Erogatore vandalizzato |
Erogatore spostato |
A Calvizzano, come in tutti i Comuni afferenti all’Asl Napoli 2 Nord, le
piccole scatolette verdi, definite da
molti aggeggi un po’ “misteriosi”, furono installate nel 2009, ma nel 2010
erano già tutte vandalizzate. Oggi, i resti sono ancora in “bella mostra”,
senza che nessuno si preoccupi di farli togliere definitivamente per migliorare il decoro della città, ma anche
per evitare che qualcuno possa farsi male. Si chiamano erogatori di esche
ratticide: furono installati in base a un’ordinanza emessa dal Ministero del Lavoro, della Salute
e delle Politiche Sociali, che, all’epoca,
intese cambiare le regole in materia di derattizzazione. Prima di questo
provvedimento, le Asl competenti, periodicamente, buttavano i ratticidi in
strada. Questa prassi fu sostituita, perché costituiva un pericolo per gli
altri animali (cani, gatti, uccelli), che potevano ingerire il veleno. Da qui
la necessità di rivedere il processo di derattizzazione, con uno strumento che
colpisse esclusivamente il bersaglio: l’unica apertura di questi contenitori è
un buco posto alla sua base.
“Siamo la prima Asl che sta procedendo ad applicare l’ordinanza – dichiarò al
periodico l’attesa Armando Orlando, all’epoca direttore del Dipartimento di
Prevenzione dell’Asl ex Napoli 2 – Il servizio è sicuramente migliore ma c’è
bisogno del supporto dei Comuni interessati per comunicare alla cittadinanza
questo nuovo sistema di derattizzazione e per prevenire atti di vandalismo, che
già si stanno verificando”.
Infatti, la maggior parte di questi cubotti furono quasi tutti rotti o spostati dalla loro sede. E il Comune di Calvizzano non fece affiggere alcun manifesto, per spiegare ai cittadini l’importanza degli erogatori e la necessità di preservarli da eventuali atti vandalici. Manifesto a parte, fu l’ennesima dimostrazione della grande inciviltà che regna dalle nostre parti.
Infatti, la maggior parte di questi cubotti furono quasi tutti rotti o spostati dalla loro sede. E il Comune di Calvizzano non fece affiggere alcun manifesto, per spiegare ai cittadini l’importanza degli erogatori e la necessità di preservarli da eventuali atti vandalici. Manifesto a parte, fu l’ennesima dimostrazione della grande inciviltà che regna dalle nostre parti.