Anche
il consigliere comunale di minoranza Michele D’Ambra pare sia orientato a gettare
la spugna, chiudendo definitivamente con la politica calvizzanese
Miche D'Ambra |
“Non voglio
sapere più niente della politica e non mi dimetto per non far subentrare in
Consiglio comunale il primo dei non eletti”.
E’ quanto affermato da Michele D’ambra, consigliere di minoranza, persona disponibile sul
piano umano, sempre con il sorriso sulla bocca, molto noto in città (lavora
all’ufficio postale di Calvizzano) e con gran seguito elettorale. Parole
pronunciate in un momento di rabbia (ne è testimone il consigliere comunale di
maggioranza Lorenzo Grasso), per cui è probabile che l’ex assessore ai tempi di
Granata sindaco, in seguito suo grande oppositore, potrebbe fare marcia
indietro. Intanto, noi ne prendiamo atto. Ma cosa avrebbe indotto il D’Ambra a
esternare davanti a un giornalista una dichiarazione che sicuramente non
passerà inosservata? Perché sarebbe intenzionato a gettare la spugna? Teme
qualcuno? La cosa certa è che in due anni e otto mesi di consiliatura il
D’Ambra ha partecipato a pochissimi consigli comunali (alle Commissioni
consiliari, invece, sì) e non ha mai aperto bocca. Ha il timore che il sindaco
Salatiello, profondo conoscitore dei trascorsi politici-amministrativi di
qualsiasi consigliere comunale, possa cantargliele pubblicamente, ricordandogli
qualche episodio infelice del passato?
Pure l’ex sindaco Giacomo Pirozzi sarebbe stufo della politica e pure lui pare non
abbia ancora rassegnato le dimissioni per non far subentrare in Consiglio
comunale il primo dei non eletti Giuseppe
Scimia, il medico aversano con studio a Calvizzano. Sicuramente non per un fatto
personale, ma perché è notorio che Scimia è molto vicino politicamente al
sindaco Salatiello. Insomma, la cosa comincia a farsi seria, poiché anche Biagio Sequino, il più battagliero e
propositivo dei consiglieri comunali di opposizione, qualche mese fa dichiarò al
nostro blog di essere disgustato dalla politica locale, perché a Calvizzano si
vogliono far fuori gli avversari con strumenti impropri unicamente per
bloccarli. Aggiunse di non candidarsi più, ma di continuare a fare opposizione
per il resto del suo mandato, solamente per rispetto dei 1200 cittadini che lo
hanno votato. A tutto questo va annoverato che i Fratelli d’Italia, passati alla storia come i recordman dei
manifesti, pare siano anche loro caduti in letargo: non si vedono e non si
sentono più.
Una riflessione a questo punto è d’uopo.
L’opposizione non c’è e questo rappresenta un grave vulnus alla democrazia. Angela De Vito, da sola e alla sua
prima esperienza di consigliere comunale, non può certamente fronteggiare la
corazzata Salatiello, tra l’altro fortificatasi dopo appena un mese di
consiliatura anche dal passaggio di Flora
Del Prete dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza. Salatiello
non fa contare nessuno e anche per questo motivo si sarebbe creato diversi
nemici interni che, però, non hanno il coraggio di uscire allo scoperto. E qui
occorrerebbe un’altra seria riflessione. La cosa più grave è che, nonostante
manchino poco più di due anni alle
prossime amministrative, non spunti ancora un nuovo personaggio da lanciare
nell’agone elettorale e farlo perlomeno competere con l’attuale sindaco, ormai
tranquillissimo perché, come lui stesso spesso
afferma, dall’altro lato c’è il nulla.
P.S. Un ex assessore molto noto in città, che
frequenta il Comune da circa trent’anni, con gran fiuto politico, qualità
riconosciutagli da tutti i sindaci che l’hanno conosciuto, l’altro giorno ha
urlato pubblicamente in uno degli uffici comunali (ci sono i testimoni) che
l’opposizione a Calvizzano la stanno facendo “calvizzanoweb” e il maresciallo Firetto (comandante della stazione locale dei carabinieri). A voi
le riflessioni.