Per chi ha voglia di approfondire
l’argomento
Il bilancio di
previsione 2013 del Comune di Calvizzano prevede entrate complessive per 14milioni670mila188euro e, chiaramente,
una spesa complessiva della stessa somma. La voce delle entrate più
significativa è quella del titolo V (soldi avuti in prestito dalla Cassa
Depositi e Presiti in virtù di accensione di mutui) di 6milioni112mila629. In questa cifra sono compresi i circa 2milioni350mila euro entrati nel 2013
nella casse del Comune (è stata la vera linfa economica di quest’amministrazione)
a titolo di prestito agevolato dello Stato, in base al cosiddetto decreto
spalma-debiti. La seconda voce più consistente è quella del Titolo I,
corrispondente alle entrate tributarie. In questo capitolo è previsto un introito di 5milioni259mila euro. Ma vediamola più nel dettaglio.
Dal pagamento dell’IMU
è previsto un introito di un milione 328mila
291 euro, anche se il Comune ha potuto contare, ai fini della
programmazione della spesa, solo su 900mila
euro, poiché 428.291 euro sono stati
versati allo Stato per il finanziamento del Fondo di Solidarietà (il
salvadanaio dal quale lo Stato attinge i soldi che elargisce ai Comuni sotto la
voce trasferimenti erariali). La cosa, però, che più deve far riflettere è che,
nel 2013, sia per l’IMU che per l’Ici (riferita agli anni antecedenti al 2012),
il Comune non ha recuperato un euro
dalle tasche degli evasori.
Dall’imposta comunale
sulla pubblicità, è previsto un introito di
5mila euro, mentre da altri tributi speciali (acque reflue, fognatura e
depurazione) devono essere introitati 309mila593
euro. Dai diritti sulle pubbliche affissioni (i soldi con i quali il Comune
intenderebbe finanziare il trasporto interno per il Distretto sanitario ubicato
a Villaricca), nel 2013, non è entrato un euro nelle casse comunali.
Dall’addizionale
Irpef (a Calvizzano l’aliquota è 0,8%) è previsto un incasso di 640mila euro.
Dalla Tosap (Tassa
occupazione degli spazi e aree pubbliche) è stato previsto un ricavo di 10.500 euro.
Dalla tassa sui
rifiuti solidi urbani è previsto un incasso di 1.755.962 euro. Anche per la Tarsu, nel 2013, nelle casse del
Comune non è entrato un euro proveniente dall’evasione.
Fondo di Solidarietà comunale. Sostituisce il Fondo sperimentale di
riequilibrio (si alimentava con il gettito iva) ed è il nuovo salvadanaio dal
quale lo Stato attinge i soldi da destinare ai Comuni sotto forma di
trasferimenti erariali. Si alimenta in buona parte con una percentuale Imu che i
Comuni devolvono allo Stato (il nostro ha versato allo Stato 428mila291
euro). A Calvizzano, nel 2013, sono toccati 1.637mila856 euro, di trasferimenti erariali, contro il milione984mila119euro che aveva
ottenuto nel 2012 dal Fondo sperimentale di riequilibrio. In pratica nelle
casse comunali sono entrati circa 300mila euro in meno di trasferimenti
erariali. Per quanto concerne l’Imu c’è stato quasi un pareggio dei conti. Il
nostro Comune, infatti, ha dovuto trasferire allo Stato una fetta di IMU
incassata, pari a 428mila291 euro,
ma ne ha ricevuto 400mila, a titolo
di mancato incasso IMU prima casa.
Sempre nel capitolo
delle entrate, la terza voce più consistente è costituita dal titolo VI ed è
quantificata in un milione330mila164
euro. In pratica sono i contributi fiscali, previdenziali, eccetera,
prelevati dagli stipendi dei dipendenti. Il Comune, dunque, fungendo da
sostituto d’imposta, non fa altro che prelevare i soldi dagli stipendi previsti
per le tasse, contributi previdenziali, assistenziali, eccetera, e versarli
sul conto dei vari enti. Infatti, la stessa cifra di un milione330mila164 la troviamo nel capitolo delle spese, al
titolo IV.
La quarta voce più
consistente in termini numerici è quella relativa al titolo III corrispondente
alle entrate extratributarie che è pari a un
milione49mila euro. Sostanzialmente sono le entrate previste dal pagamento
delle bollette dell’acqua (931mila587euro), più i soldi che i cittadini pagano
(la cosiddetta compartecipazione) per i servizi pubblici (asili nido, refezione
scolastica, soggiorno estivo anziani, eccetera) più il ricavato proveniente dallo
sfruttamento del patrimonio comunale (l’unico affitto che riceve il Comune
dovrebbe essere quello relativo all’utilizzo dei locali da parte della Geset,
la società che funge da tesoreria comunale).
