Aggiunto un altro tassello al puzzle della “trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà”

Il ritardo nell’espletamento della procedura  sarebbe da attribuire all’Agenzia delle Entrate, l’ente statale con il quale il Comune, più di un anno e mezzo fa, ha  stipulato un protocollo d’intesa per la fornitura dei servizi estimativi degli immobili in questione. Si prevede, comunque, che dopo l’estate dovrebbe partire l’avviso pubblico di adesione al progetto. Con una parte dei soldi incassati, il Comune  vorrebbe comprare un appezzamento di terreno adiacente la cooperativa “La Pineta 75” per adibirlo a parcheggio e area attrezzata

Appezzamento di terreno adiacente cooperativa La Pineta 75. Il Comune è in trattativa con il proprietario per comprarlo  
Va completandosi l’iter della trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà che riguarda tutte le abitazioni costruite grazie alla legge 167 nella zona PEEP (Piano di edilizia economica e popolare). L’Agenzia delle Entrate, dietro un compenso di 3.150 euro (in pratica una sorta di rimborso spese) ha comunicato al Comune la disponibilità ad assumere l’incarico per la determinazione dei corrispettivi che competono a ogni singolo proprietario che intende acquistare definitivamente la propria abitazione. Infatti, allo stato attuale non si è proprietario dell’immobile, ma di una concessione che scade dopo 99 anni. In teoria, decorso questo termine, il terreno e l’abitazione  in questione tornerebbero, come proprietà, al Comune (a meno che il Consiglio comunale decida di concedere tale privilegio per altri 99 anni). Questo comporta che l’alloggio ha un valore di mercato più basso, man mano che passa il tempo. Acquistando il diritto di proprietà, invece, la casa diventa libera da qualunque peso, il valore cresce nel tempo e l’immobile viene lasciato in eredità alle generazioni successive. Inoltre, si sono verificati casi in cui, per l’esistenza di questo vincolo, la banca non ha concesso il mutuo al potenziale compratore. Il Comune, attraverso questa operazione, incasserebbe diverse centinaia di migliaia di euro che potrebbe utilizzare per migliorare urbanisticamente le zone di via Pietro Nenni e via Aldo Moro, dove sono ubicate le case in cooperativa. L’amministrazione si starebbe attivando, come ci ha riferito l’ex assessore e nuovo capogruppo di maggioranza, Antonio Ferrillo, per acquistare un appezzamento di terreno adiacente ai palazzi della cooperativa la Pineta 75, per realizzarvi  un parcheggio e un’area attrezzata. Quest’iniziativa della trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà ha avuto buon esito laddove i Comuni hanno concesso una lunga rateizzazione (in alcuni casi anche decennale) sulla somma da pagare, calcolata con una formula matematica che tiene conto anche dei millesimi. Le abitazioni che hanno questo tipo di vincolo sono quelle del Parco delle Mimose, Regione Campania 265, Sole 1975, La Pineta 75, La Nostra casa. Solo quelle del Parco Debora sono escluse, perché sono già state acquistate con diritto di proprietà.     
L’istituto della trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà, previsto dalla legge 448 del 1998, già applicato in molti Comuni del Centro e del Nord (dalle nostre parti a Villaricca e avviato anche a Marano), è stato uno dei nostri cavalli di battaglia: siamo stati i primi a proporlo attraverso un ampio servizio, datato marzo 2012, nel quale, per dare un contributo fattivo agli amministratori dell’epoca, riportammo perfino lo schema della delibera consiliare di un Comune  dove è stata portata a buon fine questo tipo di operazione.  Nonostante tutto, l’ex sindaco Granata ritenne di non prendere in considerazione la nostra proposta, a differenza dell’attuale sindaco Salatiello che l’ha sposata subito, tant’è che il primo punto del suo programma elettorale prevede  la trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà. Nella stessa pagina dell’opuscolo elettorale, però, c’ è anche scritto che l’iter si sarebbe concluso entro 60 giorni dal suo insediamento. Bisogna ammettere che l’operazione è risultata più difficile del previsto non per colpa del Comune ma dell’Intendenza di Finanza che, solo il 27 maggio scorso, dopo reiterati inviti da parte dell’ufficio tecnico, ha comunicato la disponibilità ad assumere l’incarico dei servizi estimativi degli immobili in questione. In uno dei primi consigli comunali (giugno 2013) convocati dall’attuale amministrazione furono dati gli indirizzi alla parte gestionale, dopodiché c’è stata una fase di stasi, durante la quale è stata ricostruita tutta la storia delle case in cooperative, iniziata verso la fine degli anno settanta. Con delibera consiliare 21 del 29 maggio 2014 furono definiti i criteri per l’esatta individuazione delle aree concesse in diritto di superficie per le quali avviare le procedure di alienazione, ovvero l’iscrizione e mantenimento al demanio comunale. In quell’occasione fu anche stabilito che il diritto, oltre alle abitazioni, si estendeva anche alle zone di pertinenza dei vari fabbricati, vale a dire alle aree recintate. Con delibera di giunta comunale del 9 settembre 2014 venne approvato il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari” come prevede la legge 133 del 2008.
Per il completamento dell’iter della trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà, l’amministrazione, attraverso uno dei due progetti obiettivo varati nel 2014, decise di impegnare, a titolo di incentivo, 17.500 euro da dividere tra i dipendenti dell’ufficio tecnico  (Ordichelli, D’Angelo, Fioretti) e alcuni altri impiegati (Maria Grazia Cimmino, Salvatore Renella, Rossana Conte, Gaetano Trinchillo). Pare che la stessa cifra sia stata stanziata anche per il 2015.  
      


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