Stanotte l’ho trascorsa accanto a mio fratello Dino,
55 anni, vedovo, due figlie all’Università. Una pensione di reversibilità di appena
800 euro al mese. E’ stato operato all’ospedale Rummo di Benevento e io, come
si dice abitualmente, gli ho fatto la notte.
Il destino si è accanito contro di lui: in un anno
ha perso tutto. Ha perso il lavoro; ha perso la moglie cinquantenne per un
tumore al pancreas (tra i più aggressivi) ha perso quasi l’uso di una mano per
un incidente; ha perso la deambulazione, per una lesione al midollo, ma soprattutto per
un’operazione errata di ernia cervicale fatta circa un anno e mezzo fa al
Loreto Mare. Ha subito un calvario che
non si augura neanche al peggiore dei nemici. Ha rischiato di trascorrere il
resto della sua vita su una sedia a rotelle, con tutte le conseguenze di
carattere fisico e psichico. Poi una piccola luce in fondo al tunnel diventa
speranza: l’incontro con il prof. Giuseppe Catapano, primario del reparto di
neurochirurgia dell’ospedale Rummo di Benevento, neurochirurgo di fama
mondiale. Per il luminare bisogna subito intervenire: è l’unica strada per
evitare la paralisi degli arti inferiori. L’intervento chirurgico è riuscito: la
notte è trascorsa abbastanza bene; adesso, se il buon giorno si vede dal
mattino, mio fratello dovrebbe rialzarsi e camminare come una volta, ma
soprattutto ritornare a vivere.
Mimmo
Rosiello