Storie d’altri tempi: quando il calvizzanese Poggi, da direttore dell’ASL, si mise in fila per una visita



Una storia che sembra appartenere a un’altra epoca e che è invece utile ricordare oggi, per testimoniare che c’è anche un “altro” modo di intendere e gestire un potere pubblico. Una storia  risalente a poco più di tredici anni fa che ha come protagonista Armando Poggi, all’epoca direttore dell’Asl Napoli 3, carica dalla quale venne fatto fuori, perché entrò in contrasto con i vertici napoletani dei Ds, tra cui l’ex governatore della regione Antonio Bassolino.  Durante quel periodo, Poggi si accorge di aver bisogno di un controllo medico; è direttore generale di un’Asl, quindi potrebbe disporre di un’intera e complessa struttura sanitaria per soddisfare la sua necessità.  Invece chiama la sua segretaria e le chiede di prenotargli, come fosse un normale utente, una visita specialistica. La donna, stupita, gli risponde che non è il caso di seguire le vie ordinarie, poiché l’autorevolezza della carica gli consente di ottenere tutto subito e senza pagare alcun ticket. Ma lui, imperterrito, le risponde che è il caso di seguire le procedure comuni, perché si sente un cittadino come gli altri e con gli stessi diritti.
Un piccolo gesto ma da un sapore fortissimo, in un mondo dove il potere è arroganza e la raccomandazione una regola fissa. Di questo episodio, ovviamente, Poggi non ne fece mai menzione e non ne ha mai voluto parlare. A raccontarcelo fu una sua cugina di Calvizzano. E noi, a distanza di tanti anni, abbiamo voluto riportarla così com’è. Una storia semplice, di altri tempi.    

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