Resta il titolo II,
per il quale sono previste entrate pari a 767mila699
euro. Di questi, 400mila euro
sono i soldi trasferiti dallo Stato al nostro Comune per il mancato incasso
dell’IMU riferita alla prima abitazione; 97.223
euro sono i soldi che la Regione ha traferito (per l’ultimo anno) al Comune
di Calvizzano per la stabilizzazione di 7 Lavoratori socialmente utili che, dal
2014, sono completamente a carico del nostro ente; 61 mila euro corrispondono alle quote di ammortamento dei mutui
pagati dalla Regione per conto del nostro Comune; altri 40mila euro sono di contributi statali non fiscalizzati; 13 mila euro sono i soldi traferiti
dalla Regione per l’avvio dello sportello Informagiovani, eccetera.
Dulcis in fundo il
titolo IV che prevede entrate per 151mila500euro.
Proventi dalla vendita del patrimonio comunale (il Comune non ha messo in
vendita niente); oneri concessori derivanti dal condono edilizio (56mila euro)
proventi derivanti dai permessi a costruire.
Spese
Il
totale complessivo delle spese è di 14.670.188
euro. La parte più consistente della spesa è quella relativa al Titolo I,
pari a 6.669.394. Sono le spese
correnti, cioè quelle che servono a far funzionare la macchina comunale,
attraverso la gestione dei servizi erogati quali asili nido, scuole,
assistenza, cultura, stipendi del personale, consumi di gas, luce, acqua,
pulizie, manutenzione ordinaria, raccolta rifiuti, trasporto disabili e altre
prestazioni sociali, eccetera. Analizzandola più nel dettaglio, la parte più
consistente è quella relativa alla prestazione dei servizi (raccolta rifiuti e
differenziata, gestione servizio idrico, eccetera) pari a 2.594.507 euro; segue la spesa relativa al personale pari a 1.397.740 euro. Tale spesa è riferita a
28 dipendenti (compreso i 7 lavoratori socialmente utili stabilizzati) il che
equivale a una media di circa 50mila euro lordi a dipendente, una delle più
alte dei Comuni del comprensorio giuglianese, in quanto la maggior parte dei
dipendenti del Comune di Calvizzano è inquadrata nella categoria D (prevede uno
stipendio alto, inoltre consente al dipendente di poter accedere alla nomina di
responsabile di settore). Nelle spese correnti troviamo il fondo svalutazione
crediti finanziato con 100mila euro
e il fondo di riserva, finanziato con 30.500
euro. Il fondo svalutazione crediti
è una posta istituita al fine di fronteggiare perdite su crediti accertati
(residui attivi). Nel bilancio di previsione viene iscritto un fondo
svalutazione crediti il quale costituisce una vera e propria riserva per
cautelare l'ente da possibili squilibri di parte corrente. Per tale ragione, la
quota stanziata in bilancio, non può essere impegnata nel corso dell'esercizio
di competenza, ma concorre, in sede di rendicontazione, alla determinazione del
risultato di amministrazione confluendo nell'avanzo fondi vincolati, per essere
successivamente utilizzato in caso di necessità. L’importo è pari ad almeno il
25% dell’ammontare dei residui attivi iscritti al titolo I (entrate tributarie)
e al titolo III (entrate extratributarie) con anzianità superiore ai 5 anni. Si
possono derogare quelle somme in merito alle quali, nonostante il tempo
trascorso, ci siano buone ragioni per credere che sia elevato il tasso di
riscuotibilità. Naturalmente con certificazione analitica e motivata. Pertanto
un credito ritenuto inesigibile deve essere eliminato dalle scritture contabili
e portato in deduzione alla quota accantonata come avanzo di amministrazione
(differenza tra residui attivi e residui passivi).
Fondo di riserva. L'articolo
166 del D.Lgs. 267/2000 prevede l'obbligo per gli Enti Locali di iscrivere nel
proprio bilancio di previsione un fondo di riserva non inferiore allo 0,30% e
non superiore al 2% del totale delle spese correnti inizialmente previste in
bilancio. Il fondo di riserva è utilizzato con delibera dell'organo esecutivo
da comunicare all'organo consiliare nei tempi stabiliti dal regolamento di
contabilità nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o
le
dotazioni
degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti. La giunta può
deliberare i prelevamenti dal fondo di riserva sino al 31 dicembre di ogni
anno. L'utilizzo del fondo di riserva non richiede il parere dell'organo di
revisione ed è semplicemente comunicato al Consiglio Comunale, ma non è
ratificato dal Consiglio come invece accade per le delibere di variazione di
bilancio adottate dalla Giunta.
La terza voce più
consistente del titolo 1 delle spese è quella relativa all’ acquisto di beni di
consumo e materie prime, pari a 1.212.131.
Al titolo II pari a 2.914.000 euro troviamo le spese in conto capitale,
cioè quelle previste per la costruzione di opere pubbliche, per manutenzione
ordinaria e straordinaria di opere pubbliche (strade, fogne, scuole, eccetera),
acquisto di beni strumentali. Il titolo III contempla le spese ( 3.756.628 euro) per il rimborso delle
quote capitali dei prestiti richiesti per finanziare le opere pubbliche.