Marano, parrocchia San Castrese: nel ‘700 furono raccolte le reliquie di 9 santi tra cui anche quella del protettore dei single San Faustino, tutte andate perse
Le nicchie dove erano collocate le reliquie, mai più trovate, e gli ex voto, rubati, sono state murate e non più visibili: al loro posto sono state collocate sei tele che raffigurano scene dei miracoli compiuti da san Castrese
Nel
settecento, nella nuova cappella, furono raccolte le reliquie di nove santi,
oltre a quella di san Castrese (il cui busto era collocato in una teca dorata
posta sull’altare), che furono conservate in altrettanti busti reliquari,
collocati all’interno di “stipi guarniti tutti con pitture, come anco detta
cappella è tutta ornata di pittura oro et quadri a fresco” (sostituiti nella
cupola da pitture novecentesche). Si custodivano le reliquie di san Credente,
sant’Ovile, san Ventura martiri (anch’esse in precedenza conservate nella
cappella di Sant’Anna), san Bonifacio, san Faustino, san Defendente martire,
san Celso, san Caro e santa Blanda martire (priva di busto reliquario); cui si
aggiunge a metà del Settecento la reliquia di san Liborio. Delle reliquie,
tranne quella di San Castrese ovviamente, non c’è più traccia e non si è mai saputo che
fine abbiano fatto.
“Le nicchie sono
state murate e non sono più visibili – come riportato nel libro di Maria
Cristina Murgo “La Parrocchia di San Castrese nelle visite pastorali dal 1542
al 1746” -, al loro posto vediamo sei cornici di stucco bianche, tre sulla
parete di destra e tre sulla parete di sinistra, di fattura ottocentesca,
realizzate per incorniciare gli ex voto offerti dai fedeli in dono al santo,
come segno della grazia ricevuta o in adempimento di una promessa. In seguito,
purtroppo, tali doni sono stati rubati. Monsignor Orlando ricorda che il suo
predecessore, don Salvatore Simioli, parroco dal 1903, gli raccontava di aver
trovato già questa situazione. Nelle cornici di stucco sono state collocate sei
tele dipinte dall’artista Antonio De Chiara” (ne parliamo in un altro articolo).