Tracce di villaggio preistorico a pochi metri da Calvizzano




Nel nuovo parco Urbano, in via di costruzione al Corso Italia in Villaricca, sono stati scoperti interessanti reperti storici, ma, secondo gli archeologi, ce ne potrebbero essere altri anche nel territorio calvizzanese. Nel corso degli scavi, infatti, sono venuti alla luce ritrovamenti risalenti, secondo gli studiosi, a 1800 anni avanti Cristo. Si tratta delle percorrenze di carri, rimaste impresse sul terreno per circa 4mila anni, a una profondità di 60 centimetri, di resti di focolari e di circoli usati verosimilmente per recintare bestiame. Tutto ciò ha appassionato storici e archeologi della Sovrintendenza per i Beni archeologici di Napoli, che stanno continuando a setacciare la zona, per trarre elementi nuovi sui modelli di vita di un tempo. Accanto alla zona protostorica, poi, sono stati rinvenuti nuovi insediamenti produttivi, risalenti all’epoca romana, tra cui un’enorme vasca ben conservata, profonda circa due metri e rivestita da un’opera reticolata, con cubetti di tufo posizionati a rombo, secondo la classica figura della costruzione romana.
A fianco è visibile una continuazione dell’opera: s’intravede un secondo recipiente che fungerebbe da vaso comunicante con il primo. I vicini tratti di canalizzazione, rinvenuti alla stessa profondità, fanno intuire la prosecuzione verso l’alveo Camaldoli, in territorio calvizzanese (area adibita, secondo il nuovo Puc, a zona industriale), dove potrebbe trovarsi altro materiale storico.
”E’ probabile – afferma Antonio Guarino, architetto maranese e appassionato di archeologia - che il sottosuolo interessato alle tracce lasciate dalla storia, abbracci in un territorio più vasto, che va oltre l’alveo, poiché questo enorme canale non esisteva prima dell’800, epoca in cui fu realizzato dai Borboni, al fine di incanalare e regimentare le acque di origine meteorica, proveniente dalla collina dei Camaldoli”.

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