Se in alcune zone di Calvizzano il postino bussasse sempre due volte, proprio
come nel famoso film, probabilmente si eviterebbero tanti disagi all’utenza. A
sentir le lamentele della gente, tutto questo non avverrebbe, ed ecco che per il
ritiro delle raccomandate, delle assicurate e degli atti giudiziari, bisogna recarsi al Centro Smistamento di
viale della Resistenza (ex stabilimento Ciat) e aspettare ore intere in attesa del proprio turno. Insomma,
se ne va mezza giornata, anche perché al
Centro Smistamento di Calvizzano afferisce la popolazione di ben 5 Comuni: Calvizzano,
Marano, Mugnano, Qualiano e Villaricca. Con questo non intendiamo riversare le
colpe delle disfunzioni solo sui postini,
anche perché in tutte le categorie sono sempre esistite persone insensibili e
persone umane che, con il loro lavoro, contribuiscono ad alleviare le
“sofferenze” altrui.
La cosa certa è che a Calvizzano in molti rimpiangono il postino di una
volta che cortese e puntuale portava la posta,
nonostante le disfunzioni dell’epoca non erano inferiori a quelle di
oggi. Il 1991 fu un periodo nero per Calvizzano: il postino bussava raramente,
specialmente nella zona delle Cooperative, dove la gente accusava ritardi nel
recapito della posta perfino di un anno, allora il direttore dell’ufficio
postale locale dell’epoca (si chiamava sig. Tipaldi ed era di Marano) pensò
bene di sostituirsi ai cosiddetti portalettere. Munito di fischietto e borsa a
tracolla, il funzionario compiva il giro della città. Gli mancava solo il
berretto, ma significava pretendere troppo da un uomo che si immedesimò nelle
esigenze della gente, per cercare di sopperire alle carenze, alle manchevolezze
e magari anche ai “no” che, probabilmente, provenivano dall’interno del suo
ufficio. Il “direttore umano”, come in molti lo definirono, si guadagnò anche
l’appellativo del Chiambretti (famoso conduttore che negli anni 91-92 ha
rivestito il ruolo di portalettere televisivo) di Calvizzano. L’evento attirò l’attenzione anche di
giornali e televisioni che gli dedicarono ampi servizi.
L’unica cosa che sentiamo di aggiungere è che il nuovo direttore (operativo
da fine agosto) del Centro Smistamento, avendolo visto all’opera, è animato da
grande spirito di sacrificio e di abnegazione: questo è già un buon presupposto per veder ridotti i disagi?