Il revisore dei Conti
(non è più nominato dalla politica, ma viene sorteggiato in Prefettura da un
apposito elenco di professionisti abilitati), Filomena Lazazzera, ha espresso
parere favorevole sull’approvazione del
bilancio consuntivo 2013, limitatamente ai risultati della gestione finanziaria
dell’ente. Non sono mancati, però, rilievi, considerazioni e proposte. La prima
rilevazione è sulla bassa capacità di riscossione delle entrate proprie del
Comune, il che contribuisce notevolmente al fenomeno della ricorrente
anticipazione di cassa e il conseguente pagamento di cospicui interessi al
gestore della tesoreria comunale. Insomma, tante persone non pagano tasse e
tributi, ma, nonostante tutto, si fa ben poco per combattere il fronte
dell’evasione. Per questo motivo, molti residui attivi (somme accertate e non
riscosse) diventano, poi, crediti inesigibili, per il fatto che potrebbero
essere andati in prescrizione (i tributi locali si prescrivono nel termine di 5
anni dal giorno in cui il tributo è dovuto o dal giorno dell’ultimo atto
interruttivo notificato al contribuente). Urge, dunque, un’inversione di
tendenza. Secondo il revisore, occorre verificare analiticamente (compito che
spetta al nuovo responsabile dell’ufficio tributi, Salvatore Sabatino) se sono
stati interrotti i termini di prescrizione e se sono state attivate le
procedure per la riscossione coattiva (può essere affidata a Equitalia fino a
dicembre 2014, in alternativa ad altri concessionari abilitati). Inoltre, il
revisore propone di istituire nel bilancio di previsione 2014 un congruo fondo
svalutazione crediti. Di cosa si tratta? Di una posta che serve a fronteggiare eventuali
perdite, conseguenti alla cancellazione di crediti ritenuti inesigibili, o
patrimonializzati, poiché continuano a essere un patrimonio mobiliare per
l’ente e non è sempre detto che non possono essere più incassati. L’importo del
fondo deve essere pari ad almeno il 25% dell’ammontare dei residui attivi
iscritti al titolo I del bilancio (entrate tributarie: Ici, Imu, Tassa NU, imposte
sulla pubblicità e affissioni, eccetera) e al titolo III (entrate extratributarie:
canoni acqua, affitti, rette di compartecipazione, eccetera) con anzianità
superiori ai 5 anni. Ritornando al recupero lento della riscossione, basti
pensare che, nel 2013, dei 2milioni785mila985, 96 rimasti da incassare al
31-12-2012 per la tassa Nu, sono stati
riscossi appena 617mila713,33 euro, cioè il 22,17%. Per quanto concerne le
sanzioni al codice della strada, invece, su 203mila372,99euro di residui attivi
al 31-12-2012, sono stati riscossi appena 3mila259,20 euro, cioè l’1,60%. Un altro rilievo mosso dal revisore è quello
relativo al mancato riconoscimento e finanziamento, nel corso del 2013, dei
debiti fuori bilancio che, alla chiusura dell’esercizio, ammonterebbero a 90mila
euro (il riferimento è a quelli derivanti da sentenze esecutive).