Verso le elezioni, prove tecniche di un posto in lista



Mentre la squadra del candidato sindaco Biagio Sequino è ormai in piena carburazione e i candidati continuano a girare in lungo e largo Calvizzano per distribuire il loro programma elettorale (dal quale emergono alcune contraddizioni, ma ne parleremo in altra occasione) e rastrellare voti, nelle altre potenziali formazioni (non c’è stata ancora alcuna ufficializzazione dei candidati sindaco) ci sarebbero ancora tanti  nodi da sciogliere, dettagli da chiarire, ma soprattutto fervono ancora diverse trattative in corso. Non si può, però, assolutamente far finta che, in questi giorni, siano accaduti alcuni episodi che potrebbero stravolgere il quadro delle liste e perché no anche dei candidati sindaco, in quanto i grillini ce la starebbero mettendo tutta, per scendere nell’agone elettorale con un loro candidato sindaco. Intanto, Pasquale Napolano, fedelissimo dell’ex sindaco Granata, nel giro di due tre giorni, sarebbe passato dalla piena euforia alla totale “depressione” politica. Prima ci ha dichiarato di aver chiuso l’accordo con Pirozzi, per la sua candidatura e quella di Luciano Borrelli (altro fedelissimo di Granata), poi ha dovuto correggere il tiro e ammettere che Pirozzi avrebbe fatto marcia indietro, preferendo che al loro posto fossero candidati Michele D’Ambra e Franco Cavallo (ex assessori fatti fuori da Granata). Un gesto di coerenza quello di Pirozzi, visto che, insieme a D’Ambra e Cavallo, ha condotto, negli ultimi due anni di consiliatura, diverse battaglie politico-amministrative? Oppure sarebbe stato sopraffatto dal il timore della difficile gestione del  duo Borrelli-Napolano?
“L’estromissione di Borrelli e Napolano dalla lista Pirozzi, a favore  della nostra candidatura  – ha detto Cavallo – è per noi già una vittoria”.
Ma come reagiranno, adesso, i due noti politici locali, prima illusi e poi fatti fuori da Pirozzi? Quale contromossa ha in mente, da dietro le quinte, Granata? Dopo l’affronto subito, busseranno alla porta di Salatiello, per sperare in qualche accordo last-minute? Andranno con Morra o presenteranno una lista con il simbolo del Partito democratico, con la novità di un candidato sindaco donna? Abbiamo girato i quesiti a Cavallo per conoscere la sua idea.
“A questo punto, non sono in grado di prevedere più niente – ci ha risposto – So solo che Granata ha smantellato prima un’amministrazione che poteva durare tutti i cinque canonici anni di consiliatura e poi un partito”.
 Intanto, pare, sia stata risolta anche la questione delle candidature di Antonio Ferrillo e di Roberto Vellecco. Pirozi non li avrebbe voluto nella sua lista, per una questione di coerenza politica, come ci ha riferito qualcuno vicino al suo entourage, ma anche perché non li stimerebbe dal punto di vista politico. Vellecco, infatti,  nel corso dell’ultima consiliatura, abbandonò Pirozzi, passando dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza, per dare una mano a Granata sull’approvazione del Bilancio di previsione e Pirozzi pare non abbia mai digerito quel gesto del salto della quaglia. Per quanto concerne la candidatura Ferrillo, probabilmente sarà ritornato, come un flash back, nella mente di Pirozzi, lo scontro al calor bianco che ci fu tra i due nel consiglio comunale del 29 dicembre 2010. In quell’occasione, se le cantarono di santa ragione, senza farsi alcun sconto.
“Tu costavi molto – tuonò Pirozzi – e io, da sindaco, non ero in grado di soddisfare le tue esigenze”.
Poi, l’ex sindaco, chiarì che si trattava di richieste politiche.
Non si fece attendere la risposta di Ferrillo: “Tu – disse, senza peli sulla lingua – non hai saputo fare né il sindaco né il consigliere comunale: sei riuscito a rimanere a galla, perché hai costituito una maggioranza alternativa rivolgendoti a Marano”.
Anche Ferrillo, da noi interpellato, chiarì cosa intendeva dire per Marano e cioè che Pirozzi aveva chiesto aiuto politico ad Antonio Di Guida che, all’epoca, era consigliere comunale a Calvizzano
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Insomma, Pirozzi avrebbe preferito rifiutare il pacchetto sicuro di circa 400 voti che metterebbero insieme Vellecco e Ferrillo, anziché subire giustificati attacchi in campagna elettorale? Cosa faranno, adesso, i due eterni “gemelli” della politica locale? Busseranno pure loro alla porta di Salatiello?  Continueranno a essere “un corpo e un’anima” politicamente parlando, o si divideranno come è accaduto alle scorse amministrative?
Altra incognita resta la candidatura di Giuseppe Scimia: pure lui, dopo che  molti suoi “pazienti – elettori” gli avrebbero fatto intendere che non l’avrebbero votato se si fosse candidato con Salatiello (Scimia, in passato, è stato uno strenuo critico e oppositore di Salatiello), avrebbe bussato alle porte di Pirozzi che, a quanto pare, non le avrebbe mai aperte. Mauriello, poi, in seguito all’appoggio di diversi suoi grandi elettori al Movimento 5 stelle alle ultime elezioni politiche, pare si sarebbe convertito pure lui al grillismo, come si vocifera? Staremo a vedere. Al momento questi sono i fatti che farebbero venire in mente alcune strofe della famosa canzone di Branduardi, “Alla fiera dell’est”. Le riproponiamo: “E venne il macellaio, che uccise il toro, che bevve l’acqua che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò”.


   

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