Scioglimento Consiglio comunale per camorra, Stefania Fanelli di Sinistra Italiana: “un ennesimo schiaffo alla città, che fa male, molto male
Mi preme sottolineare che per una disamina più attenta
, attendo di leggere la relazione della commissione di accesso e magari fare un
confronto con la relazione della Commissione precedente per capire tutti i
fattori intervenuti dopo che lo stato
aveva già operato per oltre 24 mesi con la presenza dei commissari. Mi preme sottolineare che al mio appello
inviato al Prefetto per la carenza di personale che rallentava di fatto i
percorsi di ripristino della legalità non ho mai ricevuto risposta.
Cosa penso politicamente di questa amministrazione
è noto a tutti. Più e più volte mi sono
fatta promotrice, insieme ad altri
consiglieri di opposizione di un' azione
di sfiducia al Sindaco. La politica doveva assumersi la
responsabilità di bocciare in consiglio comunale l'attività politica
amministrativa della Giunta Visconti. Il
partito Democratico invece si è ostinato
a non volerne prendere atto andando a sbattere fino alla fine contro il muro.
Al Sindaco e ai suoi sodali la grande responsabilità
di non aver saputo promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita
democratica della città.
Un Sindaco non miope capace di ascoltare le vertenze
ed i bisogni avrebbe dovuto sviluppare la capacità di ascolto, di confronto a maggior ragione quando un ente
è al collasso e vive in condizioni
drammatiche.
La sua arroganza,
la sua supponenza non gli ha consentito neanche di ascoltare le proposte
affinché ad esempio si chiedesse il parere all' autorità nazionale
anticorruzione per la delibera di affidamento ai privati senza gara ad evidenza
pubblica. Questo solo uno degli ultimissimi esempi.
Il vero argine al malaffare è l'impegno civile. Il vero
argine al malaffare è la promozione di politiche di inclusione e di contrasto
all' emarginazione e alla poverta. Il vero argine al malaffare è creare spazi
di aggregazione non lasciando da sole le
periferie. Si di questo è senz altro colpevole il Sindaco Visconti ed
il Partito Democratico che ha aspettato lo scioglimento senza decretarne la
fine politica se ne deve assumere le proprie responsabilità.
Al Parlamentare del M5S, che in questi anni su tanti temi non lo
abbiamo né visto né sentito, restituisco
un comunicato che scrissi all' insediamento della commissione d'accesso. Quel parlamentare che di fatto ha ostacolato
per la seconda volta la presentazione della lista del movimento cinque stelle a
Marano.
Insieme alle compagne ed i compagni, insieme a tante attiviste ed attivisti, a
cittadine e cittadini continuerò l'
impegno civile e politico per ridare speranza e dignità ad una città distrutta
dalla malapolitica, dal clientelismo e
dall' indifferenza.
Noi ripartiamo dalla solidarietà, dall' antimafia sociale e dalla
partecipazione.
"COMMISSIONE
DI A CCESSO AGLI ATTI- BENI CONFISCATI- RIPRISTINO DELLA LEGALITÀ.
Mi unisco al coro di auguri di un proficuo lavoro alla
Commissione di accesso agli atti che nella giornata di ieri si è insediata al
Comune di Marano. Questa città ha davvero bisogno di un’ operazione di verità.
Che la Commissione faccia davvero chiarezza su chi ha avuto responsabilità e
chi ha avuto responsabilità paghi. Non si interrompa un percorso di ripristino
della legalità e che la verità emerga tutta anche nell’individuare una regia
oscura che ha bloccato un percorso virtuoso sull’ uso dei beni sequestrati per
abusivismo edilizio.
