Campi da tennis e pista polivalente, dopo 11 anni aprono al pubblico

Per Mercoledì 4 marzo, ore 10.30, è previsto il taglio del fatidico nastro. Si conclude così una telenovela durata circa 11 anni. I lavori iniziarono ai tempi  dell’ex sindaco Pirozzi; proseguirono con l’ex sindaco Granata con la realizzazione di una pista polivalente per il pattinaggio, per il basket e per la pallavolo; sono stati ultimati da Salatiello che ha avuto il merito di consegnare la struttura alla città. Finora sono stati spesi circa 320mila euro. La gestione sarà pubblica


I lavori iniziarono nel 2004
L’impresa Templa, vincitrice della gara d’appalto iniziò i lavori nel 2004 e li terminò nel 2005. Furono investiti poco più di 253mila euro. Durante le festività natalizie del 2005, in esecuzione di una delibera di giunta (n.92 del 21 dicembre) venne pubblicizzato tramite internet e con manifesti murali il bando di gara che prevedeva l’affidamento dei campi da tennis di proprietà comunale in via Aldo Moro (di fronte alla media Polo) alla società o associazione sportiva dilettantistica, con sede sul territorio comunale, iscritta alla Federazione italiana tennis, che avesse offerto il maggior aumento sul canone annuo fissato in 2300 euro. L’unica offerta che arrivò fu quella della sola associazione presente in quel periodo sul territorio, il Tennis club Calvizzano (pare che appartenesse al figlio di un politico della maggioranza dell’epoca). Il Comune, però, sospese la gara per un vizio di procedura. Ci fu qualche errore nell’iter procedurale?
“Più che un errore – ebbe a dire al periodico l’attesa il sindaco dell’epoca Giacomo Pirozzi – ci è sorto un dubbio: l’articolo 9 della legge regionale 42/79 prevede che l’utilizzazione degli impianti, realizzati con determinati benefici, debba essere garantita con la stipula di apposite convenzioni con associazioni sportive operanti sul territorio. Per territorio cosa s’intende: quello regionale o comunale?”.
Fu chiesto, quindi, un quesito all’avvocatura della Regione. Nel frattempo il Tennis club Calvizzano presentò ricorso al Tar (che perse), poi l’amministrazione pensò a una gestione comunale con propri dipendenti, dopodiché cambiò di nuovo idea, orientandosi sull’affidamento esterno. Insomma, alla fine, non se ne fece un bel niente. Nel corso degli anni la struttura fu presa di mira più volte dai vandali che la devastarono completamente. Occorsero diverse decine di migliaia di euro per ripararla. Nel 2008, con l’avvento del sindaco Granata, si decise di sfruttare un finanziamento regionale di 40mila euro, al quale furono aggiunti circa 27mila600 euro a carico del bilancio comunale per completare l’opera. A gennaio 2009 fu approvato il progetto esecutivo e indetta la gara d’appalto, vinta, con un ribasso del 34,11%, dalla ditta Centro Edilizio Sud di Carandente Tartaglia con sede a Quarto. Tra inizio dei lavori, sospensione e perizia di variante si è arrivati a settembre 2014, quando l’appaltatore (al quale era stato pagato un primo stato di avanzamento di circa 21mila euro oltre iva) ha presentato ricorso per decreto ingiuntivo per il pagamento di tutte le lavorazioni eseguite e non pagate, per un totale di circa 7mila euro. A ottobre 2014,  impresa e Comune hanno deciso di risolvere il contratto consensualmente, per mancato trasferimento da parte della Regione dei fondi previsti dalla legge regionale 42/79. E’ stato stipulato un accordo transattivo e liquidata la ditta con ulteriori 5mila064, 95 euro oltre iva. Fra acconti e saldo, dunque, l’ultimo lavoro è costato circa 27mila euro ai quali, aggiungendo i circa 253mila euro investiti ai tempi di Pirozzi, si arriva a un totale di circa 280mila euro. Vanno ancora sommati i circa 45mila euro impegnati dall’amministrazione Salatiello: circa 9 mila euro (per l’arredo); circa 3.660 euro (per la sistemazione del terreno da gioco); 7.137 euro (per lo smaltimento del materiale di risulta); 7.859 euro (per la nuova recinzione); circa 5.451 euro (per l’impianto di illuminazione); circa 11.990 euro (per la sistemazione del parcheggio adiacente all’area sportiva). Ebbene ci son voluti 11 anni per aprire lo spazio ludico-sportivo al pubblico e circa 320mila euro, ai quali vanno ancora addizionati i soldi impegnati per i circa 4 mesi di guardiania (al Comune non hanno ancora pubblicato l’atto dal quale si evince la cifra stanziata), quelli che ci sono sfuggiti (in quanto non siamo in possesso delle determine antecedenti al 2012) e quelli che serviranno per comprare ulteriori attrezzature mancanti. Insomma, alla fine saranno superati abbondantemente i 350mila euro? Sta di fatto che bisognava far presto a completare la struttura e aprirla al pubblico, poiché pare che si sarebbe mossa anche la Corte dei Conti.

Va sottolineata la tenacia di Salatiello
Questa volta bisogna dare atto al sindaco Salatiello di aver avuto il merito di prendere di petto la situazione dei campi da tennis e, seppur in ritardo rispetto ai tempi previsti, di aver messo la parola fine a una problematica che si trascinava da ben 11 anni. Lo aveva già fatto in occasione dell’apertura della strada intercomunale che costeggia l’Alveo Camaldoli, inaugurata recentemente. Per quanto concerne la struttura sportiva, Salatiello ha pure avuto il coraggio di fregarsene altamente delle pressioni politiche, tutte mirate alla gestione privatistica della struttura, e ha optato per una conduzione pubblica. La struttura è bella anche dal punto di vista estetico: speriamo che lo sarà anche sotto l’aspetto dell’efficienza gestionale.

Opere pubbliche a Calvizzano: tra programmazione e messa in funzione occorrono mediamente più di 10 anni
A Calvizzano le opere pubbliche non vedono mai la luce prima dei 10 anni dalla loro programmazione. E’ accaduto per la strada che costeggia l’Alveo Camaldoli (ci son voluti più di 10 anni); per i campi da tennis di via Aldo Moro (il primo progetto risale al 2004); per il palazzetto dello sport, programmato già nel 2006 , si prevede l’apertura al pubblico nel 2016, ma solo perché è stato intercettato un finanziamento europeo dall’amministrazione Salatiello ed è stata già espletata la gara d’appalto; per la villetta comunale di via Pietro Nenni, siamo abbondantemente al di sotto dei 10 anni (i soldi furono stanziati dalla Provincia nel 2009), ma, di questo passo, si rischia di superarli.   

     




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