In
viaggio presso la struttura dell’Asl Napoli 2 nord, dove si aiuta il giocatore
a uscire concretamente dal problema. Al Centro d’ascolto possono rivolgersi
anche coloro che sono affetti da
dipendenza dagli acquisti, dal sesso, dalla pornografia, dalle nuove
tecnologie, dal mangiar sano, da fitness. In 4 anni sono stati presi in carico
oltre 200 utenti
Una parte dell'Equipe dei due presidi di ascolto |
Il Centro ascolto fu voluto fortemente dal direttore
del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Asl Napoli 2 nord, Giorgio Di
Lauro, noto tossicologo, originario di Lusciano in provincia di Caserta. La
prima sede risale al 2010 e fu allocata nei locali dell’Asl di Casandrino. Da
poco più di un anno è stata spostata nelle stanze del Distretto Sanitario 41 di
Grumo Nevano, in via San Domenico 75 . Un altro Centro per le dipendenze
comportamentali sta ad Afragola, in via Alcide De Gasperi 43, presso il
distretto Sanitario 44, ma è un’appendice di Grumo, dove avviene la presa in
carico dei pazienti. Sono, comunque, gli unici due Centri del vasto territorio afferente
all’Asl Napoli 2 Nord: entrambi hanno la finalità di accogliere le segnalazioni
e le richieste di aiuto di giocatori, ma anche dei loro familiari, che si
trovano in una situazione di dipendenza psicologica dal gioco d’azzardo.
Vengono, però, trattate anche le altre nuove forme di dipendenza patologiche. Dipendenza dagli acquisti (shopping
compulsivo o shopaholism): è caratterizzato da pensieri continui circa lo
shopping e comportamenti di acquisto ripetitivi e incontrollabili. Dipendenza dal sesso (sex addition): il
sesso diventa un’esigenza primaria per il quale tutto il resto può venire
sacrificato, con conseguenze sia sociali che individuali e fisiche (possibile
sviluppo di disfunzioni sessuali). Dipendenza
dalla pornografia : è la consultazione ossessiva e compulsiva di immagini
pornografiche, con eventuali comportamenti masturbatori. Dipendenza dalle nuove tecnologie:
da internet, dal telefono cellulare o nomofobia (paura incontrollata di
rimanere sconnessi dal contatto), dalla televisione, dai videogiochi, dai
social network, eccetera. Dipendenza dal
fitness (detta anche vigoressia o fitnessdipendenza): consiste nella ricerca ossessiva della forma
fisica perfetta, attraverso palestre, centro di bellezza e prodotti correlati.
Dipendenza dal mangiar sano (ortoressia): è l’ossessione psicologica per le
regole alimentari, le scelte del cibo e delle sue caratteristiche.
Le
prestazioni fornite.
Accoglienza; Osservazione e Valutazione
Psicodiagnostica; Rete di sostegno: tutoraggio economico; Sostegno psicologico;
Gruppi di Psicoeducazione; Psicoterapia individuale, di coppia e familiare; Gruppi
terapeutici; Gruppi famiglia; Consulenze socio-legali.
Equipe
Responsabile del Servio: Giorgio Di Lauro.
Responsabile programma terapeutico: Anna Grazia Mautone. Equipe psicologica:
Melania Di Marino, Fausta Nasti, Isabella Parascandalo. Sociologa: Maria Vassallo. Avvocati: Enza Capasso, Rita
Tuccillo. Educatore: Biagio Bencivenga.
Il servizio è totalmente gratuito (non si paga alcun
ticket ): non è necessaria la richiesta del medico curante. Possono accedervi
anche coloro che non abitano nel territorio di competenza dell’Asl Napoli 2 nord. Basta prenotare telefonicamente ai seguenti
numeri: 081/85202015 (Afragola, mercoledì e venerdì) – 081/18840281 (Grumo
Nevano, tutti i giorni). E’ assicurato l’anonimato
I due Centri di ascolto
rappresentano una panacea per coloro che sono affetti da ludopatie e non sanno
a chi rivolgersi. Il gioco d’azzardo (ma tanti altri tipi di dipendenze) è un fenomeno in costante crescita che spesso coinvolge persone socialmente deboli che oggi, grazie a questa
iniziativa, possono trovare sostegno e accoglienza, ma soprattutto
professionalità, nell'affrontare un problema dagli elevatissimi costi sociali
ed umani. Il gioco d’azzardo patologico è spesso associato anche ad altre
patologie, quali dipendenza da sostanze stupefacenti e/o alcol, disturbi
psichiatri e dell’umore. La reale probabilità di vincere ai giochi d’azzardo è
estremamente bassa e comunque sempre di gran lunga inferiore della probabilità
di perdere che è elevatissima. Non va dimenticato che i giocatori d’azzardo
spesso si indebitano e diventano preda di usurai e strozzini. Ma quali sono i principali
segnali a cui prestare attenzione, in quanto indicativi di un comportamento di
gioco che sta diventando un problema o una patologia? Spendere sempre più denaro
e dedicare sempre più tempo a giocare; sentire un forte desiderio di giocare e
diventare nervosi se non si gioca; pensare di poter recuperare le perdite
continuando a giocare, sperando in super vincite; pensare di poter controllare
o influenzare la propria fortuna a volte anche con riti scaramantici;
cominciare a mentire a familiari e amici; iniziare a fare debiti o commettere
atti illeciti per procurarsi il denaro. E quali sono i possibili rischi se si
continua a giocare? Sviluppo di dipendenza patologica; depressione e altri
disturbi psicologici e psichiatrici; conflitti famigliari; indebitamento;
stress psicofisico; perdita della credibilità personale; insuccessi personali,
sociali, lavorativi; problemi legali. Tutte queste cose non ce le siamo
inventate, ma sono scritte su un cartellone affisso sulla porta d’ingresso
della stanza dove si svolgono le sedute di psicoterapia. Cosa aggiungere? Che, per fortuna, al Dipartimento Dipendenze
Patologiche (la sede è a Quarto), grazie soprattutto alla professionalità e
alla sensibilità del dottor Di Lauro e al pool di persone che lavora al suo
fianco, hanno capito che c’era l’urgente necessità di avvicinare coloro che
cadono in queste micidiali “trappole” con una pluralità di interventi
preventivi. Il Centro ascolto, rivolto sia ai giovani (per la costruzione di un
progetto di vita libero da dipendenze patologiche, da raggiungere attraverso il
potenziamento dell’autostima), sia agli adulti e ai genitori (per offrire loro
strategie educative per un’efficace crescita emotiva e affettiva nel rapporto
genitori figli) c’è e funziona anche bene. Basta pensare che in 4 anni sono
stati presi in carico oltre 200 utenti affetti da ludopatie (in maggioranza giocatori
d’azzardo), con percentuali di guarigione che si attestano intorno al 70%.