Nel nuovo Puc non c’è spazio per le residenze sociali


Nella nuova proposta di piano urbanistico, approvata in giunta giovedì 7 ottobre, non sono state individuate aree specifiche del territorio da destinare all’edilizia residenziale pubblica, per cui sarebbe sfumata la possibilità per le giovani coppie, anziani, disabili e tante altre categorie sociali di potersi comprare, un domani, una casa a prezzi calmierati. Eppure le residenze sociali sono state il tormentone elettorale di Granata: non c’è stato un luogo o una casa, dove l’attuale sindaco non abbia affrontato l’argomento che, tra l’altro, ha entusiasmato diverse centinaia di cittadini che si sono, poi, apprestati a votarlo.

Anche nella prima pagina del programma elettorale della lista “Calvizzano democratica” è scritto testualmente: “Nella redazione del Puc si consentirà la realizzazione delle cosiddette residenze sociali: si tratta di un punto particolarmente qualificante del programma. Attraverso l’adozione del Puc si prevederanno delle aree da destinare alla realizzazione dei cosiddetti alloggi sociali. Nell’ultima finanziaria, che ha parzialmente modificato la normativa in materia, disciplinata dalla legge 431/98, sono stati introdotti questi nuovi istituti. Non si tratta della solita forma di cooperative, bensì della possibilità di costruire da parte del Comune, attraverso il ricorso allo strumento del project financing e quindi di accordo pubblico privato, delle nuove costruzioni a prezzi calmierati, rispetto ai normali prezzi di mercato”.

D’altronde lo stesso sindaco Granata, pungolato più volte dal nostro blog sulla questione, ha sempre dichiarato che sarebbe andato avanti a tutto spiano e che avrebbe dato disposizione ai tecnici (gli stessi nominati a suo tempo da Salatiello, confermati da Pirozzi e riconfermati da Granata) incaricati alla redazione del nuovo Puc, di prevedere nel nuovo strumento urbanistico delle aree da destinare alla realizzazione dei cosiddetti alloggi sociali.

Non si capisce, poi, perché l’ing. Capo del Comune, Lorenzo Tammaro, che non aveva concesso parere favorevole, alla proposta di Puc targata Pirozzi, perché i tre progettisti non avevano tenuto conto di alcuni elementi fondamentali, tra cui anche l’ individuazione di aree da adibire a residenze sociali, questa volta abbia dato l’ok. Eppure la legge lo lascia intendere chiaramente: “I Comuni devono aggiornare i loro strumenti urbanistici per favorire l’edilizia sociale residenziale”.

Lo hanno fatto alcuni paesi viciniori, tra cui Marano e Villaricca, dove il piano casa è già in una fase molto avanzata. Come mai, in questi comuni, tutto ciò è stato possibile?

“Perché - dice l’ex sindaco di Villaricca, Raffaele Topo – sono stato lungimirante e, a suo tempo, ho fatto inserire nel nostro strumento urbanistico delle aree specifiche dedicate all’housing sociale”.

Adesso si spera, visto che l’iter di approvazione del puc è ancora lungo, che il sindaco ci ripensi e rimedi a questa mancanza. Ci aspettiamo una grande battaglia politica su quest’argomento, soprattutto da parte di Salatiello e il suo gruppo che si sono sempre battuti per le residenze sociali, ma anche da parte dell’opposizione e dei pochi partiti attivi sul territorio, tra cui il partito democratico al quale è iscritto il sindaco Granata.

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