Mozione di sfiducia a Granata rimandata,
per non aver raggiunto il minimo di undici firme previste. Non avrebbe avuto
buon esito il primo incontro, tra i cinque dissidenti di maggioranza e i sei
della minoranza, che si sono riuniti (nel giardino di villa Mauriello) per discutere
e firmare il documento di sfiducia nei confronti del Primo cittadino. Non
sarebbe stato raggiunto il quorum, perché, alla riunione, non si sarebbero
presentati Di Marino, Sequino e gli ex assessori Scimia e Antonio Di Rosa,
componenti del gruppo dei ribelli. Mentre i primi tre si sarebbero assentati,
per impegni precedentemente presi, il solo Di Rosa, stando a indiscrezioni e
voci di piazza, non avrebbe varcato la soglia di villa Mauriello volutamente, perché
non sarebbe intenzionato a mandare a casa Granata.
“Se così fosse – afferma un politico di
lunga esperienza - Di Rosa dimostrerebbe
ancora una volta di essere coerente con il suo pensiero. L’ex assessore è sempre
stato un convinto assertore che i sindaci, in linea di massima, debbano restare
in sella fino alla fine del loro mandato elettorale. Di Rosa, infatti, si comportò allo stesso modo anche nei confronti dell’ex sindaco Pirozzi,
quando ebbe la possibilità di mandarlo a casa anticipatamente, ma non lo fece,
poiché preferì che terminasse la sua consiliatura”.
In ogni caso, Granata ha cercato di
correre ai ripari: nei giorni scorsi, avrebbe contattato più volte Michele
D'Ambra (consigliere eletto nelle fila della maggioranza, ma passato, di fatto,
già da qualche anno all'opposizione),
per cercare di convincerlo a non firmare il documento di sfiducia. Al momento,
però, non è riuscito nel suo intento.
“In nome di una
vecchia amicizia, voglio ancora bene al sindaco – ha detto D’Ambra – nonostante
il male ricevuto. Granata me ne ha combinate di tutti i colori: mi ha fatto passare per ladro, per mafioso,
ha cercato di affossarmi, anziché aiutarmi nei momenti di difficoltà; mi ha
fatto perdere consensi (D’Ambra è stato il consigliere comunale più votato alle
scorse amministrative), adesso che è lui a trovarsi in difficoltà, non può
certamente pensare di contare sul mio
aiuto”.
Ora si attende il
prossimo incontro tra i fautori della sfiducia, previsto per martedì prossimo, sempre
nel giardino di Mauriello, dove potrebbe ancora accadere di tutto.
E’ se l’ex sindaco
Salatiello stesse bluffando? Non sono pochi i sostenitori di questa tesi. Questi
pensano che Salatiello, nel segreto del suo cuore, non vorrebbe mandare a casa
il sindaco, ma si starebbe impegnando, per dimostrare agli altri componenti(Agliata,
Mauriello, Scimia) del gruppo di dissidenti, che ce la sta mettendo tutta, per
far concludere anticipatamente a Granata la sua prima esperienza di sindaco.
Non ci resta, dunque, che attendere le prossime mosse. In ogni caso, se si
dovesse decidere di far fuori Granata, bisognerebbe comunque aspettare il
rientro di Cavallo dalle vacanze, cioè ancora una quindicina di giorni.