti pensare che A Calvizzano dal
2009 al 2011, durante la sindacatura Granata, nelle more che venisse espletata
la nuova gara d’appalto del servizio idrico, la bollettazione, la spedizione e
la lettura dei contatori furono assegnati alla stessa Idro- tech per 5mila euro a trimestre ”.
Lei, dunque, è convinto che tutto questo poteva essere applicato anche a
Calvizzano.
“Sicuramente e i contribuenti onesti, cioè quelli che pagano regolarmente
le bollette, avrebbero risparmiato fior di quattrini. Invece, abbiamo fatto
arricchire altri. Il calcolo è molto semplice: dal 2000 al 2009 il servizio di
gestione idrico è costato 632 mila euro
l’anno; dal 2011, essendoci stati due anni di vacanza gestionale dove si è
andati avanti per proroghe, i costi, grazie all’ex sindaco Granata, furono
ridotti del 38 per cento, tant’è che Idro-Tech attualmente percepisce circa 453mila euro l’anno comprensivo di iva.
A questo punto devo pensare che qualcuno potrebbe essersi arricchito sull’acqua,
nonostante sia considerato un bene comune?”.
Secondo lei c’è la volontà politica
di ritornare alla gestione pubblica?
“No: perché a Calvizzano chi tocca l’acqua rischia di farsi del “male”.
Vorrei aggiungere un particolare a mio avviso non trascurabile: in giunta
siedono un ex dipendente dell’Idrotech e un parente dell’attuale gestore”.
E lei perché vuole “toccare” l’acqua, visto che, tra mozioni consiliari,
atti inviati alla Corte dei Conti e dichiarazioni alla stampa, continua a insistere su questo filone?
“Perché la mia politica è e sarà sempre quella di fare gli interessi della
collettività”.
Storia di una privatizzazione tanto discussa
Un po’ di storia. Anno
2000: il Comune, all’epoca amministrato da una maggioranza capeggiata dal
sindaco Giuseppe Salatiello, indice la gara d’appalto per il servizio di
manutenzione, riparazione e sistemazione della rete idrica e fognaria, allaccio
acqua, fornitura e lettura contatori, bollettazione acqua, per la durata di 9
anni. Importo a base d’asta: un miliardo
e 41 milioni di vecchie lire. La commissione giudicatrice procede all’esame
della documentazione presentata dalle uniche due imprese partecipanti (Mirella
e Idro-Tech) e dispone l’ammissione alla gara di entrambe, rinviando a una
seconda seduta l’apertura delle buste. Intanto, la Mirella impugna il verbale
della commissione, lamentando la mancata esclusione dell’Idro-Tech per lacune
della documentazione. L’Idro-Tech replica con un controricorso, contestando
l’ammissione alla gara della Mirella, sul rilievo che la stessa ha presentato
documentazione difforme al bando. La commissione giudicatrice, intanto,
prosegue nelle operazioni di gara e, in due sedute, perviene all’aggiudicazione
in favore dell’Idro-Tech, che consegue il miglior punteggio tecnico, nonostante
abbia presentato un ribasso minore (0,468%) della Mirella (8,29%). La Mirella
impugna l’atto e ricorre al Tar. Il giudice amministrativo annulla sia il
provvedimento di aggiudicazione che il contratto, e condanna il Comune di
Calvizzano al risarcimento del danno in favore della Mirella, per il mancato
utile. L’Idro-Tech inoltra ricorso al Consiglio di Stato vincendolo. Il
contratto scade nel 2009 quando era sindaco Granata: per due anni si va avanti
di proroga in proroga. Nel 2011 viene bandita la gara settennale alla quale si
presentano due ditte (una viene esclusa per carenza di documentazione): rivince
Idro-Tech con un ribasso irrisorio dello 0,20 per cento
sull’importo a base d’asta di 339.960
euro. Oggi, infatti, il servizio
idrico viene svolto al prezzo di circa 453mila
euro (339.120 euro più iva) all’anno, contro i circa 632mila euro praticati nella precedente gestione.