Un appunto però mi sento di farlo al Prefetto, certa
di non peccare di ” lesa maestà “. Sarebbe stato importante anche una risposta
ed un intervento della Prefettura al grido di allarme che ho lanciato al Signor
Prefetto denunciandogli la carenza drammatica di personale all’interno della
macchina amministrativa. Una carenza che ha messo in ginocchio l’intera
macchina comunale . Uffici al collasso che non riescono a garantire servizi
essenziali efficienti ai cittadini. Una carenza drammatica che rallenta
notevolmente anche i percorsi di ripristino della legalità per mancanza di
risorse umane. Perché la Prefettura su questo non è intervenuta? Non ho mai
avuto alcuna risposta alle segnalazioni inviate al Signor Prefetto. Non credo
sia secondario questo aspetto per ogni operazione di ripristino della legalità.
Detto questo sento l’ esigenza di fare un’analisi più
approfondita. Partendo proprio dal riutilizzo dei beni confiscati.
Vorrei innanzitutto però ricordare al parlamentare del
nostro territorio che il movimento cinque stelle ha sostenuto e votato il
pacchetto sicurezza Salvini, all’ interno del quale , art. 37 si prevede la
VENDITA ALL’ ASTA DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA aprendo
un’autostrada ai clan . Beni che rientrano nella disponibilità dei clan. Ci
aveva già provato il Ministro dell’interno Maroni con il governo Berlusconi nel
2010. Ricordo che presentai una mozione in consiglio comunale rispondendo all’
appello dell’ associazione LIBERA ” Marano dice no alla vendita dei beni
confiscati alle mafie”. Il governo Lega-Cinque stelle è riuscito ad aprire la
strada facendo un regalo ai mafiosi ed ai corrotti.
Vorrei sottolineare che chi siede in parlamento ed ha
il compito di legiferare dovrebbe intervenire per facilitare i percorsi di
assegnazione rendendo più fluidi i percorsi e rendere efficaci le leggi
Rognoni-La Torre e la Legge 109 / 96 ( esclusivo riutilizzo ai fini sociali dei
beni confiscati). Chi ha il compito di legiferare dovrebbe intervenire per
prevedere piani straordinari di investimenti per l’effettivo riutilizzo dei
beni confiscati ed anche quelli sequestrati per abusivismo edilizio ed
acquisiti a Patrimonio comunale. Troppo spesso quei beni sono inutilizzabili
per le condizioni di mancanza delle più elementari norme di sicurezza.
Spesso di tratta di immobili sui ci sono grossi
interventi da fare per la riqualificazione e manutenzione. Investimenti per
aiutare gli enti locali, senza fondi, questo dovrebbe fare chi ha il compito di
legiferare. Troppo spesso nei bandi pubblici o nei regolamenti viene chiesto di
stipulare delle polizze fideiussorie. Le associazioni di volontariato che non
dispongono di fondi si ritirano e non partecipano ai bandi. Ed ecco che i bandi
vanno deserti. Si intervenga su questo. Si accompagni davvero il processo di
riutilizzo concretamente. Si intervenga nei percorsi tra Agenzia dei beni
confiscati e Prefettura se troppo spesso i beni vengono assegnati ancora
occupati dalle famiglie dei clan. È accaduto anche questo a Marano. Per rendere
fruibili dai Comuni e dal terzo settore i beni confiscati devono essere ”
liberi”.
A questo proposito tengo a precisare un altro aspetto.
Quando si sono insediate le commissioni consiliari
nella conferenza dei capigruppo suggerì di spostare la competenza dei beni
confiscati nella commissione politiche sociali e non Patrimonio giacché la
legge ne prevede il riutilizzo AI FINI SOCIALI. Fu approvata la proposta.
In terza commissione consiliare cercammo di avviare
una strategia per accelerare il riutilizzo dei beni confiscati. Invitammo il
Presidente di Libera Campania ed il responsabile dei beni confiscati. Avevamo
individuato un percorso. Avviare una progettazione partecipata dal basso
coinvolgendo la città: le parrocchie, le associazioni di volontariato con l’
aiuto di Libera Campania che si rendeva disponibile come ” facilitatore ” in
questo percorso.
Percorso che è stato poi bloccato perché qualcuno ,
tra maggioranza ed opposizione successivamente nella nuova votazione delle
commissioni ha ben pensato di proporre e quindi sottrarre la competenza dei
beni confiscati alla commissione politiche sociali assoggettandole alla competenza
esclusiva della commissione Patrimonio.
Individuando nel bene confiscato una fonte di reddito
e non uno strumento di impegno civile e di riscatto di un’ intera comunità. Chi
ha proposto quella modifica ha sputato sulla legge 109 / 96 che prevede
l’esclusivo riutilizzo ai fini sociali dei beni confiscati per restituire il
male tolto alle comunità locali dalle attività illecite della criminalità
organizzata. Sono mesi e mesi che in commissione sto chiedendo, come si evince
dai verbali, di scrivere al Presidente del consiglio comunale per restituire la
competenza dei beni confiscati alla commissione politiche sociali.
In merito ai beni acquisiti a Patrimonio comunale di
Via Sant’Agostino nel 2017 era iniziato un percorso virtuoso di ripristino
della legalità. Uno schiaffo alla camorra ed uno schiaffo alla povertà. La
nostra proposta di sempre prendeva corpo ed era stata accettata: destinare i
beni confiscati alla criminalità organizzata e quelli sequestrati per
abusivismo edilizio ed acquisiti a Patrimonio comunale ad edilizia popolare per
i cittadini in attesa di un alloggio popolare. Un percorso importante per dare
un segnale forte alla città. Un percorso bruscamente interrotto dalla recente
sentenza del Tar che dà ragione ai Polverino. Benissimo fa l’ente comunale ad
opporsi alla sentenza del Tar se ha verificato che nessuna notifica ” è stata
dimenticata ” e che tutta la procedura è legittima. Benissimo fa l’ ente ad
aprire un’ indagine per accertare le responsabilità di chi in sede di difesa
dell’ente , su ricorso dei Polverino , non ha prodotti i documenti regolarmente
notificati. Chi ha bloccato questo percorso dovrà assumersi tutte le
responsabilità. Tutte nessuna esclusa.
Questa città ha bisogno di essere ” bonificata” dalla
malapolitica , dal cartello criminale tra imprenditoria locale e criminalità
organizzata .
Questo territorio è stato teatro di speculazioni
edilizie, di devastazioni ambientali grazie ad un cartello tra i poteri forti.
Ecco perché questa città ha bisogno di nuovo PUC partecipato con la città. Ne
ha bisogno come il pane. Ecco perché il disegno di legge regionale è pericoloso
ed apre la strada a nuove speculazioni edilizie. Si intervenga su questo. La
criminalità organizzata si combatte con le scelte politiche chiare e nette. Si
promuova sempre con azioni concrete non con gli slogan l’ antimafia sociale.
Ogni qualvolta ci sarà un percorso di ripristino della legalità io darò una
mano come cittadina prima ancora che come impegno politico.
Questa città ha bisogno di operazioni di verità trasparenti e non manipolate.
Dissesto idrogeologico, consumo di suolo, scarichi
abusivi di acque reflue, scarichi abusivi di liquami e rifiuti nell’ alveo dei
Camaldoli questa l’ altra faccia della medaglia di chi ha COSTRUITO
ABUSIVAMENTE IN QUESTA CITTÀ . I farabutti criminali hanno tante facce. La
verità emerga tutta perché chi ha saccheggiato e devastato il nostro territorio
non deve averla vinta . Chi ha interrotto i percorsi di ripristino della
legalità non deve averla vinta.
La Prefettura se vuole dare una mano alla città ,
oltre a verificare dove e con chi si è insediata la criminalità organizzata e
fa benissimo a farlo, un atto dovuto alla città, intervenga anche sulla carenza
drammatica di personale.
Sull’incapacità invece dell’amministrazione sul
promuovere azioni che accompagnino l’impegno civile della città facendo uscire
tutti dall’ omertà e dalla rassegnazione mi sono già ampiamente espressa , a
questa amministrazione manca una visione di città "
Stefania Fanelli Sinistra Italiana